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Balotelli, il salvatore della Patria

Perché Mario Balotelli, nonostante il flop mondiale, deve essere considerato - a giusta causa - il salvatore della nazione.

Al bar, in metropolitana ed in ufficio non si discute d’altro: l’Italia è uscita dal Mondiale brasiliano e la colpa è di Prandelli e del suo flaccido alfiere, Balotelli.

Ai veri problemi, quelli importanti, siamo assuefatti: disoccupazione alle stelle, camorra-mafia-ndrangheta che controllano indisturbate intere zone della nazione, corruzione e politica fuse in un’unica soluzione indivisibile come lo zucchero mischiato col caffè, cassa integrazione a valanga su ogni tipo di azienda (privata), crisi perpetua del lavoro e la fine del tunnel non si intravede.

Eppure riflettiamo sull’infedeltà della moglie dell’arbitro, sugli sforzi fisici dei nostri (presunti) campioni costretti a giocare all’ora della merenda, se il morso di SuarezChellini abbia danneggiato la dentiera dell’uruguaiano, perché Pirlo parla poco e Marchisio sia stato licenziato senza giusta causa. Preferiamo omettere la palese verità: il mondiale brasiliano ha celebrato il funerale del calcio italiano ma nel Belpaese le rivoluzioni durano il tempo di uno spot pubblicitario.

E allora prendiamocela pure con Balotelli, dopotutto è facile: è nero, antipatico per natura, non esulta se realizza un gol ed ha l’espressione sempre angosciata nonostante sia ricco e famoso.

E’ lui l’antieroe per eccellenza, colui che attira le attenzioni mediatiche e gli sfoghi popolari, una calamita di offese e prime pagine, il bel tenebroso, il perfetto capro espiatorio per far dimenticare i drammi, quelli seri almeno. Teniamocelo stretto, di «mostri» la nostra martoriata nazione ne è purtroppo piena ed una risorsa del calibro di SuperMario è necessaria per la conservazione dei giusti equilibri sociali.

Il Governo si impegni a trattenere questo giovane «cervello»: l’Italia non si pieghi al cinismo di una qualsiasi multinazionale straniera, nessuno ci ruberà il nostro parafulmine nazionale.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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