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Coronavirus: come “appiattire la curva” dei contagi?

Il Washington Post spiega perché epidemie come il Coronavirus si diffondono in modo esponenziale e come “appiattire la curva”

In un suo interessante articolo tradotto anche in italiano, il Washington Post spiega le ragioni per cui la curva dei contagi da Coronavirus cresce in modo esponenziale.

Partendo da questo grafico relativo agli Stati Uniti, il giornalista Harry Stevens afferma che, se si dovesse continuare con questo ritmo, entro maggio uno statunitense su tre risulterebbe contagiato dal Coronavirus.

Per evitare ciò e spiegare l’importanza delle misure di distanziamento sociale per tutti i cittadini, allora, Stevens simula – con l’aiuto di videografiche – la diffusione del contagio in una comunità con 200 abitanti liberi di muoversi: come si può vedere in questo primo video, quasi tutti finirebbero per risultare, prima o poi, contagiati.

 

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Successivamente, Stevens prova a simulare una quarantena forzata in questa comunità di 200 individui, sul modello delle misure prese dal governo centrale cinese nei confronti della provincia dell’Hubei. Risultato? È praticamente impossibile separare e isolare completamente la popolazione infetta da quella sana, perché ci saranno inevitabilmente dei contatti – per i più diversi motivi – tra i malati e i sani all’interno della comunità.

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Ma allora, se la quarantena forzata sul modello Wuhan non è efficace, come si può procedere? Stevens analizza in terzo luogo l’effetto di misure di distanziamento sociale: nel video che segue viene simulato l’andamento dell’epidemia supponendo che un quarto della popolazione si comporti normalmente e che il restante 75% non si muova. Come si può osservare, il virus si diffonde ma arriva a colpire una percentuale molto più contenuta della popolazione.

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Inasprendo ulteriormente le misure per garantire il distanziamento sociale, supponiamo che la percentuale di persone che si attengono a queste norme sia più elevata (87,5%), e che quindi gli individui liberi di spostarsi siano solo uno ogni otto: la percentuale di contagiati totali sarà ancora più bassa.

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Naturalmente, spiega l’autore, nell’epidemia di coronavirus la situazione è molto più complessa rispetto a queste simulazioni. Tuttavia, queste ultime devono comunicare un messaggio importante: “come una pallina che rimbalza sullo schermo, il comportamento di una singola persona può causare effetti a catena che influenzeranno anche persone lontane”. Ecco perché è importante rispettare le misure di distanziamento sociale.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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