• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > Attualità > Da Pfizer dichiarazioni fuorvianti sulla distribuzione equa dei (...)

Da Pfizer dichiarazioni fuorvianti sulla distribuzione equa dei vaccini

Amnesty International ha dichiarato che l’azienda farmaceutica Pfizer sta diffondendo dichiarazioni fuorvianti circa il suo impegno in favore dell’equità dei vaccini mentre continua a fornire la maggior parte delle dosi agli stati ricchi.

Dopo aver recentemente stimato profitti dalle vendite di vaccini nel 2021 pari a 36 miliardi di dollari, Pfizer sta distorcendo la realtà a beneficio della sua immagine sostenendo di dare priorità a un’equa distribuzione dei vaccini e di voler condividere le sue conoscenze scientifiche.

La realtà, per Amnesty International, è tutt’altra.

Pfizer continua a dichiarare che entro la fine del 2021 avrà fornito almeno un miliardo di dosi “agli stati a basso e a medio-basso reddito”.

Ma in queste dichiarazioni, l’azienda farmaceutica considera come un solo gruppo gli stati a basso, medio-basso e alto-medio reddito, che rappresentano l’84 per cento della popolazione globale.

A settembre, Pfizer aveva dichiarato di aver spedito due miliardi di dosi. A novembre, in una lettera ad Amnesty International, ha però ammesso che solo 154 milioni di dosi, ossia meno dell’otto per cento di quanto dichiarato, erano arrivate a 42 stati a basso e a medio-basso reddito e che, di quei 154 milioni, solo il 10 per cento era arrivato a stati a basso reddito.

Quanto all’impegno a condividere le sue conoscenze scientifiche, Pfizer non ha aderito al Technology Access Pool istituito proprio a tale fine, non sta partecipando all’hub attivato in Sudafrica dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la produzione dei vaccini a mRNA in Africa (dove solo il 4.4 per cento della popolazione ha terminato il ciclo vaccinale) e fa pressioni contro la proposta di cedere temporaneamente i brevetti sui vaccini, così come del resto fanno gli altri produttori europei e statunitensi: BioNTech, Moderna, Johnson & Johnson e AstraZeneca.

Secondo Airfinity, circa il 96 per certo dei vaccini prodotti da Moderna è destinato agli stati ad alto-medio e ad alto reddito. Negli ultimi 50 giorni, solo 100.000 delle 52 milioni di dosi spedite sono arrivate negli stati a basso reddito.

Johnson & Johnson, sempre secondo Airfinity, ha inviato agli stati a basso reddito solo l’11 per cento della sua produzione e un ulteriore cinque per cento è andato agli stati a medio-basso reddito.

Non è ancora troppo tardi, sebbene manchino meno di 50 giorni alla fine dell’anno: le grandi aziende farmaceutiche devono però assicurare velocemente una distribuzione equa dei vaccini e garantire che la metà delle dosi che produrranno entro fine dell’anno saranno destinate agli stati a basso e a medio-basso reddito.

L’organizzazione per i diritti umani sta portando avanti la campagna “Conto alla rovescia dei 100 giorni” per chiedere a stati e aziende farmaceutiche di redistribuire vaccini agli stati a basso e a medio-basso reddito, in modo che milioni di persone in più possano essere protette dalla pandemia da Covid-19 entro la fine del 2021.

Foto di Mike Ramírez da Pixabay 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità