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De Magistris si candida con l’IDV e si becca le critiche di Mancino

“Mi hanno attaccato, sono stato fermato e continuano a impedirmi di lavorare” quindi De Magistris accetta l’invito di Di Pietro ed entra ufficialmente in politica, candidandosi alle prossime elezioni europee e scatenando sia commenti sarcastici che gli entusiasmi di chi lo segue e difende da sempre, da quando, come giudice di Catanzaro gestiva le inchieste Why Not e Poseidon che vedevano coinvolti tanti politici italiani.
 
L’ex Magistrato, ora giudice a Napoli è diventato nel tempo un paladino della società civile, qualla che lui ora vuole rappresentare da indipendente nelle liste dell’Italia dei Valori; un simbolo per chi crede che sia stato fatto fuori perché vicino a troppe cose scottanti.
 
Le prime dichiarazioni, di ieri, di De Magistris erano di volontà di essere dalla parte proprio della società civile e soprattutto sottolineava il fatto che era uno spirito libero, cosa messa in chiaro con Di Pietro: “Mi sono, in sostanza, reso conto che non ci sono più le condizioni per esercitare, almeno per quanto riguarda la mia persona, le funzioni che amo e, quindi, di riuscire a fare qualcosa di importante come magistrato in questo Paese”
 
“Ora capisco tante cose” dice l’ex Guardasigilli Mastella toccato molto da vicino dalle inchieste di De Magistris che, da Ministro della Giustizia, fece trasferire, e ancora più esplicito Gasparri che dice che questa è “la dimostrazione di come alcuni usino la toga per fare carriera politica” sospettando che l’obiettivo sia quello di “ottenere l’immunità, visto quanto sta emergendo dallo scandalo Genchi”. Cosa sta emergendo dall’inchiesta Genchi (il quale dice di aver avallato la decisione dell’ex magistrato) chiediamo allora a Gasparri? E proprio loro vengono a parlare di immunità? Ecco uno dei grossi problemi della politica italiana, di destra e sinistra, ovvero quello di parlare degli altri senza mai buttare un occhio in casa propria.
 
Comunque De Magistris va avanti e ha chiesto e ottenuto dal plenum del CSM l’aspettativa. Ma in caso di elezione dice Di Pietro “De Magistris si dimetterà (...), lo assicuro. Anche lui, come me, pensa che sia una strada senza ritorno una volta che da magistrato di passa alla politica”.
 
Nel frattempo una critica viene da Mancino, vicepresidente del CSM, il quale dice che “la candidatura del dottor De Magistris, ma non è e non sarà la sola, pur legittima apre un dibattito (l’ennesimo) e una riflessione (vecchia)” sottolineando come con questa presa di posizione, con questa partecipazione, seppur da indipendente, a una forza politica “il giudice ammette d’essere divenuto parte”. È giusto che rientri? – si chiede sempre Mancino - Ho sempre sostenuto di no anche se non sono mai riuscito quando ero in Parlamento ad avere condivisione da molti colleghi parlamentari”.
 
Insomma De Magistris continua a scatenare dibattito e segue le orme di Tonino che dopo Mani Pulite.

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