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 Home page > Tribuna Libera > Basta ipocrisie: ripristiniamo il ministero della guerra

Basta ipocrisie: ripristiniamo il ministero della guerra

Una proposta polemica, per chi non crede alla retorica delle «missioni di pace».

Questa è una iniziativa antimilitarista sui generis. Poiché sappiamo quanto sia velleitario domandare la fine delle guerre, chiediamo almeno che si abbandoni il linguaggio ipocrita che le accompagna, quello che definisce «missioni di pace» i bombardamenti che uccidono i civili; diamo il giusto nome alle cose e pretendiamo che il Ministero della Difesa riacquisti il suo vero nome: «Ministero della Guerra».

Forse dopo sarà più difficile ingannare l’opinione pubblica e nascondere la palese incostituzionalità di certe missioni.

Del resto:

  • La «missione militare» in Afghanistan comporta uccisioni sempre nuove di civili e lo stesso titolare del Ministero della Difesa, signor Ignazio La Russa, ha ammesso tempo fa che «l’Italia è in guerra»; 
  • La spesa militare continua ad aumentare ogni anno, con i governi di centrodestra e anche con quelli di centrosinistra;
  • L’Italia ha firmato un trattato di cooperazione militare con lo Stato d’Israele, il cui esercito è stato protagonista di 22 giorni di bombardamenti sulla popolazione civile di Gaza tra il dicembre del 2008 e il gennaio del 2009, con più di 1400 vittime umane, e impedisce tuttora la ricostruzione della Striscia attraverso l’embargo;
  • Tanto i governi di centrodestra quanto quelli di centrosinistra sono disponibili a concedere alla Nato e all’esercito degli Stati Uniti – anche contro il parere delle comunità locali – la costruzione e l’uso di basi militari in territorio italiano (basi da cui partono i bombardieri per le zone di guerra);
  • Il governo italiano si appresta a spendere miliardi (!) di euro per rifornire l’aeronautica militare con i nuovi cacciabombardieri F-35, universalmente noti come armi d’attacco;

Colonne di blindati con il mitra in torretta e dietro il mitra un soldato circolano per le strade urbane, di ritorno dalle esercitazioni, incuranti del fatto che la città sia uno spazio civile. Se il Ministero da cui dipende la maggior parte di quanto finora esposto riacquistasse l’antico nome di «Ministero della Guerra», forse l’opinione pubblica comprenderebbe più facilmente con chi/che cosa ha a che fare. Iscriviti al gruppo di Facebook Basta ipocrisie: ripristiniamo il Ministero della Guerra. Sarà attivata a breve una petizione per chiedere al Parlamento italiano, al Governo e al Presidente della Repubblica la modifica del nome del Ministero.

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