• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Democrazia dinamica

Democrazia dinamica

La debolezza di una democrazia di tipo rappresentativo, quale è la nostra, sta nell’assenza di correttivi e nell’eccessiva tutela degli eletti, una democrazia delegata, che non prevede quella diretta, rappresenta solo una gestione elitaria del potere, con tutti i rischi che ne possono conseguire, a partire dalla nascita di una fazione oligarchica. Quello che avrebbe da essere il vero potere democratico, quello popolare, nel nostro caso è stato delegato, tramite una cambiale firmata in bianco, a degli eletti che di fatto, per anni, non sono assolutamente tenuti a rispondere delle loro azioni politiche e sinceramente, molto spesso, neppure di quelle legali.

Al cittadino italiano (in genere a quelli che vivono in paesi a democrazia delegata) viene riconosciuto il principio di “responsabilità personale” solo in caso di dolo o di tassazione, mentre gli viene negato ogni strumento (o quasi) che gli consenta, responsabilmente, di intervenire nelle pubbliche decisioni. Al cittadino italiano viene, dunque, negato ogni strumento atto a correggere collettivamente qualsiasi legge o governo non graditi ed ad esprimere direttamente la propria volontà nel corso dei mandati espressi; tali strumenti andrebbero assegnati non tanto per evitare errori (che sono insiti nel corso di un mandato) ma, eventualmente, per correggerli e dunque anche ad evitare eventuali ingiustizie, volontarie o no che siano.

Lascio a voi giudicare se in Italia i diritti democratici siano effettivi, parziali o solo sulla carta; io mi limito ad affermare che quanto deliberato dagli eletti non può essere considerato come qualcosa di perentoriamente consolidato ed inalterabile, che ci è stato calato dall’alto; anzi affermo che i cittadini dovrebbero avere il diritto di poter partecipare alla stesura delle leggi che si vogliono dare, di modificarle e/o migliorarle a secondo delle loro necessità del momento.

No, dunque, ad una “democrazia statica” ma strada aperta verso una “democrazia dinamica”.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares