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De Luca: "La Terra dei fuochi non esiste". La risposta della rete Stop Biocidio alla frase shock del Presidente della Regione Campania

"Il termine 'Terra dei fuochi' va cancellato. Lo dico anche al governo: eliminiamo questa espressione e parliamo di Napoli nord o di Caserta sud. Quella frase non ha più motivo di esistere": queste le parole pronunciate dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca davanti al sottosegretario all'Ambiente, Salvatore Micillo, durante la convention della Coldiretti che si è tenuta ieri a Napoli.

La strategia del governatore De Luca per risolvere il problema legato all'inquinamento nella Terra dei Fuochi sembra, oramai, interamente improntato sul negazionismo. Per De Luca "pur di fare tre titoli di giornali" si sta "rovinando un intero settore economico", ed è chiaro che il danno d'immagine procurato dalla vicenda abbia messo in crisi il mercato agroalimentare campano, ma chi si aspettava una risposta delle istituzioni improntata sulla lotta alle ecomafie resterà enormemente deluso. Infatti l'unica strategia adottata fino ad ora è quella di negare l'esistenza stessa del problema inquinamento 

La cosa più inquietante è che tutto questo accada a pochi giorni di distanza dal rogo di rifiuti nel sito di stoccaggio di Caivano. Quei rifiuti dati alle fiamme non dovevano essere lì, come avevano prescritto, quasi un anno fa, i carabinieri della Forestale, quando erano coordinati da Sergio Costa, l’attuale ministro all’Ambiente. Come se non bastasse, i dati diffusi dall'Arpac relativi al 25 e al 26 luglio, a fiamme quasi domate, dimostrano una concentrazione di diossina nell'ambiente tre volte superiore ai massimi stabiliti nel 2000 dall'Organizzazione mondiale della Sanità. Quindi al problema dei rifiuti smaltiti in modo illecito si aggiunge quello dei rifiuti che andrebbero smaltiti in maniera legale, ma per i quali manca una valido piano istituzionale.

De Luca si scaglia contro associazioni e comitati cittadini spostando lo scontro sul piano politico e facendone una questione di appartenenza a correnti contrarie alle sue, mentre agli agricoltori campani, rimasti in ginocchio, non resta che seguire ciecamente il Governatore cercando, quanto meno, di recuperare un minimo di profitto.

Di seguito la risposta del comitato Stop Biocidio alle dichiarazioni di De Luca:

De Luca oggi (ieri ndr), in Coldiretti, si è di nuovo lanciato nelle sue solite invettive contro comitati e giornalisti asserendo che “mai più si dovrà parlare di Terra dei Fuochi”. Nella sua verbosa e seccante filippica, sempre uguale a se stessa e a uso e consumo degli sghignazzanti astanti, definisce i primi parassiti della società, “gente che se non ha un problema, deve inventarselo se no non campa”; e definisce i secondi “camorrologi”, parassiti comunque, ma mediatici. Che noia, presidente. E poi i lamentosi saremmo noi.

Insomma, non ci sarebbe nessuna Terra dei Fuochi. E lo grida anche all’indirizzo dell’On. Micillo, sottosegretario all’Ambiente, per dire che non ha molto senso intitolare così proprio il recente decreto che, voluto dal Ministro Costa, ridefinisce le attribuzioni di competenze per la risoluzione di questo problema. E si chiede: “Cosa c’entra l’incendio di Caivano con la Terra dei Fuochi? Niente!” Varrebbe lo stesso, allora, per quello di Battipaglia o di San Vitaliano. Ci faccia capire: bruciano tre piattaforme di raccolta plastica e carta nel giro di un mese (a proposito, lei non sa nemmeno cosa è bruciato: lo dice lei nel video, non noi) modalità praticamente identiche, sicuramente per mano esterna; provocano un danno enorme alla salute dei cittadini, nonché ai raccolti delle zone circostanti e lei ci dice che non c’entra niente la Terra dei Fuochi.

Ah si, in fondo allo stesso video da segno di saperla qualcosa, quando dice che non è un problema di rifiuti urbani, ma di smaltimento illegale dei rifiuti. E a lei questi ultimi, devastanti, roghi cosa sembrano? Autocombustione? Ma non possiamo aspettarci altro da un governo regionale che ha le mani in pasta nello stesso sistema corruttivo e nepotistico che ci ha affossato. Siamo seri, signor presidente. Lei non ha compreso una cosa. Anche noi gridiamo “Mai più Terra dei Fuochi”. Mai più bimbi morti, mai più estati irrespirabili. Mai più manifestazioni in piazza, mai più notti passate a discutere e a studiare tra noi per proporre soluzioni adeguate. Mai più lavoro incessante sul territorio, tra la gente, ad ascoltare i problemi. Mai più corse sui luoghi dei roghi e mai più ore e ore a respirare monnezza per cercare di capire la verità.

Anche noi vogliamo che la Campania riparta dall’agricoltura. Lo gridano gli agricoltori che sono tra le nostre stesse fila e che non hanno paura della verità. Lo vogliono quei contadini che sono strozzati dalla Grande Distribuzione, con cui la sua Coldiretti va a braccetto, e che cercano possibilità economiche in altri canali e che le trovano, Presidente. Lo vogliono quegli agricoltori che si sono visti sequestrare i pozzi perché accanto a discariche immense e che magari continuano a coltivare perché non hanno altro con cui campare.

Noi siamo dalla parte di chi lavora onestamente. Perché vede, il problema non è mai stata la denuncia incessante dei comitati, ma il silenzio delle istituzioni, la loro inettitudine, quel “vedo e non vedo” che fa gioco alle poltrone e a chi ha davvero causato tutti questi danni alla nostra terra. Noi siamo la trincea e della trincea sopportiamo il disagio. Ci sta bene. Al comando è lei e come comandante fa un pessimo lavoro. Avrebbe dovuto combattere per noi e invece ci grida contro. Avremmo potuto essere alleati nel ridare alla Campania il volto felix che ha sempre avuto: invece lei, lo Sceriffo, preferisce essere l’homo novus, il decisore forte e coriaceo. Ma di nuovo e di coriaceo non c’è proprio nulla.

Lei è capace di sparare solo a salve. E allora, caro Presidente, non ci chiami parassiti solo perché facciamo il nostro mestiere: senza di noi moriremmo tra molto più dei 900 roghi di cui parla lei. Noi siamo fieri di aver svegliato questo popolo, di aver attivato percorsi legislativi che ora lei nega. E siamo fieri di appartenere alla Terra dei Fuochi che è fucina di pensiero e terra di grande coraggio. Per il resto, le risponderemo come sempre in tutte le sedi: nelle piazze, nei tribunali, nei laboratori scientifici. Rimaniamo in trincea. Soldati semplici, semplici cittadini. #stopbiocidio

(Foto: Stop Biocidio/Facebook)

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