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D chiù è la Verità?

A Roma, dal 3 al 7 marzo prossimi, presso la Pontificia Università Gregoriana, si terrà la III Conferenza Internazionale del  Progetto STOQ (Scienza, Teologia e Ricerca Ontologica) sotto l’alto patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura 


Insieme al contenuto, si rivela concettualmente interessante anche la scelta linguistica del ’contenitore’, STO Questions, che richiama le tre questioni scientifica, teologica ed ontologica integrandole ’in toto’ attraverso un Quarto fattore temporale, che parrebbe ’incarnato’ dallo stesso atto storico del domandare. 

Nel documento ufficiale di presentazione del convegno si legge:

"Nel complesso, l’iniziativa ha lo scopo di apportare un contributo all’idea che la Scienza, da una parte, e la Teologia, dall’altra, rappresentano differenti campi di analisi e di interpretazione, sebbene essi vengano spesso ingiustamente sovrapposti, generando confusione e polemiche ideologiche.
Una seria riflessione filosofica può aiutare sia la Scienza che la Teologia, indicando i potenziali punti di convergenza e il modo in cui questi due campi d’analisi possono integrarsi.

In particolare, nell’ambito della complessa e multiforme questione del rapporto tra Scienza e Fede, questo evento si concentra sulla possibilità di riconciliare in una stessa posizione filosofica il pensiero “creazionista” e quello “evoluzionista”, evitando sia che il primo pretenda di assurgere a teoria scientifica sia che il secondo venga considerato un dogma."
 
Più sotto riporto i passaggi salienti delle dichiarazioni rilasciate in merito da Monsignor Gianfranco Ravasi, Presidente del Consiglio per la Pontificia Cultura.

Le affermazioni di Mons. Ravasi che pongo in evidenza sembrerebbero invero avvalorare la mia ipotesi di un’implicita materia trasversale e della ’sua’ arcana R&S, malgrado il suo dichiarato rigetto di "qualche componente stravagante che vaga al di fuori dell’orizzonte in cui si è immersi", un rigetto che esclude esplicitamente la possibilità di un ’campo unificato’ d’indagine. 

A chi tuttavia viene lasciata in tal modo la titolarità del ’buon’ Senso, della sua Verità e del suo Mistero?

Del resto, secondo la stessa logica ’separante’, dovrebbe di concerto venire meno l’altra con essa inconciliabile su cui si fonda il dogma trinitario che identifica in Uno Cristo e Dio, insieme al ’relativo’ Spirito Santo.

Come voleva Heidegger, la teologia potrebbe anche essere considerata una scienza (Cfr. al suo "Fenomenologia e teologia"), fatto salvo che si mantenga aperta la ricerca sul suo oggetto. Ma, l’oggetto ed il problema teo-logico è Dio stesso e con ’Lui’, quello della ’sua’ logica, la quale risponde in ’Verità’ ad un Logos molto più assurdo di quanto si voglia razional-mente far ’credere’.

La psicosinergetica, che ha iniziato ad indagare il nesso e la matrice trasversale essenziale che informa le diverse discipline, indaga le Reti e ’rivela’ il Senso di quel Logos.


Afferma Mons. Ravasi

 

"La cultura (...) considera molte discipline che hanno ormai delle risonanzeall’interno dell’esperienza sociale ed umana"

 

“(...) la categoria cultura è diventata una categoria trasversale che quindi attraversa le esperienze fondamentali dell’uomo nella loro capacità di riflessione, quindi di un’interpretazione della realtà”

 

“(...) è soprattutto indispensabile tornare a costruire un incontro sulle frontiere. Cioè lo scienziato deve cominciare a guardare al di là, cioè cominciare a vedere l’orizzonte della filosofia e della teologia”

 

“(...) due letture da due angolazioni diverse, prospettive differenti sulla stessa realtà, che devono conservare la propria diversità, ma mostrare che sono interpretazioni della stessa realtà

 

“(...) in italiano abbiamo una parola altamente significativa per indicare ciò che non ha senso, è l’assurdo, che deriva da sordità, cioè non essere capaci di sentire le argomentazioni”

 

La conoscenza (...) tocca la domanda fondamentale sul chi siamo, che senso abbiamo. Naturalmente lo scienziato affronta questa domanda semplicemente dal punto di vista dei meccanismi che determinano l’essere, la realtà che costituisce, in questo caso, l’uomo nella sua identità. La filosofia e la teologia esaltano invece la conoscenza attraverso altre dimensioni. 

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