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Bangkok Dangerous. L’ennesimo remake con il solito Cage

 
In Asia si sono fatti furbi e data la moda del remake che Hollywood ha portato avanti da qualche anno a questa parte attingendo dal loro cinema (gli horror come The Eye, The Ring, The Grudge ma anche The Departed tratto da Infernal Affairs) i registi hanno iniziato a ingaggiare attori di grosso calibro per interpretare gli stessi film in versione occidentale.
 
Mai risultato fu più scoraggiante di questo Bangkok Dangerous, diretto dai registi originali, i fratelli cinesi Pang, che dalla loro opera del 2000 hanno tolto tutto il fascino e la tipica vendetta orientale per sostituirla con la prominente stempiatura di Nicolas Cage, due pistole, una storia d’amore impossibile e la classica redenzione. La sceneggiatura infatti è stata riadattata da Jason Richman, che al suo attivo ha circa 6 film, tutti brutti.
 
Non so nemmeno se sia Cage a richiedere alcuni ruoli o gli orientali che tanto lo vogliono, fatto sta che ci riuscì solo John Woo a rendere credibile il personaggio di Castor Troy in Face Off, film che ho adorato per interpretazioni e regia.
 
Andando con ordine la trama è da film d’azione: Joe (Nicolas Cage) un killer senza vita privata né legami giunge a Bangkok per portare a termine 4 missioni in un colpo solo. Dedito a regole precise degno del miglior ninja, ma non altrettanto fedele alla linea, decide di smettere di seguirle quando incontra una graziosa fanciulla che lavora in una farmacia della città. Anche il suo tirapiedi Kong lo induce ad un cambio di rotta stimolando il suo senso di paternità e la volontà di un lascito, nonché la sua anima fino ad ora introvabile.
Insomma un thriller con tanti montaggi d’arma (sempre la stessa), piaggeria, conflitti interiori fin troppo evidenti e neanche troppi inseguimenti. Di pessimo gusto anche la continua voce narrante del protagonista che spiega le sue ragioni senza apparente motivo, con il risultato di rendersi irritante, fumettistico e fuoriluogo.
 
 
 
Si intravede nel montaggio la mano dei registi asiatici, ma poco nell’intero film, ad eccezione del finale a sorpresa, una chicca per gli amanti del genere. Quando del film si salva solo il finale non è mai un buon segno, anzi viene voglia di recuperare la pellicola originale e annotarsi le differenze. Intanto vi svelo un paio di segreti: Il Bangkok Dangerous fine anni novanta ha vinto al Toronto Film festival il premio della Critica internazionale, di quest’ultima versione è stato nominato il trailer ai Golden Trailer Award nella categoria “Miglior trailer di un film d’azione straniero”. Serve sapere altro?
 
 
 
I trailer a confronto:
 
Versione 2008
 
 
Versione 2000

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