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Brown is green: una storia dallo Sri Lanka

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"Dai Diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori". Difficile immaginare che Thusitha Ranasinghe, amministratore delegato di una piccola industria produttrice di carta riciclata in Sri Lanka, abbia mai sentito le strofe cantate da Fabrizio De Andre'. Di certo nel 1997 ebbe un'intuizione che ricorda le parole di "Via del Campo".

Nello Sri Lanka la convivenza tra uomini ed elefanti è sempre stata difficile. Dagli anni '50 ad oggi sono stati più di 4.000 gli elefanti uccisi. Il motivo? Non per l'avorio, né per la carne (Immangiabile) o la pelle. Semplicemente perché in "Piccolo" paese come lo Sri Lanka gli elefanti provocano gravi danni alle coltivazioni.

Occorreva trovare una soluzione e Thusitha Ranasinghe ebbe un'intuizione: sfruttare uno dei più abbondanti prodotti degli elefanti, cioè i loro escrementi. Un elefante adulto mangia circa 180 kg di vegetali al giorno. I suoi escrementi contengono grandi quantità di cellulosa: perché non provare a ricavarne carta riciclata?. Nacque così il progetto Maximus (da Elephus Maximus Maximus, nome zoologico dell'elefante dello Sri Lanka). Scommessa vinta: da 10 kg di escrementi si ricavano, con una particolare lavorazione, 120 fogli di carta.

La società Eco Maximus Pvt, diretta da Thusitha Ranasinghe, è passata da 7 a 35 lavoratori ed ha vinto nel 2006 il premio della BBC World Challenge. "La carta della Pace", così è stata chiamata, è una nuova fonte di ricchezza per le comunità rurali ed un forte incentivo al rispetto degli elefanti. Una piccola, grande idea che certo non risolve tutti i problemi ma ci insegna che la convivenza tra uomini e animali selvaggi è possibile. "Elephant Dung Paper" è venduta anche in Italia, importata e distribuita dalla Cooperativa Sociale Vagamondi di Formigine.

 

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