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Crollo al liceo Darwin di Rivoli: tragedia

Il giorno 22 novembre al liceo Darwin di Rivoli si è consumata una terribile tragedia. Il cedimento della contro soffittatura e la caduta di un pesante tubo di ghisa ha provocato la morte di uno studente, Vito Scafidi, che in quel momento si trovava nell’aula numero 13 intento a svolgere le proprio mansioni studentesche.

Di entità meno gravi sono i danni procurati agli altri studenti come Andrea Macrì che ha subito fratture alla colonna vertebrale con lesioni al midollo ed è attualmente ricoverato all’ospedale di Torino, sottoposto ad un delicato intervento chirurgico definito dai medici “tecnicamente riuscito” senza, però, nessuna certezza che possa ritornare a camminare. Tutt’ora è in coma farmacologico.

Le altre due, Cinzia e Federica, hanno riportato rispettivamente un trauma cranico con commozione cerebrale e fratture di piccola entità. Gli altri feriti invece sono ricoverati tra gli ospedali di Rivoli e Orbassiano. La morte di Vito Scafidi ha provocato lo sdegno dei suoi famigliari che hanno denunciato l’accaduto come “in adeguamento delle strutture scolastiche” e sono pronti ad attuare tutte quelle procedure necessarie affinché ciò non si ripeta.
 
Il capo della protezione civile Guido Bertolaso ha esposto l’accaduto alla Camera denunciando la causa principale che mette le scuole a rischio ovvero le continue proroghe dell’entrata in vigore della legge 626 sulla sicurezza degli istituti scolastici, motivate da gravi carenze economiche. Secondo alcune statistiche più di ventiduemila strutture non seguono le normative atte al buon funzionamento della sicurezza negli istituti pubblici.

Tempo addietro vennero stanziati tredici miliardi di euro per le ristrutturazioni scolastiche e per la messa a punto di strutture adeguate alla sicurezza degli studenti. Venne inoltre stilata una lista con gli edifici più a rischio e quelli situati in particolari zone sismiche. Questo programma però non è stato rispettato.

Diversi incidenti si susseguono continuamente nelle varie città italiane. 6 anni fa ci fu il crollo di una scuola elementare a San Giuliano di Puglia dove persero la vita trenta persone delle quali ventisette erano bambini. Dopo 6 anni quella scuola è stata interamente ricostruita a norma e non più soggetta quindi a cedimenti e crolli a causa di scosse sismiche. Queste misure di sicurezza però non sono state prese nelle numerose sedi scolastiche a rischio che popolano la nostra nazione: molte scuole si allagano in maniera sconsiderata a causa di lievi precipitazioni, in altre occorre una folata di vento per causare il cedimento di qualche frammento di intonaco o, come in quella di Rivoli, di un’ intera contro soffittatura.
 
Urge perciò un piano finanziario che regoli a norma tutti questi istituti, che fornisca rigidi controlli strutturali e intervenga, dove occorre, con opere sistematiche di manutenzione. Occorre quindi un piano finanziario che abbia come obbiettivo principale la creazione di sedi scolastiche in grado di garantire sicurezza ad ogni singolo studente. La creazione di un edificio scolastico a norma in quel di San Giuliano di Puglia non deve, quindi, rimanere un caso isolato. Le stesse procedure devono essere attivate in maniera omogenea in tutte le scuole italiane a rischio garantendo a tutti i genitori la sicurezza dei proprio figli.

“La tragedia di oggi è morte bianca” è stato questo il primo commento del sindaco di Rivoli, Guido Tallone, sull’incidente “e mi auguro” ha aggiunto “che l’accaduto smuova i vertici del nostro governo a varare definitivamente il piano finanziario che regoli a norma tutti gli istituti a rischi in modo che non si verifichino in futuro tragedie simili”.

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