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Biotestamento: una vittoria per il Paese

«È una vittoria per il Paese intero. Siamo felici e anche orgogliosi di aver dato il nostro contributo per questa fondamentale battaglia di civiltà».

Il segretario dell’Uaar, Stefano Incani, commenta così l’odierna approvazione della legge per il biotestamento.

«Questo Parlamento ha fatto il suo dovere ponendosi in ascolto della stragrande maggioranza del Paese che da anni chiedeva una legge che disciplinasse il fine vita lasciando ai singoli la possibilità di scelta. Non possiamo che rendergliene atto. Azzardandoci anche a dire che forse siamo di fronte al Parlamento più laico degli ultimi anni. Non dimentichiamoci infatti che sempre durante questa legislatura sono state approvate le unioni civili e il divorzio breve. Tre delle 5 leggi laiche che chiedevamo a inizio legislatura».

«Adesso — prosegue Incani — si apre una nuova stagione di lotte per introdurre anche in Italia una legge sull’eutanasia e il suicidio assistito affinché i nostri connazionali non siano costretti a cercare altrove, come Dj Fabo, ciò che lo Stato italiano dovrebbe garantire a tutti: morire nel rispetto dei propri desideri e della propria dignità».

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