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Consiglio di lettura (alias riflessione)

Brevissimo spot “pubblicitario” di lettura.

Avete mai letto il D.P.R. 380/01 e cioè il testo unico sull’edilizia?

Prima di farlo però, vi consiglio di poggiare la dentiera sul comodino prima che la ingoiate per le grosse risate che rischiate di farvi.

Innanzitutto, il testo unico sopraccitato è il crocevia dove confluiscono diverse altre normative. Tra queste, ci sono le norme per edificare opere in cemento armato, quelle per costruire in zone considerate a rischio sismico, quelle inerenti l’abbattimento delle barriere architettoniche e la più generale che regola l’edilizia pura. Tutte quante queste normative, sono confluite nel testo unico praticamente senza subire grandi cambiamenti rispetto alle più vetuste normative di origine. La normativa antisismica risale al 1977, la normativa edilizia risale al 1985 (poche le varianti), mentre la normativa sul cemento armato è addirittura “anziana” come me (38 anni). Per far qualcosa di nuovo il legislatore, non ha pensato a produrre un testo unico aggiornato, ma bensì ha semplicemente messo insieme queste normative. Da quel che ricordo, l’Italia dal 1971 è cambiata parecchio in questa materia, come mai le normative rimangono le stesse con l’implementazione di qualche ritocco estetico (in peggio) ?

Se siete sopravissuti alle prime risate, ora potete leggere con più attenzione il D.P.R. 380/01.

Di solito in Italia è consuetudine promulgare la legge e poi subito dopo trovare l’inganno per raggirarla.

Signori e signore, in questa occasione rimarrete delusi. Infatti per l’edilizia, la legge e l’inganno sono compresi “nel prezzo” del D.P.R. 380/01. Strano ma vero, il legislatore italiano ha risparmiato per questa volta e senza una legge “inganno”, ha tirato fuori una normativa autonoma sotto questo punto di vista. Nella prima parte del testo unico, la legge si slancia in provvedimenti e sanzioni a dir poco sperati per quel che riguarda gli abusi edilizi. Demolizioni, acquisizioni a patrimonio dell’Ente, mega sanzioni pecuniarie, segnalazioni all’Autorità Giudiziaria, destituzione da posizioni pubbliche, arresti ecc…ecc….

Gli ambientalisti che hanno letto la prima parte della normativa, ma sono usciti dalla sala lettura prima di aver letto la seconda parte del testo unico, hanno mostrato slanci di entusiasmo un po’ troppo avventati. Leggendo accuratamente e fino alla fine il predetto testo di legge, si scopre che la seconda parte è per la maggior parte incentrata nella problematica di come “sanare” gli abusi edilizi. Infatti, l’art. 36 del D.P.R. 380/01, è il responsabile del ritorno allo stato di depressione degli ambientalisti innanzi detti. Il culmine dell’”inganno” si raggiunge quando gli occhi si soffermano sull’art. 45 comma 3 del testo unico. Tale articolo sancisce che l’abusivista può, dietro richiesta di pagamento di oneri, “comprarsi” l’autorizzazione all’abuso realizzato. Chi sarebbe il venditore? Ovviamente il Comune, che per la cronica aridità delle proprie finanze, cercherà in qualsiasi modo tramite interpretazioni normative e giurisprudenziali che hanno dell’incredibile, di assicurarsi i soldi dell’abusivista. Insomma, per farla breve, se hai i soldi, puoi permetterti di costruire comunque e farla franca anche sotto il punto di vista penale. Semmai invece, avete tanto tempo da investire, allora la normativa italiana vi consiglia di impugnare l’ordinanza di demolizione del Comune (che resta solo un atto dovuto, ma mai portato a compimento) in sede giurisdizionale, ossia: TAR, Consiglio di Stato, Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ecc..ecc…(senza considerare le corti europee come nel caso degli ecomostri di Punta Perotti). Quando l’ultima Corte emetterà la sentenza definitiva, oramai è tempo di buttar giù l’abuso perché risulterà quantomeno antico (e probabilmente riuscireste anche a far annoverare il vostro piano supplementare tra quelle tutelate storicamente dal decreto legislativo 42/2004).

Cosa vogliamo pretendere di più da una casa dopo che ha prodotto tanta ricchezza (avvocati, notai, geometri, costruttori, politici, “mazzettari” ecc..ecc..), che regga anche l’urto di un sisma medio come l’ultimo ?

Strano che anche il piano casa ultimamente ipotizzato sia indirizzato verso case unifamiliari, bifamiliari ville e villette.

I nostri “fantastici” politici di destra, sinistra, centro, sopra e sotto, hanno sempre fatto il massimo l’interesse comune (della poltrona).

Guai a chi dice che non si impegnano per il bene dei cittadini.

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