Brueghel, meraviglie dell’arte fiamminga

Il 18 dicembre scorso ha avuto inizio una splendida esposizione artistica dedicata all’arte fiamminga e ad uno dei suoi più illustri maestri: Pieter Brueghel il Vecchio. La mostra che si concluderà il 2 giugno si tiene nel Chiostro di Bramante a Roma ed è stata curata da Sergio Gaddi e Doron J. Lurie, conservatore dei dipinti antichi al Tel Aviv Museum of Art. Le opere esposte sono più di cento e ci raccontano la storia degli antichi Paesi Bassi nel ‘500 e ‘600. La dinastia dei Brueghel – e l'esposizione ad essa dedicata – copre un arco di circa due secoli: il capostipite della famiglia è il famosissimo Pieter Brueghel il Vecchio, nato nel 1525, mentre l’ultimo suo discendente, Abraham, lavora fino alla fine del ‘600.
In questa rassegna potrete ammirare tutti vari generi pittorici: paesaggio, natura morta, mondo contadino, soggetto religioso, allegoria, illustrazioni scientifiche. L’itinerario si apre con Hieronymus Bosch, a cui Pieter Brueghel il Vecchio si ispirò fino al punto da essere definito “un nuovo Bosch”: in particolare è stata esposta per la prima volta in assoluto a Roma il capolavoro I Sette Peccati Capitali (proveniente dalla Geneva Fine Arts Foundation di Ginevra). La mostra si articola in varie sezioni: la prima è dedicata all’ambiente storico e culturale in cui si sviluppa l’esperienza artistica di Pieter Brueghel il Vecchio che ha saputo interpretare in modo originale e personale i paesaggi di Henri met de Bles e di Joachim Patinir e la grande Torre di Babele di Marten van Valckenborch e Hendrick van Cleve.
La seconda sezione è dedicata a Pieter il Giovane e Jan il Vecchio. Il primo riprende e arricchisce i temi paterni, anticipando l’idea romantica del sublime che nasce dalla natura nel famoso “Paesaggio invernale con trappola per uccelli”. Jan il Vecchio collabora con Rubens ed è è presente in mostra con circa 20 opere, tra le quali le raffinatissime La Tentazione di sant’Antonio nel bosco e Riposo durante la fuga in Egitto. Nella terza sezione vengono analizzate le relazioni artistiche che intercorrono tra i numerosi membri della genealogia dei Brueghel. La tecnica e lo stile di Jan il Vecchio, per esempio, vengono ripresi dal figlio Jan il Giovane a cui è dedicata la quarta sezione. Il pittore segue il percorso tracciato dal padre che, con i suoi rigogliosi mazzi floreali, aveva creato una specie di “marchio” di successo: i fiori, infatti, essendo un chiaro messaggio della vanitas esprimono con chiarezza i valori cristiani.
L’ultima sezione della mostra completa la presentazione degli oltre cento anni di attività della bottega dei Brueghel. Il costo del biglietto è di 12€, l’orario di apertura è dalle 10.00 alle 20.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00. La mostra tra l’altro offre svariate opportunità: in particolare vorrei segnalare il laboratorio didattico domenicale (Leggiamo insieme a Pietrino) per bambini dai 6 agli 11 anni. I bambini sono accompagnati dal personaggio di Pietrino alla scoperta del mondo di Brueghel e della sua famiglia cimentandosi “in un percorso sensoriale e floreale tra tatto, olfatto e udito”, realizzando infine una natura morta tridimensionale. Anche gli studenti universitari – con tesserino e senza limiti di età – potranno usufruire di uno speciale sconto. Il biglietto d’ingresso alla mostra € 5,00 anziché € 12,00.
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