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 Home page > Attualità > Istruzione > Berlusconi e la scuola: “voglio aiutare le famiglie cattoliche”

Berlusconi e la scuola: “voglio aiutare le famiglie cattoliche”

Intervenendo telefonicamente a un convegno PDL, scrive l’AGI, il primo ministro Silvio Berlusconi ha precisato il suo pensiero in materia di scuole private, dopo che le sue parole al congresso dei Cristiano-Riformisti avevano suscitato numerose polemiche (cfr. Ultimissima del 26 febbraio). Il premier ha sostenuto di non aver mai attaccato la scuola pubblica”, ma di aver “semplicemente detto, parlando dei cattolici, che bisogna aiutare quelle famiglie cattoliche che si trovano ad avere un insegnante che cerca di inculcare nei loro figli dei valori e dei principi diversi da quelli in cui loro credono, con un buono scuola in modo che anche le famiglie meno abbienti abbiano la possibilità di mandare i loro figli a una scuola privata”.

Raffaele Carcano

Commenti all'articolo

  • Di Giuseppe D’Urso (---.---.---.148) 9 marzo 2011 20:44

    Chi ha detto a questo signore che i cattolici vogliono essere aiutati per mandare i loro figli in una scuola "confessionale? La mia famiglia, come quella di tante altre famiglie italiane, è cattolica e mia madre, che era catechista, non ha mai sentito il bisogno di farmi frequentare la scuola dalle Pallottine. Siamo alle solite. I soldi e con i soldi gestisce il consenso. E la Chiesa? La Chiesa accetta come ha accettato le organizzazioni delle manifestazioni liturgiche e religiose con i fondi della protezione civile (almeno secondo quanto affermato da qualche programma televisivo).(sic!)
    Ricordo la barzelletta di Maria di Bogotà che voleva ballare il Cha Cha Cha con sua Santità. Alla fine era solo una questione di soldi.

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