• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Media > Con il pretesto della privacy si vuole essere immuni all’opinione (...)

Con il pretesto della privacy si vuole essere immuni all’opinione pubblica

Con il pretesto della privacy si vuole essere immuni all'opinione pubblica

Due giorni di silenzio mediatico per protestare contro un disegno di legge che in un colpo solo riesce a strozzare la libertà di informazione e l’attività della magistratura. Con il pretesto della tutela della privacy, viene perseguito il sogno caro ad ogni potere politico: rendersi immune dallo sguardo critico dell’opinione pubblica, in particolare quando implicato nelle inchieste giudiziarie, a loro volta da scoraggiare. Controllare informazione e giustizia, dunque. Un sogno che fu di Licio Gelli e del suo piano di rinascita democratica e di cui oggi Berlusconi prende in mano la staffetta per portarlo a compimento.
 
Appaltopoli e l’affaire Scajola, le telefonate in cui il premier chiede ad Innocenzi dell’Agcom la chiusura di Annozero, le foto del giovane Cucchi morto durante la detenzione: tutto questo non potremmo più conoscerlo, tutto questo sarà nascosto ai nostri occhi.
 
Mentre la lotta alle mafie subirà un colpo mortale a causa di misure dannose e contrarie alla Costituzione, come il limite di 75 gg per le intercettazioni, il meccanismo della proroga per cui l’autorizzazione ad intercettare (scaduto il termine massimo) dovrà essere rinnovata ogni 3 gg da parte del collegio distrettuale di giudici, il giro di vite sui reati spia (quelli che vengono intercettati e che conducono alla scoperta del crimine organizzato), l’impossibilità di posizionare cimici di ascolto nelle abitazioni e nelle auto private dei boss e dei loro familiari. Con la conseguenza di agevolare il crimine organizzato, i colletti bianchi che gli fanno da sponda nelle istituzioni e nei palazzi del potere, i “prenditori” economici rapaci di danaro pubblico. E sul fronte della privacy, che pure il Governo sostiene di voler tutelare? Non si progredirà di un passo, anzi si arretrerà
 
Oggi un pm chiede al giudice l’autorizzazione all’ascolto, da domani lo farà nei confronti di un collegio di giudici del tribunale distrettuale a cui dovrà indirizzare tutto il fascicolo dell’inchiesta. Così una mole di documenti (fotocopiati) transiterà da ufficio a ufficio e da procura in procura, passando per tante, troppe mani. Conseguenze? Aumenterà lo spazio per la fuga delle notizie e si comprometterà la stessa attività inquirente, con un aggravio per le casse pubbliche ovviamente. Si tratta dunque di un ddl pericoloso e inemendabile, la cui unica prospettiva è l’abrogazione, almeno per quanti hanno a cuore la lotta per la legalità e la libertà mediatica. Si dovrebbe ricordare a questi “soloni del crimine”, capaci di confezionare leggi pro-mafie, che in Italia non c’è nessun abuso delle intercettazioni, che nei paesi anglosassoni è addirittura la polizia a disporle senza alcun assenso del giudice, che si tratta di uno strumento di indagine prezioso che in questi anni ha consentito di perseguire i clan e i loro affari illeciti. Si dovrebbe ricordare, infine, a questi “soloni del crimine”, che nel nostro Paese vige ancora la Costituzione e questa Costituzione afferma il diritto ad informare ed essere informarti (art.21). Per il momento non sono riusciti ad abrogarla, quindi si pieghino alla volontà popolare che chiede sia rispettata. Per questo oggi lo sciopero del mondo dell’informazione deve essere sostenuto da tutta la società civile, dalla politica, dai movimenti, dalle associazioni, dal settore della giustizia. Non rinunciamo al nostro diritto a conoscere e giudicare, non rinunciamo alla battaglia di legalità. In ballo c’è il senso della democrazia che siamo ma soprattutto il destino della democrazia che saremo. Non deleghiamolo ad un esecutivo di ispirazione piduista e di matrice illiberale. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares