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Burattinai accusati di apologia del terrorismo in Spagna

Cinque febbraio. A Madrid è Carnevale. Il Comune ha organizzato una serie di eventi, tra cui uno spettacolo della compagnia “Marionette dal basso” in plaza de Palomas.

Alfonso Lázaro de la Fuente e Raúl García Pérez, due burattinai della compagnia, portano in scena il loro nuovo lavoro, “La strega e il signor Cristobal”. Ad assistere, tantissima gente tra cui molti bambini.

Non è una buona idea mostrare questo spettacolo ai bambini, decisamente: una suora accoltellata, un giudice impiccato, un agente di polizia e una donna incinta picchiati. Due marionette tengono uno striscione su cui è scritto “Gora Alka-ETA”.

“Gora ETA” (Lunga vita all’ETA) era uno slogan usato in passato dal gruppo armato basco Euskadi Ta Askatasuna. “Alka” sta per al-Qa’eda.

Pare una rappresentazione di denuncia con, per di più, una coraggiosa associazione tra il terrorismo internazionale e quello interno di un recente passato.

Però parte del pubblico, non capendo e soprattutto infastidito dalla violenza messa in scena, protesta e chiede l’intervento della polizia. Che arriva e arresta i due burattinai.

Il giorno dopo, 6 febbraio, Alfonso Lázaro de la Fuente e Raúl García Pérez vengono portati di fronte al giudice, che li accusa di “apologia del terrorismo” e “istigazione all’odio o alla violenza”, ai sensi rispettivamente degli articoli 578 e 510 del codice penale, così come modificati nel 2015.

Il 10 febbraio viene disposta la loro scarcerazione. In attesa del processo, nel quale rischiano fino a quattro anni di carcere, Alfonso Lázaro de la Fuente e Raúl García Pérez non possono lasciare il paese e hanno l’obbligo di firma quotidiana presso la polizia o il tribunale. Il “corpo del reato” (marionette e striscioni) è sotto sequestro.

In questa vicenda surreale, due cose appaiono chiare.

La prima è che Alfonso Lázaro de la Fuente e Raúl García Pérez hanno esercitato la loro libertà d’espressione nel contesto di una performance artistica.

La seconda è che l’allarme terrorismo può produrre forme di paranoia ma che trovano il loro fondamento nelle norme che sarebbero intese a contrastarlo. Gli emendamenti al codice penale entrati in vigore nel 2015 contengono una definizione di terrorismo oltremodo generica e di ampia portata, fino a comprendere il sostegno inconsapevole o involontario a un’azione terroristica.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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