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Home page > Attualità > Depenalizzazione: dalla cannabis alla guida senza patente, i reati (...)

Depenalizzazione: dalla cannabis alla guida senza patente, i reati cancellati dal codice

Depenalizzazione della cannabis, guida senza patente, ingiuria, falso in scrittura privata: i reati declassati dal Governo ad illeciti amministrativi. 

Il Governo depenalizza una serie di reati minori, già puniti solo con sanzione amministrativa e non con il carcere. Un provvedimento che arriva dopo la delega del Parlamento, con l'obiettivo di alleggerire il lavoro dei tribunali. Secondo le stime del ministero della Giustizia ci saranno circa 30mila procedimenti in meno. L'esecutivo avrà comunque 18 mesi di tempo per apportare modifiche alla legge. Resta il reato di immigrazione clandestina che secondo alcuni esponenti della maggioranza dovrebbe rientrare in una legge apposita. 

Guida senza patente: divenuto illecito amministrativo, sarà punito con una sanzione pecuniaria tra i 5mila e i 30mila euro. Non ci sarà nessun processo, ma la denuncia penale scatterà in caso di recidività. Il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini, ci ha tenuto a specificare che questo non influenzerà assolutamente il reato di ommicidio stradale. La nuova normativa prevede anche che la patente non sarà più rilasciata a chi soffre di disturbi del sonno riconosciuti tali da diminuire l'attenzione, stessa cosa vale per i disturbi neurologici.

Ingiuria: (articolo 485 del codice penale: chiunque offende l’onore o il decoro di una persona presente). Anche questo sarà punito con procedimento amministrativo con sanzioni fino a 8mila euro, o 12mila euro in caso di ingiuria aggravata.

Cannabis: La depenalizzazione riguarda solo gli enti di ricerca che la producono per scopi terapeutici. Il ministro Lorenzin ci ha tenuto a precisare: «Abbiamo già autorizzato la produzione della cannabis ad uso terapeutico, l'ho fatto io stessa nel 2015. In questo Consiglio dei ministri si sono soltanto depenalizzate alcune prescrizioni. Se ci sono delle prescrizioni in cui ci sono errori o violazioni, alla prima violazione scatta un'ammenda amministrativa molto pesante. Poi, se non si ripristina la procedura corretta, viene revocata l'autorizzazione. Da qui a parlare di depenalizzazione penso ci sia un doppio salto mortale. Questo era forse il desiderio di alcuni».

Professionisti e Antiriciclaggio: si riferisce alla condotta di chi (intermediario, professionista o revisore) è tenuto alla verifica della clientela. Sanzione prevista da 5mila a 30mila euro.

Falso in scrittura privata e foglio firmato in bianco: Provvedimento fortemente criticato dal segretario generale dell'Associazione nazionale forense, Luigi Pansini, il quale ritiene che tale reato sia spesso la spia di reati penali ancor più gravi come truffa o reati fallimentari di società.

Accanto ad alcuni reati un po' obsoleti (atti, spettacoli e pubblicazioni oscene), altri marginali (abuso di credulità popolare), altri ancora decisamente datati (la detenzione di beni confiscati dalla Repubblica di Salò), spicca la soglia di depenalizzazione per le omissioni contributive e previdenziali, fissata a 10mila euro su base annua. La forbice della nuova sanzione amministrativa va da 5 a 50mila euro, secondo la tabella di conversione legata al disvalore “ex” penale.

(Foto: N.ico/Flickr)

 

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