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CODA. Un’associazione di figli udenti di genitori sordi

Due anni fa è nata, anche in Italia, un’associazione di figli udenti di genitori sordi. Fondata su iniziativa di 5 ragazze, Coda Italia conta ad oggi un centinaio di soci.

Si punta all’accrescimento psicologico e sociale di figli udenti di genitori sordi di ogni età e si analizza il rapporto all’interno della famiglia e della società, lo sviluppo del linguaggio, l’identità.

Tra le attività in corso, i campi estivi Summerclub e Cucciolandia, fino al 9 settembre a Roma. Di questa associazione ci si occupa in un articolo pubblicato su superabile. 

Heather racconta nella Asl, la lingua americana dei segni, la storia di un porcellino al suo bimbo di pochi mesi che, appoggiato a un morbido cuscino, è completamente rapito dalla sua storia preferita, e immerso nel linguaggio visivo che a casa la mamma e il papà, entrambi sordi, usano per comunicare.

Il video che ha catturato questo momento speciale, pubblicato da Heather su Facebook, ha fatto il giro del mondo contando quasi 230.000 visualizzazioni. Il video è diffuso anche da Coda Italia, associazione di promozione sociale che si occupa di figli udenti di genitori sordi.

L’acronimo Coda (Children of deaf adults), è un acronimo internazionale nato negli Stati Uniti nel 1983 e scelto per indicare appunto i figli udenti di genitori sordi.

E da allora lega tra di loro le tante associazioni Coda che operano in diversi Paesi del mondo.

Coda Italia, in particolare, è nata due anni fa, ad ottobre 2014, e conta 100 soci: nasce dall’esigenza di cinque ragazze, diverse tra loro e di differenti provenienze (Roma, Sicilia e Campania) ma unite dall’obiettivo della “tutela e non solo” dei Coda, figli udenti di genitori sordi.

“Ci siamo incontrate due anni fa a Roma e abbiamo deciso di costruire qualcosa a partire dalla nostra esperienza di vita”, spiegano. Tra le attività dell’associazione ci sono innanzitutto quelle mirate all’accrescimento psicologico e sociale di figli udenti di genitori sordi di ogni età, per esempio incontri, seminari, tavole rotonde, convegni, alla collaborazione con altre associazioni e con le università per quanto riguarda la ricerca scientifica, per analizzare la figura dei Coda all’interno della famiglia e della società, lo sviluppo del linguaggio e dell’identità e tutto ciò che riguarda il crescere spesso in un ambiente bilingue all’interno di due comunità con culture differenti.

Per i più piccoli l’associazione organizza attività didattica per il recupero scolastico e doposcuola e servizi di baby sitting svolti in sede o fuori.

“Abbiamo contatti con altre associazioni Coda del mondo – viene spiegato – con le quali promuoviamo scambi culturali: sull’esempio di alcune di esse consigliamo i ‘Coda Camp’, ovvero esperienze di campo estivo per ragazzi tra i 9 e 15 anni.

Sono in corso in questo momento, a Roma, centri estivi per bambini e ragazzi di due fasce di età, in collaborazione con il club Nomentano, uno è il Summerclub per ragazzi dai 6 ai 13 anni, dal 12 giugno al 13 agosto e dal 29 agosto al 9 settembre; l’altro è Cucciolandia per bambini dai 3 ai 5 anni, dal 4 luglio al 12 agosto e dal 29 agosto al 9 settembre.

Chi volesse saperne di più di questa associazione può visitare il suo sito web www.codaitalia.org.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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