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Come si vive priogionieri nelle mani dei pirati somali

Il documento filmato presente in questa pagina mostra alcune riprese effettuate da uno dei marittimi del mercantile ucraino "Faina", nella zona della nave dove era tenuto prigioniero l’equipaggio.

Il "Faina" fu sequestrato al largo delle coste somale il 25 settembre 2008.

Ecco alcune delle frasi presenti nel filmato - Un marittimo spaventato dice: "Hanno armi"...

Altre frasi in sovraimpressione:

"E’ il secondo giorno della nostra prigionia" - "Fa un caldo terribile qui dentro" - "Merda, stanno venendo, copritemi! Copritemi!"



Il marittimo nascondeva il telefonino, con cui filmava, inizialmente nel secchio della spazzatura poi in tazze vuote o sotto i materassi.

Come potrete notare dal filmato il luogo in cui sono i prigionieri è il classico spazio di un locale interno di una piccola nave da carico, in genere più ampio di uno stesso tipo di locale interno di un rimorchiatore, per cui, osservando le condizioni in cui sono venuti a trovarsi questi marittimi, è facile immaginare in quali situazioni possano trovarsi i 16 marittimi del rimorchiatore italiano "Buccaneer" sequestrato l’11 aprile scorso ed attualmente ancora nelle mani dei pirati..

Inoltre il sequestro del "Faina" è avvenuto in un periodo dell’anno più fresco di quello in cui è stato sequestrato il "Buccaneer".



Il “Faina” è un cargo ucraino sequestrato dai pirati somali il 25 settembre 2008. A bordo aveva un carico di armi. L’equipaggio era composto da 17 ucraini, 3 russi e 1 lettone. Il comandante morì di infarto dopo pochi giorni dal sequestro. La nave e l’equipaggio furono rilasciati il 5 febbraio 2009 dopo il pagamento di un riscatto di 3,2 milioni di dollari. Inizialmente i pirati avevano chiesto per il riscatto 35 milioni di $.

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