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Chi c’è dietro la vendita Unicoop Tirreno? 700 lavoratori a rischio. Parlano i sindacati

Tutti i negozi Unicoop Tirreno chiuderanno i battenti in Campania. I sindacati USB si chiedono: chi c'è dietro questa "liquidazione frettolosa"? Panini rilancia: "È necessario un dialogo costruttivo e trasparente tra lavoratori, istituzioni e sindacati!".

Settecento lavoratori di Unicoop Tirreno (Campania, Lazio e Toscana) finiranno in mezzo alla strada. Le perdite in bilancio nel solo 2011 sono state di 11. 562.000,00 euro. Eppure, la Coop in Campania ha prodotto un giro d’affari pari a 150.000.000,00 euro. L’ultimatum è definitivo: tutti i negozi Coop della Campania saranno venduti ad un imprenditore privato. Si era vociferato, già da novembre 2012, il nome del casertano Castrese Catone. I dubbi diventano “quasi” conferme. 

Chi c’è dietro questa trattativa frettolosa? Se lo sono chiesti e ne hanno discusso i lavoratori ed i sindacati USB, riuniti in un tavolo di confronto con le istituzioni locali presso la Mgallery in Palazzo Caracciolo. “Mani sulla Coop” è il tema del convegno, organizzato dalla Federazione USB Napoli, e prende nome dall’omonimo saggio “La Coop non sei tu” di Mario Frau, ex manager dell’azienda: “Questa storia porta alla luce omertà e coraggio su una vertenza che sta procedendo nell’ombra. La nostra mobilitazione è partita nella primavera 2012: chiusura e scioperi nei 5 siti produttivi Coop della Campania (AfragolaSanta Maria Capua Vetere, Quarto, Arenaccia ed Avellin, e poi quelli di Benevento e Teverola). Noi, oggi, non ce ne andremo da qui senza una proposta risolutiva, così ha esordito Francesco Iacovone, Coordinatore Nazionale USB Lavoro privato ed ha proseguito - I lavoratori sono stati liquidati in fretta. Chi c’è dietro tutto questo? Il nostro timore è di lasciare campo ad altre forme di impresa, che diano adito all’infiltrazione della criminalità”.

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USB-UNICOOP TIRRENO
riunione sindacale a Napoli

Ed una proposta è giunta dall’ex Assessore alle Politiche Sociali, Sergio D’Angelo: “È necessaria una risoluzione che sia nell’interesse non solo dei lavoratori, ma anche dell’azienda Coop; per questo non va esclusa l’ipotesi di creare una cooperativa autonoma della Campania contrastando la privatizzazione di una delle catene più importanti del mercato internazionale”. In accordo con le richieste dei lavoratori e dei sindacati anche Enrico Panini, Assessore al Lavoro, ha sottolineato: “La cooperativa è un valore aggiunto per il nostro territorio e va difeso; a tal proposito, in questi mesi abbiamo cercato un dialogo costruttivo e risolutivo con Unicoop Tirreno e non è stato possibile attuarlo. L’azienda deve rimanere nel nostro territorio”.

Luca Paolocci, dirigente sindacale USB Viterbo, ha concluso: “Quando la Coop Toscana-Lazio approdò in Campania, la cooperativa non aveva la solidità e la forza patrimoniale adeguata per essere competitiva ed è stata lasciata sola dal sistema Coop Italia. Sbagliata è la scelta di abbandonare la Campania, buttando il bambino con l’acqua sporca”.

Il Sindaco, Luigi de Magistris, ha inviato, a mezzo telegramma, la sua solidarietà ai 700 lavoratori a rischio, sperando in una proposta che non porti all’abbandono della Coop Campana. 

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