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Cashback, come funziona e perché conviene

A partire dalla legge di Bilancio 2020 è iniziato il piano Cashless. Parliamo di un piano che è volto a diminuire la diffusione del denaro contante. È un tipo di soluzione che cerca di incentivare il pagamento attraverso le carte di credito e le carte di debito. In generale, si vuole incentivare il pagamento in digitale. Per riuscirci è stato ideato il Cashback.

Affinché però possa essere attivato il cosiddetto Cashback di Stato, è necessario che si usufruisca di un dispositivo che è abilitato per il circuito del Cashback. Ad oggi, anche SumUp offre dei dispositivi che permettono di usufruire del Cashback statale. Vediamo, consultando la sezione SumUp Business Guide, quali sono i criteri per ottenere il Cashback di Stato e soprattutto, come funziona questo sistema.

1. Cashback, come funziona

Per chi si chiede come funziona il Cashback di Stato, è bene innanzitutto sottolineare che si tratta di un programma a scadenza. Inizialmente è stato diffuso dopo la legge di Bilancio del 2020 con un piano extra nel periodo natalizio. Infatti, la durata era dal 8 dicembre 2020 fino al 31 dicembre dello stesso anno. Adesso, il Cashback è diviso in tre fasi di 6 mesi ciascuno: ovvero, dal primo gennaio al 30 giugno 2021, dal primo luglio al 31 dicembre 2021, dal primo gennaio al 30 giugno 2022.

 

Con questo Cashback di Stato si ottiene un rimborso pari al 10% dell'importo di ogni transazione, andando a calcolare poi, il valore complessivo delle transazioni effettuate. Per registrarsi ed ottenere il Cashback di Stato bisogna avere il codice fiscale, il codice IBAN per ricevere il rimborso, anche gli estremi dello strumento e della carta che si utilizzano. Per la registrazione è necessario essere dotati della cosiddetta app IO Cashback che aiuta a tenere sotto controllo tutti i dettagli.

​2. Come attivare il Cashback di Stato

Per aderire al programma Cashback, gli esercenti non devono fare assolutamente nulla se non dotarsi di un POS abilitato per il Cashback. I dispositivi SumUp lo sono: infatti, a partire dal 19 dicembre 2020 tutti i dispositivi sono stati abilitati per entrare nel circuito Cashback di Stato.

 

Consultando la SumUp Business Guide, ci si rende conto che in realtà la procedura è molto semplice. Tutti i pagamenti che vengono fatti attraverso i POS fisici con carte di credito, carta di debito, carte prepagate, Apple pay e Google pay sono assolutamente tra quelli che verranno poi conteggiati ai fini del rimborso pari al 10%. Ci sono però una serie di pagamenti che non rientrano nel Cashback, così come previsto dalla normativa vigente.

​3. I pagamenti che non rientrano nel Cashback

I pagamenti che per legge non rientrano nel Cashback, come specificato nella SumUp Business guide, sono quelli fatti on-line attraverso e-commerce, quelli presso esercenti che hanno un POS non tracciabile, i pagamenti effettuati per acquisti con privati, quelli fatti fuori dal territorio nazionale oppure le operazioni presso gli sportelli ATM.

 

Inoltre, non rientrano tra i pagamenti da rimborsare con cashback anche i bonifici e pagamenti ricorrenti fatti sulla carta. Per quanto concerne invece, il Cashback esercenti, è bene sottolineare che chi vuole adeguarsi come previsto dalla normativa vigente, con un POS all'interno della propria attività può aver diritto al bonus POS.

​4. Cashback, come funziona per gli esercenti

Gli esercenti non hanno diritto ad un vero e proprio Cashback. Per attivare la possibilità per i propri clienti di ottenere il Cashback di Stato, basta avere un dispositivo POS che sia che rientri nel circuito. Però, per gli esercenti vi è un'altra possibilità da non sottovalutare, ovvero quella di avere il cosiddetto bonus POS. Parliamo di un credito di imposta pari al 30% che permette di avere un rimborso sulle commissioni e i costi fissi sostenuti, per avere all'interno della propria attività un dispositivo POS portatile oppure no.

Ebbene basta fare un semplice modello F24 e si avrà indietro il 30% delle commissioni che si pagano. Con i dispositivi SumUp ci si rende conto che nella dashboard si troveranno tutte le informazioni per detrarre le spese sostenute per le commissioni. Infatti, SumUp non prevede dei costi fissi per i dispositivi POS, ma solo le commissioni sul transato che sono pari al 1,95%. Questa percentuale vale per tutte le carte e non varia a seconda della carta utilizzata!

​5. Il rimborso del Cashback

Nelle fasi citate che vanno da gennaio 2021 fino a giugno 2022, sarà possibile per tutti coloro che usano almeno 50 volte la carta per acquistare servizi o beni direttamente nei negozi, avere una restituzione pari al 10% di quanto speso. Il massimo che si potrà ricevere come Cashback è pari a 150 euro.

Un'occasione da non perdere! Questi soldi comunque vi verranno rimborsati in maniera pratica e semplice, senza dover far nulla se non pagare solo di più del solito con la carta di credito, di debito o con qualsiasi prepagata abilitata. Cosa aspettate? I vantaggi sono tantissimi!

 



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