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Cose serie che fanno ridere

Riconosciamolo, in certe situazioni si può solo ridere!

Molto spesso i comportamenti e le parole non hanno ragioni decifrabili. Sembra che qualcos'altro, magari "l'impensato", come lo chiama Katherine N. Hayles L' impensato. Teoria della cognizione naturale, Effequ) governi il pensabile. 

Non con tutti si può dialogare, alla faccia delle "anime belle" che sentenziano si debba dialogare anche con il diavolo. In realtà queste confondono il "negoziato" o la "trattativa" sempre possibili, con il "dialogo", che è tutt'altra cosa e si fonda su ben altri presupposti.

Non tutto si può insegnare.

Non tutti riusciamo ad imparare, neppure dall'esperienza.

Perciò ci sono casi, situazioni, persone, di fronte alle quali non ci resta che ridere, in attesa di tempi migliori.

Tante vicende recenti, da tutte le latitudini e da ogni livello o condizione sociale, ci svelano questa ottusità spiazzante della realtà.

Pensiamoci un attimo, tanto per fare solo alcuni esempi più noti.

Cosa fare se non ridere di fronte alla scelta della Brexit, in un mondo globalizzato e interconnesso?

E di fronte alla reazione di un Trump che non riesce ad accettare di non essere stato rieletto, fino a tentare un colpo di stato, come non ridere?

Cos'altro si può fare o dire, se non ridere di fronte a un Bo-Jo che credeva di imitare Churchill e magari riteneva anche fino ad alcuni giorni fa di potersi riprendere la poltrona di Primo ministro, dopo il fallimento di Liz Truss che a sua volta credeva di imitare la Thatcher?

E che fare se non ridere quando il capo di un partito italiano pensa che sia utile elettoralmente andare in processione esibendo rosari e madonne?

O quando un candidato alla presidenza del Senato della Repubblica italiana sente il bisogno di far sapere, a sentire i giornali, che egli recita 50 "ave maria" al giorno?

E come non sbellicarsi dal ridere quando un comico crea un partito e lo chiama "5stelle" come fosse un pacchetto vacanze "tutto compreso" da vendere. senza indicare neppure la meta del viaggio?

Come non ridere quando buona parte della gerarchia cattolica americana, insieme a molte chiese neoevangeliche vedono in Trump una icona del cristianesimo?

O quando il papa delle chiese ortodosse russe promette un posto in paradiso a chi si arruola per una guerra di invasione e sterminio?

E che fare se non ridere quando veniamo a sapere che al mondo, nel 2022, esistono governi che hanno un un "ministero per la lotta al vizio e la promozione della virtù", e altri governi che, oltre le consuete forze dell'ordine, hanno reparti di "polizia morale"?

Che fare se non ridere quando difensori e "teorici" della libertà in italia, invitano il popolo ucraino a rinunciare alla propria libertà per "dialogare" e accogliere le ragioni di un Stato invasore e sterminatore?

E come non ridere quando questi paladini del dialogo bollano come "guerrafondai" e "nemici della pace" i popoli democratici, confinanti con la Russia, che chiedono di rifugiarsi sotto la protezione dell'alleanza di governi democratici, temendo per la loro libertà?

A dire il vero, bisogna riconoscerlo, questi accaniti "pacifisti" della domenica e della "ribalta", appaiono molto simili a quei tanti "figli di papà", che, negli anni settanta, facevano gli "alternativi" con il portafoglio di papà in tasca, pronti poi a ricorrere a papà se le cose si mettevano male!

 

E coi no vax?, i no-scienza, i terrapiattisti? i no-sviluppo? i no-tutto? Cosa fare? Di cosa discutere con loro? Che fare se non ridere? 

Che fare poi con quelli che ritengono che la lotta per il clima, o qualunque altra lotta, giustifichi la distruzione di un'opera di Van Gogh. di Monet, di Michelangelo, o di altri patrimoni della coscienza umana? Che fare se non ridere, magari dopo averli resi inoffensivi?

 

E quando ampi settori del mondo cattolico (e cristiano), insieme a parti delle gerarchie ecclesiastiche, statunitensi e di altre aree del mondo, e ad alcune chiese evangeliche, considerano un portavoce di satana Papa Francesco, mentre vedono dei "messaggeri" dell'etica cristiana" in Trump o Bolsonaro, in Orban o addirittura in Putin, che fare se non ridere?

 

E se. da questi settori delle gerarchie ecclesiastiche, da molti gruppi delle chiese neoevangeliche americane, come da molti settori laicali cattolici e cristiani in genere, emergono posizioni ambigue che sembrano presupporre una equivalenza tra regimi democratici e regimi autoritari. o una inquietante "comprensione" verso tiranni o aspiranti tali, che altro fare se non ridere?

Che fare se non ridere, quando si deve constatare che questa ambiguità, da parte di settori delle gerarchie e di gruppi e movimenti cattolici e cristiani. verso regimi autoritari e sanguinari. sembra riproporre come questione non risolta, il tema della liberta individuale, questione che sembrava superata dal Concilio?

 

E, cos'altro fare se non ridere di fronte a quelli che, immemori della storia, pensano che possano esistere e sopravvivere democrazie disarmate, mentre prosperano e si espandono regimi autoritari o dittatoriali come la Cina, la Russia o altri simili? 

Preferirebbero forse un mondo trasformato in un grande campo di concentramento, in un grande lager, o in un immenso campo di rieducazione forzata, come ha tentato di fare Hitler nel novecento e come non nascondono di desiderare regimi che seguono le stesse tecniche?

 

È evidente che certi tempi sembrano decisamente i tempi della stupidità. Beppe Fenoglio diceva addirittura che "oggi il cretino è specializzato"! Riferendosi forse al fatto che oggi ha più strumenti per farsi accettare come plausibile.

Attenzione, amici lettori, non interpretate come un’ingiuria o uno spregio l'uso che viene fatto qui del termine “stupidità”.

 

A volte non c'è davvero niente da spiegare o da capire, a volte siamo di fronte a qualcosa di cui si può solo prendere atto, magari sbalorditi, ma a proposito del quale non c’è nulla di ulteriore che si possa aggiungere o spiegare, se non ridere!

 

Trovarsi di fronte a fenomeni come quelli descritti sopra è come avere una sensazione perturbante di aver perso la capacità di parlare del mondo. Forse il riso è anche una reazione a queste forme di spaesamento, è la reazione alla percezione di un contrasto incredibile e indecifrabile. In attesa di tempi migliori!

 

Certo. una reazione potrebbe essere anche quella della rabbia o del risentimento; ma pare che il riso sia, senz'altro, la reazione più salutare!

 

Sì, molte volte non ci resta che ridere!

 

 

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