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Da un decennio gli USA hanno creato le condizioni di guerra con la Russia in Ucraina

Gli Stati Uniti hanno coltivato una partnership segreta di intelligence con l'Ucraina e per più di un decennio hanno trasformato quel paese in uno dei più importanti partner di intelligence di Washington contro il Cremlino. Negli ultimi otto anni, in particolare, è stata creata una rete di basi di spionaggio sostenuta dalla CIA, che comprende 12 luoghi segreti lungo il confine russo. Inoltre, nel 2016 la CIA ha persino iniziato ad addestrare un commando ucraino d’élite che ha catturato droni russi affinché l’agenzia li decodificasse.

Quanto sopra non è una “sparata” della propaganda russa, ma è il contenuto di un recente articolo del New York Times scritto da Adam Entous, due volte vincitore del Premio Pulitzer, e da Michael Schwirtz, altro giornalista che merita davvero molta attenzione. E questa cosa gli alti funzionari russi la sanno da qualche tempo; si può ricordare come il presidente russo Vladimir Putin abbia accusato gli Stati Uniti di aver svolto un ruolo importante nella rivoluzione Maidan del 2014 in Ucraina, nominando in particolare la CIA. Ebbene, considerando la suddetta denuncia del NYT, se si guarda la cronologia, sarebbe difficile non chiedersi quanto coinvolgimento abbia avuto l’agenzia di spionaggio americana con Maidan o con l’addestramento e il finanziamento del battaglione Azov, la milizia di estrema destra diventata oggi legalizzata nazionale e i suoi componenti inneggiati come eroi.

Mark Episkopos, responsabile dell’istituto Eurasia Research Fellow presso il Quincy Institute for Responsible Statecraft ha recentemente dichiarato: “A pochi giorni dalla rivoluzione Euromaidan del febbraio 2014, culminata con la cacciata del presidente Viktor Yanukovich e inaugurato un governo fermamente filo-occidentale, il nuovo capo del Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU), Valentyn Nalyvaichenko, avrebbe proposto un tre partnership a doppio senso con la CIA e l'MI6, il servizio di intelligence straniero del Regno Unito." Aggiunge inoltre che “in uno di questi programmi di formazione della CIA, l'allora tenente, oggi colonnello Kyrylo Budanov, divenne poi il capo dell’intelligence militare ucraina che stabilì una partnership Kiev-CIA”.

Lungi dall’essere una semplice “agenzia di spionaggio”, la CIA è in realtà nota da anni per svolgere anche un ruolo di “combattimento centrale”, avendo ad esempio organizzato una serie di “guerre nascoste”, come in Afghanistan, con unità paramilitari segrete sul terreno promuovendo attacchi terroristici sotto falsa bandiera, omicidi di leader stranieri e cambi di regime (colpi di stato) e molto altro ancora.

Secondo le parole di Greg Grandin (professore di storia all'Università di Yale), negli ultimi decenni la CIA ha utilizzato il terrore per rafforzare le “forze illiberali” e le “società militarizzate”, in particolare in America Latina. È stato descritto come coinvolto nel traffico di droga da personaggi del calibro del professore e diplomatico Peter Dale Scott, dello storico Alfred McCoy e dei giornalisti Gary Webb e Alexander Cockburn. Non è affatto esagerato descrivere la CIA come una delle organizzazioni più (se non la più) pericolose del pianeta oggi. Avrebbe molto senso che la CIA abbia contribuito a orchestrare la cacciata del presidente ucraino Yanukovich e a instaurare un nuovo regime in quel paese – perché questo è esattamente ciò che fa la CIA.

Riferendosi all’espansione della NATO e alla possibilità che l’Ucraina diventi un membro della NATO, Putin una volta chiese come avrebbe reagito Washington se la Cina avesse deciso di firmare un patto militare con il Messico e di stabilire basi militari vicino al confine. Allo stesso modo, ci si potrebbe chiedere retoricamente: cosa accadrebbe se l’FSB russo organizzasse una rete di basi di spionaggio lungo il confine tra Stati Uniti e Messico? Ebbene, Washington fa proprio questo da anni.

Lo ha scritto questa settimana il già citato esperto Mark Episkopos: “Mosca ha ripetutamente avvertito – per molti anni prima del 2014 – che era e rimane pronta a intraprendere azioni drastiche per impedire che l’Ucraina venga utilizzata dall’Occidente come base operativa avanzata contro la Russia”. Aggiunge: “Eppure questo, come raccontato in modo spaventoso dal New York Times, è esattamente ciò che è successo negli ultimi 10 anni. Pertanto, la campagna militare della Russia in Ucraina lanciata nel 2022, che si sia d’accordo o meno, non è priva di contesto, che include una litania di rimostranze che, per quanto ingiustificate dal punto di vista dell’Occidente, costituiscono ciò che il Cremlino ha visto come una provocazione sufficiente a decidere la conseguente e logica azione”.

Molti politici e giornalisti non allineati hanno scritto sull’importante e pericoloso tema dell’allargamento della NATO, che riguarda la militarizzazione dell’Europa e l’accerchiamento della Russia. Ora è giunto il momento di parlare altresì di un altrettanto pericoloso, se non addirittura peggiore, allargamento della CIA, che a sua volta riguarda omicidi, azioni clandestine, segrete e attività paramilitari. Il ruolo della CIA nella crisi ucraina è ancora un’altra parte finora non raccontata della storia dell’Europa orientale post-sovietica. Eppure, l’Europa e l’Occidente tuttora continua imperterrita a pensare all’Ucraina come un paese libero e democratico; “casa nostra” come lo ha definito storicamente in errore la nostra premier Meloni e pensiamo davvero che quella dell’Ucraina contro la Russia sia la madre di tutte le battaglie, la guerra santa dove vivere o morire sta diventando sempre più imperativo.

Per chi e per cosa poi?

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