CUD: i pensionati diventano le cavie delle” bellezze” tecnologiche
Il CUD, come noto, è la certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati, erogati nel corso dell’anno precedente la dichiarazione annuale.
Strumento fondamentale per la determinazione del valore complessivo fiscale definitivo nella descrizione della dichiarazione dei redditi tramite il modello “volgarmente” detto 730.
Or bene, si è pensato bene di sperimentare sui pensionati INPS e INPDAP la “procedura telematica”.
Da sempre il CUD, assieme al prospetto della pensione annuale (ObisM) è stato inviato ai circa 16,5 milioni di pensionati italiani nella foggia da sempre conosciuta, cartacea.
Così come continua ad avvenire, consegnato in busta paga, con i lavoratori dipendenti.
Ora questo, improvvisamente, e senza, tra l’altro, nessuna apposita comunicazione, viene soppresso. In virtù di una apposita norma inserita nell’ultima legge di stabilità (finanziaria) dell’ultimo governo, quello specificatamente tecnico "per abbattere tempi e costi di consegna”.
Infatti, questo si legge in una nota pubblicata sul sito dell’INPS.
Con i sudditi si fa proprio così! Neanche una cartolina, giusto per dire… ciao, non aspettare più il signor postino.
Si sa, i 16,5 milioni di normali pensionati italiani (con l’esclusione degli “alti papaveri”), uomini e donne, stanno tutto il giorno a “giocherellare” con le fantastiche vie internaute. Sono in continuo collegamento con il sito Inps… giusto per vedere se ci sono “novità” riguardo le loro magre pensioni.
Il dato è che nel corso del tempo poco meno di un terzo ha richiesto il PIN per l’accesso telematico alla propria documentazione, giusto pe visionare il prospetto mensile della pensione.
Giusto per rallegrare la vita dei pensionati possono essere utilizzate “strade alternative” allo stampaggio casalingo. Si può avere copia, richiedendola a:
- sportelli veloci dell’Agenzia dell’istituto ( solo fino a marzo), * postazioni informatiche self service, * centri di assistenza fiscale ( Caf), * uffici postali ( “sportello amico”, al costo di 2,70 e. + iva), * sportello mobile per utenti ultra 85 anni e pensionati residenti all’estero, * rilascio del CUD a chi non è titolare.
Si può anche ricevere il CUD a domicilio, chiamando alcuni numeri telefonici dedicati, con operatori e senza (dato il grandissimo numero di utenti si può supporre che installeranno giganteschi call center).
Insomma, un enorme guazzabuglio, per rallegrare la vita dei pensionati che, proprio quelli e quelle delle fasce anagrafiche più avanzate – tutti arzilli ed in ottima salute -, aspettavano questa risoluzione per godersi i ”benefici” tecnologici del governo tecnico, in: tentativi di stampaggi casarecci (toner sempre in ordine, perbacco), estenuanti code - Inps, uffici postali, caf -, interminabili tentativi di acceso ai numeri telefonici.
Dicono per risparmiare, ma alfine, con questo enorme e variegato congegno coinvolto, sarà proprio così?
È certamente un atto gravissimo. I “vecchietti” al freddo e al gelo, per conquistare una copia del CUD per fare risparmiare lo Stato, mentre gli alti burocrati, manager pubblici, dello stesso Stato godono di enormi stipendi - fantascientifici rispetto al valore medio delle pensioni italiane, moltissime di pura fame -, a partire dal presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, che, come raccontano le cronache, accumula contemporaneamente ben 25 cariche, per stipendi complessivi arrivati fino a 1,2 milioni di euro annui.
Questa scelta deve essere immediatamente annullata! Il servizio di spedizione dl CUD deve essere rispristinato!
Mentre tutti, vecchi e nuovi della politica, chiacchierano imperturbabili, si azzoppano ancora i pensionati.
Anche le organizzazioni sindacali, quelle principali che hanno maggior peso in termini di iscritti nei pensionati, dette confederali, al di là delle proteste verbali (che non commuovono nessuno) devono muoversi, in maniera forte e decisa; se ne hanno ancora voglia e capacità.
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