• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Cristianità e Laicità nel XXI Secolo

Cristianità e Laicità nel XXI Secolo

 

Il tema del difficile rapporto tra Cristianità e Laicità non è certamente cosa nuova, ma non si è giunti ancora ad una giusta coesistenza tra questi due aspetti fondamentali della vita socio-culturale ed economica del mondo Occidentale.

Ora la negazione delle profonde radici Cristiane che caratterizzano Unione Europea e Americhe in primis è francamente una non questione, per secoli o meglio millenni ogni azione sociale è stata caratterizzata da una connotazione religiosa, ovvero da quell’etica cristiana che ha trasformato il mondo antico in modo irreversibile. Indiscutibilmente siamo ciò che siamo per diretta derivazione della Cristianità, ora la questione importante è analizzare il mutamento del rapporto sopra citato a seguito del processo di Laicizzazione che ha coinvolto tutti gli Stati Cristiani e che ha visto la progressiva perdita del potere Temporale da parte della Chiesa.

L’Unione Europea è un’istituzione Laica nel senso che tutti i sui organi e tutto il suo apparato normativo si basa su principi di bene comune condivisi, svincolati e disgiunti dal volere o dalle posizioni della chiesa o di altre confessioni religiose; in linea generale si manifesta questa sovranità popolare, con le sue forme rappresentative, in modo da raggiungere l’ottenimento del bene comune senza interferenze dal mondo religioso.

Dunque come coniugare questa recente (storicamente recente) spaccatura tra religione e Stato con il necessario riconoscimento di valori Cristiani, visibili sul welfare-state o sulle fondazioni filantropiche, e la sovranità di uno Stato Laico? La questione anche se molto complessa può essere risolta innanzi tutto non rinnegando le radici Cristiane che hanno caratterizzato il divenire del mondo occidentale, ma riconoscere questi influssi come sociali e non religiosi. Ovvero è necessaria la coesistenza tra coscienza storica, memoria e le nuove esigenze di uno stato Laico.

È doveroso riconoscere, e non rinnegare, la presenza di valori essenzialmente Cristiani in tutte le attività umane, dalla politica, all’economia, all’insegnamento, valori indissolubilmente penetrati nella civiltà Occidentale, ma al contempo proseguire senza rimorsi o indecisioni nella via della Laicità. Non è possibile in alcun modo cambiare la Storia o rinnegarne i suoi effetti, ma è altresì possibile accettare il proprio passato, le proprie origini e al contempo proseguire per una nuova via.

Quindi non c’è nessuna incongruenza nel riconoscere le origini Cristiane dell’Unione Europea, ed è stato un gravissimo errore il non averlo fatto in quanto è una verità Storica profonda e non un’opinione, e nel sancire che dalla sua istituzione l’Unione Europea, pur non rinnegando la sua natura, proseguirà su una strada Laica basata sulla sovranità popolare e non su ingerenze Clericali. Questo non vuol dire che la componente Cristiana dell’elettorato non dovrà far valere le proprie idee ma semplicemente che le questioni verranno decise ed approvate unicamente per volontà popolare, tramite libere elezioni, liberi referendum e qualora necessario anche mediante nuove forme di consultazione popolare.

Conoscere, accettare e rispettare le proprie origini per migliorare il futuro. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares