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Di Pietro: "Don Silvio strumentalizza pure il Signore..."

Il leader dell’Italia dei Valori sollecita: “Europeizzare l’Italia”. E denuncia: “Il Governo ha depenalizzato le sanzioni sulla sicurezza sul lavoro”. Per Leoluca Orlando l’attuale maggioranza di centrodestra non conosce l’equilibrio della democrazia e non sopporta alcun controllo.

VERONA – Antonio Di Pietro, presidente dell’Italia dei Valori, è un fiume in piena all’auditorium Verdi della Fiera di Verona, dove ad attenderlo c’erano i simpatizzanti del suo partito per un incontro pubblico in vista delle prossime elezioni europee. E “Tonino”, con la schiettezza e l’impulsività che lo contraddistinguono, non li ha delusi parlando di economia, giustizia e diritti civili, i tre temi della campagna elettorale dell’Italia dei Valori. Questioni sulle quali, oggi, secondo l’ex magistrato, è possibile trovare uno spiraglio “nel dialogo europeo, perché qui in Italia c’è martellamento e obnubilamento delle menti”.

Ha rimbrottato l’immodestia del premier: “Ho ascoltato il discorso di don Silvio… Quando gli fa comodo, allora la Chiesa va bene, quando non gli fa comodo, no. Strumentalizza pure il Signore. Il classico prete spretato… Ha detto: c’era una volta don Sturzo, c’era una volta De Gasperi, adesso ci sono io… Ma è mai possibile? Ci vuole una faccia…”, ha chiosato Di Pietro.

Riferendosi sempre a Berlusconi, ha dichiarato: “Lui ha detto: il mio punto di riferimento è la Costituzione”. “Sì, la sua Costituzione…”, ha commentato ironicamente. E si è chiesto: “Ma non ci pensava a rispettare la Costituzione quando ha fatto il lodo Alfano o questo testamento biologico. Non ha pensato che la Costituzione garantisce il diritto alla salute e il diritto al lavoro? Il governo ha appena fatto un provvedimento con cui ha depenalizzato ogni sanzione riguardante la sicurezza sul lavoro: eh, lo so, questo se l’è scordato di dirvelo…”. E giù applausi.

L’obiettivo del partito di Di Pietro sarebbe quello di portare in Europa almeno due parlamentari per ogni Circoscrizione.

Per l’ex ministro la Costituzione si rispetta e si applica anche quando si permette, ad esempio, di fare il referendum: “Perché scomoda le persone due volte ad una distanza di quindici giorni, una per fare le elezioni e una per i referendum? Lo fa perché se li fai insieme si raggiunge il quorum, e la maggioranza dei cittadini italiani dice sì al referendum. Allora, per non far dire sì, non fa giocare la partita… Ma allora che fai con la Costituzione, la osservi o ci vai al bagno?”.

Butta 400 milioni – ha proseguito Di Pietro – per fare le elezioni in due tornate diverse. Non li poteva destinare per gli ammortizzatori sociali? Dice: per gli ammortizzatori sociali li ho trovati i soldi. Sì, li ha presi dai fondi delle aree sottosviluppate, cioè guerra tra poveri!”.

L’ex pm di Mani Pulite ha poi criticato il presidente del consiglio perché è andato in Veneto “a dire di aver fatto il Passante di Mestre”. “Ma se l’ho fatto io, non l’hai fatto tu!” gli ha rimproverato Di Pietro, precisando: “Quando sono arrivato io a fare il ministro, erano bloccati i lavori, senza una lira. Ci abbiamo messo i soldi, abbiamo fatto il primo atto di federalismo responsabile, il federalismo infrastrutturale: una quota di riscossione del pedaggio non va più allo Stato ma a un ente regionale per sistemare le strade della regione. Questo è il federalismo vero”.

Il leader dell’Idv è intervenuto anche sul cosiddetto piano-casa: “Ma quale piano case? I 500 milioni in questione che lui ha detto che ha messo, non è che li ha messi: ha solo richiamato quella legge (la legge 8 febbraio 2007 n.9) e quei milioni che ci abbiamo messo noi”.

Ma notizie come queste non arrivano ai cittadini perché in Italia, secondo l’onorevole Di Pietro, ci sarebbe un’informazione “monodiretta, unipersonale, di parte, per far credere fischi per fiaschi al Paese”. “Sento dire tutti i giorni: la maggioranza del Paese sta con lui” ha raccontato. E secondo Di Pietro ciò avverrebbe perché “il cittadino, quando va a votare, vota sulla base delle informazioni che ha”. Si tratta, in sostanza, dell’enorme e irrisolto conflitto di interessi che riguarda il capo del governo.

Ha spiegato anche il motivo per cui l’Italia dei Valori si è espressa a favore del federalismo: “Abbiamo e dobbiamo avere la responsabilità della politica del fare. Il federalismo è uno strumento tecnico, non è né di destra né di sinistra, né del Nord né del Sud. Dipende da come lo uso. Deve servire per ottimizzare il sistema delle entrate negli enti territoriali e, soprattutto, per controllare e avere trasparenza nel sistema delle spese per evitare sprechi”.

Di Pietro ha spiegato le ragioni fondamentali per cui è importante la presenza nel Parlamento europeo di rappresentati dell’Italia dei Valori: “Per continuare le nostre battaglie che stiamo facendo nel nostro Paese, in una realtà più indipendente, più aperta, più disposta ad ascoltarci. E’ necessario europeizzare l’Italia, è necessario che funzioni la Corte di giustizia europea. L’Europa serve all’Italia. C’è qualcuno che è euro-scettico, invece dobbiamo ringraziare che esiste l’Europa perché se non avessimo una realtà che ci dà delle direttive in cui dobbiamo contenerci per rimanere in Europa, qui stavamo in Sudamerica pieno!”.

"Oggi l’emergenza democratica si intreccia con l’emergenza economica" ha detto Leoluca Orlando, portavoce dell’Italia dei Valori, lanciando l’allarme. "La cultura dell’attuale maggioranza - ha affermato - è una cultura che prova fastidio per il controllo: la Corte costituzionale, i magistrati, l’opposizione, il Parlamento, l’informazione, l’Europa controllano, e danno fastidio...". "Questa è una maggioranza che non conosce l’equilibrio della democrazia e che parte dal presupposto che il controllo dia fastidio", ha aggiunto. "La nostra opposizione - ha concluso Orlando - non è una serie di no alle scelte sbagliate del governo, come fa qualcun altro, ma è radicale perchè siamo convinti che c’è un rapporto stretto tra emergenza democratica ed economica".

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