Da Biden 380 milioni di dollari di aiuti militari all’Egitto
L’amministrazione Biden, iniziata col dichiarato impegno a porre i diritti umani al centro della sua politica estera, sta finendo da questo punto di vista nel peggiore dei modi, soprattutto per quanto riguarda le forniture di aiuti militari.
Mentre proseguiva a fornire armi a Israele, incurante dei crimini di guerra già commessi e dei moniti delle organizzazioni per i diritti umani per il rischio di un genocidio dei palestinesi della Striscia di Gaza, la Casa bianca ha recentemente annullato la sospensione della fornitura di armi offensive all’Arabia Saudita e, da ultimo, sbloccato 320 milioni di dollari in assistenza militare all’Egitto.
Quest’ultima decisione ha ignorato la condizione vincolante, posta dal Congresso, al rispetto di alcuni standard in materia di diritti umani. Secondo l’amministrazione Biden, la fornitura degli aiuti è una questione di “sicurezza nazionale” dell’Egitto e il governo del presidente al-Sisi (nella foto) ha fatto registrare alcuni passi avanti nel campo dei diritti umani. Quali, non è dato sapere.
Se un “passo avanti” può essere stato, nel 2023, il ritorno in libertà di 834 prigionieri politici e di coscienza, nello stesso periodo ne sono stati arrestati il triplo.
La realtà è che al Cairo c’è da molti anni una crisi dei diritti umani che l’Occidente, Italia inclusa, tende a ignorare. La società civile è imbavagliata, il diritto di protesta pacifica è criminalizzato, migliaia di giornalisti, difensori dei diritti umani e oppositori politici sono in carcere a seguito di processi iniqui.
I responsabili di uccisioni illegali, sparizioni forzate e torture continuano a restare impuniti.
Appena 48 ore fa, in Italia, il tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento di un richiedente asilo egiziano finito nel centro di trattenimento di Pozzallo e soggetto all’l’applicazione della procedura accelerata di frontiera perché l’Egitto è, dal 7 maggio, nella lista dei “paesi di origine sicuri”: secondo il tribunale, ci sono “ragioni idonee” a dubitarne.
Amnesty International Usa ha sollecitato il Congresso a usare i suoi poteri e le sue responsabilità per contrastare la decisione del presidente Biden.
Foto United Nation Photo/Flickr
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