Consumatore chi, come, quando, dove ma soprattutto perchè?

Consumatore, Chi?
Quello occupato a rifocillarsi di reddito, disoccupato genitore, quello che disdegna il sacrificio ma che dell’abnegazione fa vanto, quello che non si dà ma prende.
Quello, insomma, della vita spesa a fare la spesa.
Come?
Informato di tutto punto dai “suggerimenti pubblicitari”, decide, spende e spande; acquista, consuma, smaltendo per riacquistare.
Dove?
Dappertutto. Liturgie acquisitive tracciano itinerari convulsi tra luminarie, vetrine, stand, mall urbani e suburbani, locali e globali, offline e online.
Quando?
Io, quando posso, a più non posso.
Il tempo è denaro, va speso: nei saldi con pochi soldi; nelle occasioni di risparmio così ci guadagno; con il Credito al Consumo così non presumo, programmo e non mi affanno controllo pure l’acquisto imprevisto.
Perché?
Buondio, perché tutto questo fare, stare, gestire, indagare dei gesti quotidiani di consumo, ha uno stimabile valore economico: il 70% del PIL.
Perché questi gesti generano ricchezza, moneta, con cui pagare profitti, salari, stipendi, tasse; perché, consumando l’acquistato facciamo riprodurre; si da’ continuità al ciclo economico, conforto agli abbienti, speranza ai non abbienti, qualcosina ai disubbidienti.
Operatori Economici, Gestori del Mercato, insomma, altro che Consumatori.
E affangala a tutta la retorica di certo qual sociologismo che impera!
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