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Arabia Saudita, 20 anni di carcere per dei tweet

Il 5 aprile Abdulrahman al-Sadhan, un dipendente saudita della Mezzaluna Rossa di 37 anni, è stato condannato dal Tribunale penale specializzato a 20 anni di carcere che dovranno essere seguiti da un divieto di viaggio all’estero per altri 20 anni.

Arrestato nel 2018, al-Sadhan è stato vittima di sparizione forzata per quasi due anni.

Dopo un ulteriore periodo di detenzione preventiva, il 3 marzo è comparso di fronte al tribunale speciale che si occupa di terrorismo, che al termine di un processo farsesco lo ha condannato per finanziamento del terrorismo, sostegno a un’entità terrorista, offesa a istituzioni e funzionari dello stato e diffusione di notizie false su questi ultimi.

Le prove? Duecento pagine di tweet spesso satirici su temi politici e di giustizia sociale, estratti da un account anonimo attribuito ad al-Sadhan, seguite da due paginette di “confessioni”, estorte secondo i suoi familiari sotto tortura.

Qui l’appello di Amnesty International per chiedere il rilascio dell’ennesimo dissidente finito in carcere in Arabia Saudita.

(Nella foto, al-Sadhan insieme alla sorella Arrej, ora residente negli Usa, in un periodo precedente l’arresto)

 

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