Cannes 2024. Riflessioni sui premi
Non si può dire che la scelta della giuria di Cannes 2024, presieduta da Greta Gerwig che con Barbie ha realizzato l’incasso record della storia del cinema, faccia gridare allo scandalo, come è accaduto in altre incomprensibili occasioni: in fondo “i gusti sono gusti”, in questa edizione la decisione non era facile e, in definitiva, a decretare chi davvero avrà vinto sarà il pubblico nel corso del tempo.
I verdetti delle giurie però non devono essere considerati un “ipse dixit”, anche se importanti. Il valore di un festival del cinema sta nell’affermare la voce degli artisti quale contributo a un mondo di pace, soprattutto perché spesso l’arte non ha connotati convenzionali.
Frequentemente i voti dei giurati hanno un sapore istituzionale e difficilmente entrano in conflitto con gli orientamenti della cronaca, vale a dire con ciò che è stato sdoganato nel sentire comune. Con molte probabilità il bel film di Alì Abbasi sulla formazione di Trump non è stato considerato in nessuna delle categorie - tanto meno quella di miglior attore a Jeremy Strong, impareggiabile interprete di Roy Cohn - per la difficoltà che avrebbe comportato una presa di posizione. Ciò non toglie che “The apprentice” possa raggiungere il grande pubblico con molti più benefici delle scelte istituzional-intellettuali di chi assegna i riconoscimenti.
Va salutato con favore il premio attribuito per la prima volta nella storia del cinema all’attrice transgender Karla Sofia Gascon, straordinaria protagonista di “Emilia Perez” di Jacques Audiard, pur se è stato assegnato prudentemente a pari merito anche ad altre tre sue colleghe che, a detta di molti, non erano altrettanto convincenti.
Ed ecco i premiati del Concorso per la Palma d’oro e di Un certain regard, sezione che segnala i talenti emergenti.
Vincitori del concorso per la Palma d’oro
- Miglior film «Anora» di Sean Baker
- Migliore sceneggiatura «The Substance» di Coralie Fargeat.
- Camera d'or per la migliore opera prima as «Armand» di Halfdan Ullmann Tondel.
- Palma d'oro per il miglior cortometraggio «The Man Who Could Not Remain Silent» di Nebojsa Slijepcevic.
- Migliore attrice a pari merito Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofia Gascon e Selena Gomez per il film «Emilia Perez» di Jacques Audiard
- Migliore attore a Jesse Plemons per «Kinds of kindness» di Yorgos Lanthimos.
- Premio speciale a «The seed of the sacred fig» di Mohammad Rasoulof
- Migliore regia è andato a Miguel Gomes per «Grand tour»
- Il Premio della giuria è stato vinto da «Emilia Perez» di Jacques Audiard
- Il Grand Prix, secondo per importanza, a «All we imagine as light» di Payal Kapadi
Vincitori di “Un certain regard”
- Un Certain Regard Prize – “Black Dog,” Guan Hu
- Miglior regia – (ex aequo) Roberto Minervini per “I dannati” ; Rungano Nyoni per “On Becoming a Guinea Fowl”
- Premio della Giuria – “The Story of Souleymane” di Boris Lojkine
- Miglior attore: ABOU SANGARÉ per “L’Histoire de Souleymane”
- Miglior attrice: ANASUYA SENGUPTA in “The Shameless”
- Youth Awards: “Holy Cow” di Louise Courvoisier (1st film)
- Menzione Speciale: “Norah” di Tawfik Alzaidi (1st film)
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