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Come è nata la crisi economica mondiale

La cupola delle lobbies industriali, e finanziare con i suoi ingenti capitali è in grado di indirizzare a suo piacimento il cammino dell’umanità senza rendergliene conto, fargli credere che c’è una crisi economica e convincerli a subire restrizioni maggiori di quelle che hanno subito sino ad ora.

Come è nata la crisi economica mondiale

 
È qualche anno che le società capitalistiche sono piombate in quella fase pericolosa che esse chiamano crisi. E’ una fase che secondo gli esperti fa precipitare tutte le classi sociali in un arretramento economico.
 
A sentir loro, sembrerebbe che è stata causata da un utilizzo troppo disinvolto dei capitali delle banche nel dare finanziamenti per l’acquisto delle case a molte persone che non avevano i giusti requisiti per ottenerli e che queste persone ora non siano più in grado di restituire questi capitali più gli interessi dovuti. Non mi convince.
 
Immaginiamo che io sia un capitalista che possiede una grande società per azioni nel campo immobiliare. Questa società grazie ad altre società controlla più banche. Altri miei amici possiedono all’incirca lo stesso mio patrimonio. Ho acquistato tramite le mie innumerevoli società un numero considerevole di immobili. La stessa cosa fanno i miei amici.
 
Grazie al controllo che esercitiamo sulle banche ora decidiamo di abbassare il costo del denaro, affinché diventi appetibile alle masse popolari prendere un mutuo a tasso variabile per acquistare casa, quello a tasso fisso lo facciamo pagare molto di più per scoraggiarli a prenderlo .
 
Se le masse popolari compereranno le case, come noi prevediamo, in base alla legge di mercato regolata dalla domanda ed offerta di un prodotto, subiranno un veloce aumento di prezzo.
 
Per concedere il mutuo facciamo fare una perizia sul valore dell’immobile e spesso consigliamo tramite i nostri dipendenti, all’incauti acquirenti, di sovrastimare il valore dell’immobile in maniera tale da ottenere un finanziamento più alto del reale prezzo di mercato, per far fronte a tutte le spese che comporta l’acquisto di una casa ed ad eventuali lavori di ristrutturazione da fare. Anche questo fittizio aumento dell’immobile contribuirà a farne aumentare il prezzo realmente nel tempo futuro. Dopo la perizia siamo pronti a definire i termini dell’acquisto.
 
Nella maggior parte dei casi ci facciamo dare una caparra pari ad un minimo del 20% del valore dell’immobile e poi concediamo il mutuo. Ora le nostre banche concedono il mutuo all’acquirente che consegna immediatamente i soldi alle nostre società immobiliari.
 
Vediamo se siamo riusciti a fare un buon affare?
 
Abbiamo comprato a cento rivendiamo a duecento e li abbiamo incassati immediatamente. Tra venti anni con gli interessi le nostre banche ne intascheranno trecento, i duecento che hanno dato alle nostre società immobiliari ed i cento degli interessi alle nostre banche. Buono, ma possiamo far di meglio.
 
Dopo tre anni gli acquirenti, con l’anticipo e le rate regolarmente pagate hanno ridato alle nostre banche quanto noi avevamo pagato inizialmente l’immobile, cioè cento. E’ il momento giusto per iniziare a far salire il costo del denaro e di conseguenza far salire la rata del mutuo. Questa operazione farà frenare l’acquisto di case e ne farà scendere rapidamente il prezzo, legge di mercato miei cari non possiamo farci nulla.
 
Siamo geni , abbiamo messo gli incauti acquirenti tra l’incudine ed il martello, o ce la pagano quattrocento o ce la riprendiamo a cento facendogliela pignorare dalle nostre banche.
 
Facciamo i conti e vediamo quanto abbiamo guadagnato. Inizialmente l’abbiamo pagata cento, gli acquirenti ne hanno dati subito duecento alle nostre società immobiliari e in tre anni ne hanno ridati cento alle nostre banche. Bene per ora abbiamo triplicato il capitale, negli anni futuri o arriviamo a quattrocento o ce la riprendiamo a cento.
 
Ora però il mercato europeo ed americano sono fermi e non è conveniente investire gli ingenti capitali guadagnati in questi mercati è meglio spostarli nei paesi in via di sviluppo come Cina, India, Corea, Brasile e nei paesi dell’ex blocco sovietico dove tra l’altro la manodopera costa molto meno e potremo ottenere profitti molto più alti. In questi paesi c’è un serbatoio di persone immenso a cui potremo vendere di tutto e alla maggior parte di loro serve di tutto. Sottraendo i capitali dal mercato europeo ed americano abbiamo creato la crisi, ma soprattutto se prima i lavoratori europei ed americani ci costavano 100, ora i nuovi lavoratori ci costano 1. Grandi, abbiamo centuplicato i profitti. Abbiamo tolto il potere di acquisto ai vecchi lavoratori e non ne abbiamo dato altrettanto ai nuovi. Sappiamo che stenteranno a sopravvivere, ma che ce ne importa noi abbiamo guadagnato una montagna di soldi e i rimorsi di coscienza non ce la faranno a scalarla.
 
Certo che così facendo lasceremo in affanno le nostre banche e rischieranno di fallire, ma siamo sicuri che i nostri amici politici sapranno come salvarle se non vorranno crollare anche loro.
 
Siamo sicuri che non vorranno crollare pure loro, perché le case le avevamo comprate da enti pensionistici, sempre grazie ai nostri amici politici che avevamo sul nostro libro paga, e quelle case l’ente le aveva comprate con i soldi dei contributi pensionistici dei lavoratori ed erano destinate ad essi.
 
Ora basterà riuscire a far andare i lavoratori in pensione più tardi, ridurgli gli stipendi e tagliare i costi dei servizi sociali. Brontoleranno per un po’ ma successivamente si abitueranno e non diranno più nulla. Se i lavoratori non sono intelligenti non è colpa nostra.
 
Per esempio, io i miei soldi non li darei mai per avere una pensione da fame tra quaranta anni.
 
Io con quello che loro versano in contributi per venti anni, ci compro una casa, dopo altri venti ne compro altre due di case. Senza voler rischiare in altri tipi di investimento, in una casa ci vivo e due l’affitto e ci ricavo altro che la pensione e ho sempre un capitale in immobili che cresce.
 
Loro invece che fanno, versano per quaranta anni un botto di soldi e poi se gli dice bene per quindici anni prendono una pensione da fame con cui magari ci devono pagare anche l’affitto della casa dove abitano. Bravi però i nostri amici politici ad averli incastrati così con i contributi pensionistici. Sono riusciti a fargli credere che i loro soldi è meglio darli allo stato anziché prenderli subito.
 
D’altronde se non erano così ingenui, noi come facevamo ad arricchirci? Questa spiegazione della crisi economica mi convince di più di quella degli esperti economisti.

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