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Dialogo interculturale e interreligioso. L’Opera Omnia di Raimon Panikkar

Continua a procedere l’avanzata dell’editore Jaca Book nella pubblicazione dell’Opera Omnia del filosofo catalano Raimon Panikkar, scomparso nel 2010. È appena uscito in libreria Dialogo interculturale e interreligioso, secondo tomo del più ampio volume VI, “Culture e religioni in dialogo” (il cui primo tomo, Pluralismo e interculturalità, è apparso nel 2009).

Questo libro riprende il discorso iniziato nel primo tomo, che poneva le basi teoretiche dell’interculturalità (concentrabili nella difficile e potentissima nozione di pluralismo); qui tali basi vedono emergere un edificio, quello del dialogo tra le culture e le religioni che ancora oggi, nel terzo millennio che ci siamo abituati a chiamare “globale”, faticano a trovare non solo un punto d’incontro, ma spesso la stessa possibilità di riunirsi pacificamente attorno a un tavolo (come i recenti fatti di cronaca spietatamente ci mostrano: dal massacro dei copti in Egitto alle ripetute crescenti violenze verso i musulmani, ad opera di religiosi che si era soliti considerare l’emblema stesso del pacifismo: i buddhisti).

Panikkar rileva che se in teoria quasi tutte le religioni guardano all’umanità come a una famiglia (cioè come a una entità votata a vivere in armonia e solidarietà che si ritrova oggi al “punto omega” del proprio cammino, nel quale l’alternativa tra pace e “scontro di civiltà” si pone in maniera radicale), tuttavia nella prassi le cose non seguono il percorso che ci si aspetterebbe: perché di fatto ciascuna rivendica il ruolo del padre, del primo fra gli uguali (nel migliore dei casi), di colui che insegna agli altri (i quali sono tenuti ad ascoltare e imparare). 

Ma la metafora della famiglia dovrebbe servire proprio ad allontanare un simile malinteso: il padre può anche educare il figlio, ma ciò non esclude che questi possa a sua volta insegnare al padre e farsi portatore di una nuova verità tutta sua, non meno legittima e fruttuosa. Riflessione che viene articolata in due parti: la prima più teorica, dove l’autore dà spazio alla caratterizzazione delle nozioni fondamentali (“interculturalità”, “interreligiosità”, “intrareligiosità” ecc.); la seconda più pratica, dedicata ad esempi di dialogo fra l’“Oriente” e l’“Occidente”, dove il buddhismo, il cristianesimo, l’ebraismo, l’induismo si intrecciano e si snodano generando insospettabili risonanze.

Qualche perplessità lessicale (come l’uso di “universale” e “universalità”, sempre recisamente inviso a Panikkar) non offusca l’importanza di un’impresa - come appunto la pubblicazione dell’Opera Omnia di questo autore, ancora sostanzialmente incompreso e misconosciuto nei suoi aspetti più originali - che continua ad offrire al pubblico italiano contributi ad oggi inediti, organizzati tematicamente al fianco di quelli editi (spesso frammentati nell’ambito di tante altre pubblicazioni più o meno note). Nella consueta edizione rilegata a filo con sovraccoperta (pp. 260, euro 28).

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