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Birdman contro lo star-system

Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) è un film del 2014 di Alejandro González Iñárritu. Questo film parla di un attore, Riggan Thomson, che dopo essere diventato una celebrità per aver interpretato il ruolo di Birdman, un supereroe alato, si impegna anima e corpo per portare a termine un lavoro teatrale diretto da lui a Broadway nella città di New York.

Riggan Thomson nella sua vita quotidiana è tormentato dalla voce del suo alter-ego eroe Birdman che lo critica e lo consiglia mentre Riggan fa esperienze di lievitazione e telecinesi. Ad aiutare Riggan nel lavorare alla sua opera teatrale ci sono anche la sua amante Laura, l’attrice Lesley e l’attore, alquanto anomalo come individuo, Mike.

Il film è organizzato come un lungo e interminabile piano sequenza. Nel guardare il film sembra di assistere ad una perfomance teatrale in un set cinematografico che diventa come una sorta di labirinto in cui si muove la macchina da presa. Nel film è anche presente la figlia di Riggan, Sam, che ha una storia con l’attore Mike.

Colpisce molto nel film la scena in cui Riggan sta parlando con il suo alter-ego Birdman e costui gli dice che anche se non è un grande attore, come gli era stato detto il giorno prima da un critico cinematografico, chi se ne importa. Secondo Birdman “egli è molto più di un attore, egli è una star del cinema. Una forza globale”. Birdman gli consiglia di dare al pubblico qualcosa di grande, di dare al pubblico quello che vogliono ossia un vecchio film porno-apocalittico.

Come si vede anche da queste battute del film, tale opera cinematografica contiene una forte critica al mondo dello star-system, a Hollywood, al mondo del cinema, alle celebrità del mondo del cinema. Il film contiene anche una forte critica al mondo dei supereroi che l’industria cinematografica glorifica con colossal post-apocalisse.

“Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)” parla contro il mito del successo che la società dell’immagine santifica, società dell’immagine che propone icone pop come Birdman, divi da adorare, sottoculture, mitologie, supereroi etc., società dell’immagine espressione e facciata del mondo odierno globalizzato che si esprime in un sistema-società neoliberista e capitalista.

Il regista con questo film si propone di raccontare l’uomo nella sua fragilità, nella sua debolezza, nelle sue contraddizioni, si propone di raccontare un uomo con i suoi sogni di successo e le sue delusioni, ma sopratutto un uomo che attraversa un percorso di redenzione verso il cielo dove volano gli uccelli, come vediamo nell’ultima scena del film. Attraverso gli occhi di Riggan, il regista offre un parere logico e razionale su tutta la società contemporanea, sul genocidio culturale che si osserva nel mondo odierno.

Il film offre anche una forte critica ai social media che favoriscono l’ambizione di diventare “virale”, famoso, visibile quanto più possibile. Esso si caratterizza anche per un forte pathos oltre che per essere molto sensuale e seducente con alcune scene, mentre in altre si cerca di rappresentare e dare enfasi alla follia umana.

In questa opera filmica possiamo osservare anche lo scontro tra la produzione di massa e la produzione di autore, quest’ultima di sicuro incarnata dal critico cinematografico che stronca Riggan in modo violento e atroce, con una crudeltà razionale e distaccata. Non è un caso che nel titolo del film c’è anche il titolo della recensione(The Unexpected Virtue of Ignorance) del critico suddetto all’opera teatrale di Riggan che possiamo vedere verso la fine del film.

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