Carcere e volontariato. Perché fa paura alle "Patrie Galere"?

Art.17 Ordinamento Penitenziario:
Con la riforma del 1975, l’apertura al volontariato nel sistema penitenziario è stata una vera rivoluzione culturale carceraria, che ha dato importanza alla comunità libera nel recupero del detenuto.
Mio caro Carmelo, (…) devo anche informarti che ho sospeso di andare a (…) e quindi di fare i colloqui. È stata una decisione molto sofferta, dopo sei anni che ho passato là dentro, scambiando parole e cuore con tutti quei ragazzi che ho visto. È stato un periodo tosto ma che mi ha dato tanto. Ho imparato tanto, mi ha insegnato a sbarazzare la mente da qualunque pensiero avverso, stupido, di controllo, di pregiudizio. Ho ricevuto tanto, tanto, tanto. Mi dicono che ho anche dato, ma è stato di sicuro reciproco. Le persone che conosco e che non hanno contatto con il carcere non capiscono e mi hanno avversato sempre, ma l’importante è che io sappia e loro, comunque, che piaccia loro o no, si sono beccati i miei racconti perché credo che le coscienze vadano scosse anche quando non vogliono! Il motivo della mia rinuncia è stato un certo “movimento” interno al carcere (chissà che giochi ci sono dentro…), ma di sicuro le guardie (con la direzione) hanno incominciato a ostacolare i volontari (che odiano) sempre di più. Pensa che in una mattina mi hanno fatto 3 perquisizioni e che due dei nostri migliori volontari sono stati privati dell’art. 17 per essere stati trovati in possesso di buste da lettera e francobolli (che non potremmo portare, ma che dovrebbe fornire il carcere. Cosa che non fa.) Ho “sentito” che per la prima volta in 6 anni, era meglio avere paura. Non avrei voglia di diventare un capro espiatorio.
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