Arrestato in Austria l’ex premier croato Ivo Sanader

La Croazia ha fretta di entrare in Europa e ci vuole entrare da prima della classe non come Romania e Bulgaria che ancor oggi, a tre anni dalla piena integrazione comunitaria, sono, con una procedura senz’altro umiliante, sottoposte semestralmente alla verifica da parte degli altri venticinque membri in ordine ai progressi compiuti sulla strada della lotta alla corruzione e sullo stato della giustizia: così, spronata dal nuovo premier Jadranka Kosor, ieri la magistratura di Zagabria ha emesso un mandato internazionale di cattura nei confronti del predecessore della Kosor alla guida del paese, quell’Ivo Sanader che nel luglio 2009 lasciò improvvisamente la carica di primo ministro. A Sanader è stata pure immediatamente revocata l’immunità parlamentare dal Sabor (Parlamento) dello stato ex-Jugoslavo. Sanader, che già aveva avuto sentore che le cose stessero volgendo al peggio, l’altra mattina era scappato all’estero aiutato dai suoi schierani rimasti sino all’ultimo a lui fedeli.
Attraversato il confine croato-sloveno di Bregana ed entrato quindi nel territorio della Comunità europea e nello spazio Schengen senza colpo ferire, si è immediatamente diretto in Austria, paese di cui tra l’altro è cittadino. Sabato l’epilogo: Sanader è stato arrestato e condotto dinanzi alla Corte di Giustizia di Salisburgo, in autostrada nei pressi della città di Mozart è stato infatti fermato, che dovrà decidere sull’eventuale sua estradizione in Croazia. Dalle prime indiscrezioni pare che ci vorrà parecchio tempo prima che i giudici possano determinarsi o meno in ordine alla sua riconsegna alle autorità giudiziarie croate. Innanzitutto perché Sanader è un cittadino anche austriaco, e per tale fatto dovrebbe essere tutelato dalle autorità di Vienna, e poi perché gli austriaci hanno deciso di vederci chiaro sulla fondatezza delle accuse mosse all’ex premier croato.
A ciò si deve aggiungere che Sanader è pure in possesso di un passaporto diplomatico tuttora valido che gli ha permesso la fuga nonostante tutti gli organi di polizia in Croazia sapessero dell’ordine di cattura su di lui pendente. Sanader fu il leader dell’Hdz, il partito democratico di destra fondato da Franjo Tudjiman, che riportò al potere nel 2003 dopo una parentesi socialista. Sua vice fu Jadranka Kosor che poi nel 2009 gli succedette alla guida del governo croato. Negli ultimi tempi da premier, Sanader che è stato uno dei maggiori protagonisti dell’avvicinamento della sua giovane nazione all’Unione europea, è stato criticato per la sua vicinanza alle problematiche delle minoranze etniche che fin dai tempi di Tito furono arbitrariamente spogliate dei propri averi ed i cui diritti vennero sistematicamente conculcati. Italiani, austriaci ed ungheresi le principali vittime della politica xenofoba slava. Il nuovo corso inaugurato da Sanader fu aspramente criticato in patria, in primis dal Presidente della Repubblica Mesic famoso per aver violentemente polemizzato con il suo omologo italiano Giorgio Napolitano colpevole, ai suoi occhi, di aver reso omaggio agli innocenti italiani uccisi dai croati nelle foibe nel triste biennio 1943- 1945. Rimarrà forse per sempre uno dei tanti misteri balcanici, fatto sta che all’indomani della sua diatriba con Mesic, improvvisamente Sanader dette le dimissioni. Gli succedette, alla guida dell’Hdz e del governo la Kosor che promise un rapido ingresso nell’Unione europea ed una feroce lotta alla corruzione.
Come visto uno dei primi a rimetterci le penne è stato proprio l’ormai superato Sanader accusato di aver riscosso tangenti a favore del partito su ogni pratica doganale evasa dall’Agenzia delle dogane croata. Sanader avrebbe però intascato tangenti per l’Hdz proprio quando la sua delfina era la stessa Kosor,anche lei dell’Hdz. “Possibile che l’attuale premier non si sia accorta di nulla?“ è la domanda che oggi molti si pongono nei locali pubblici mitteleuropei di Zagabria. Il sospetto è che, desiderando Bruxelles una tangibile prova di lotta alla corruzione, si sia trovato comodo giubilare in nome dell’integrazione europea il vecchio leader ormai fuori da ogni gioco. Artificio tipicamente balcanico. Comunque pare che all’interno dell’Hdz nessuno fosse al corrente degli affari di Sanader. Ieri mattina i giornali di Zagabria, Spalato e Fiume Andrija Hebrang, presidente del gruppo parlamentare dell’HDZ, ha ribadito che se avesse saputo qualcosa al riguardo sarebbe intervenuto. Alle reiterate domande su come mai nessuno sapesse niente, Hebrang ha aggiunto che “evidentemente qualcuno sapeva qualcosa”, con l’aggiunta che “chi ruba non va a dirlo agli altri”. Secondo il Capo dello Stato, Ivo Josipović, come secondo molti altri politici di Zagabria però, in ordine alla fuga dell’ex premier, parecchie responsabilità vanno addossate all’attuale ministro degli interni croato, Tomislav Karamarko, già fedelissimo nel partito di Sanader. L’intenzione dell’opposizione è quella di chiederne le dimissioni. “Tenendo conto del fatto che nell’ultimo anno del caso Sanader si era parlato in lungo e in largo, è intollerabile il modo con il quale ha varcato il confine” dicono questi. Molti però, e forse anche la stessa Kosor, confidano nel fatto che l’Austria assai lentamente concederà l’estradizione, meglio sarebbe se ciò avvenisse dopo l’integrazione europea prevista nel 2012, o che forse non la concederà affatto. Al solo pensiero che Sanader possa iniziare a spiegare molte cose tanti a Zagabria tremano.
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