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Alessandro Esseno - L’Arte e la Musica ci salveranno.

Intervista esclusiva con il grande compositore e pianista Alessandro Esseno, premiato a Formia il 12 dicembre 2021 con il prestigioso riconoscimento “Remigio Paone” alla carriera. Una vita nella musica tra sperimentazioni, successi e riconoscimenti internazionali. Lo abbiamo incontrato a Roma.

Maestro, dopo l’Encomio alla Camera dei Deputati e il Leone d’Oro alla carriera ricevuti entrambi nel 2017, un nuovo importante riconoscimento a Lei e alla sua arte musicale. Cosa significa tutto questo per la Sua persona?

"Come ho già avuto modo di dire in passato, i premi e i riconoscimenti sono delle gratificazioni importanti che certamente possono fare altro che piacere. Io rimango però sempre con i piedi per terra. Ancora oggi non riesco a dimenticare quando tutto questo era solo un lontanissimo sogno per non dire una vaga chimera…..Parlo di un tempo dove la mia musica o arte musicale che dir si voglia, non interessava proprio a nessuno. Salire i gradini della scala sociale dello spettacolo è stato faticoso e molto doloroso. Mi viene in mente in proposito il mito di Sisifo…In questo posso dire di avere conosciuto l’amaro della vita. Poi lentamente ma in maniera inesorabile, qualcuno ha cominciato ad accorgersi del valore della mia arte. Persone con le quali sono in debito di riconoscenza, e che conserverò per sempre nei miei ricordi più cari e importanti".

Come ha vissuto questi due anni di Pandemia da Coronavirus. E’ riuscito a mantenere intatta la sua creatività? Ha potuto creare dei nuovi brani musicali?

"Credo sia banale se non addirittura quasi blasfemo, dire che questi ultimi due anni di vita sul pianeta Terra siano stati tremendi per tutti. O quasi... e mi spiego… Se escludiamo gli animali, che anzi come Lei ben ricorderà hanno vissuto un momento seppur breve di rinascita ambientale, e i super ricchi che hanno potuto trascorrere lunghi periodi di isolamento senza eccessive preoccupazioni, per quanto mi riguarda ho vissuto delle sensazioni molto intense mai provate prima. Di angoscia e smarrimento certo, ma anche di “reset” interiore se non addirittura di vero e proprio obnubilamento … Come se non avessi composto nemmeno un brano musicale in tutta la mia vita, e mi vedessi costretto a ripartire da zero. Questo processo interiore è stato doloroso ma anche interessante. Alla fine questa “corrente psichica spirituale” ha dato luogo alla pubblicazione del mio singolo “Apocalypse”, che al momento è stato ascoltato nel mondo da circa mezzo milione di persone".

A proposito di questo brano, devo confessarle che la prima volta che l’ho ascoltato mi ha quasi atterrito… Nel senso di impatto sonoro innovativo e primordiale. Come ha detto Lei, mi è sembrato come un nuovo inizio nella storia della musica popolare, diverso da ogni altra cosa ascoltata in precedenza. Dove ha trovato l’ispirazione per “Apocalypse”?

"Brevemente, posso dirle che l’ispirazione di questo brano (ma anche degli altri di prossima pubblicazione), parte da lontanissimo. Sensazioni fuggevoli che ho percepito nel corso degli anni sul processo di disgregazione della società umana di tipo consumistico, con la sensazione “sismica” del crollo di un sistema di cose, che al momento però non è ancora stato sostituito da altro. Se parliamo di Apocalisse questa riguarda purtroppo ogni cosa, a cominciare dai valori etici e morali, come anche lo svuotamento di ogni significato legato alla parola, al logos, ma anche il concetto stesso di convivenza civile, la politica, la religione e non ultima la cultura. La buona notizia, e in questo bisogna essere fiduciosi, è che l’essere umano dopo qualunque distruzione ricostruisce".

Maestro, Lei ha girato il mondo con la sua musica, ha incontrato persone di ogni etnia o credo religioso. Ha avuto riconoscimenti e successi non da poco. Ricordiamo soltanto il suo album pubblicato dalla Rai campione di incassi “La Terra non finisce all’orizzonte” del 2007, che superò nello stesso anno in classifica addirittura il maestro Ennio Morricone. Al tempo stesso la Sua persona è un punto di riferimento per molti giovani musicisti e non. Cosa sente di dire a tutte le persone che la stimano e la seguono con crescente attenzione e sincero affetto. Molti di loro non hanno più nessun punto di riferimento. Da dove si può ripartire?

"La ripartenza parte sempre da noi. “Nosce te Ipsum” dicevano i greci e oggi più che mai avevano ragione. “Conosci te stesso” è l’unico punto possibile di ripartenza. Unitamente al ritorno ad un tipo di vita più semplice. Senza la presenza asfissiante della tecnologia che sembra essersi ormai impadronita delle nostre esistenze. Cosa questa facile a dirsi ma tutt’altro che facile da realizzare. E poi anche trascorrere più tempo da soli (che non vuol dire solitudine, bensì introspezione), con i propri pensieri, con le proprie riflessioni su noi stessi e sul mondo. Al punto in cui siamo è necessaria una Catarsi e una Palingenesi. Sia morale che materiale. Altre vie di uscita francamente non ne vedo".

Un premio importante e di grande prestigio intitolato ad una persona che ha fatto tanto per la Cultura e il Teatro italiano, che risponde al nome di Remigio Paone. Con una motivazione di alto profilo che riguarda se non sbaglio i suoi studi sui rapporti tra il suono e gli esseri viventi.

"Certamente una figura interessante quella di Remigio Paone, ingiustamente misconosciuto a mio modesto avviso, come spesso accade purtroppo in Italia. L’evento in questione è nato dall'interessamento del Dott. Giacomo Carlucci, a cui si sono successivamente aggiunti il Sindaco di Formia Dott. Gianluca Taddeo e l’Assessore alle Politiche Sociali Dott.ssa Rosita Nervino, unitamente al giornalista Deny Di Cola. Persone di alto conio che ringrazio umilmente per la fiducia e la stima riposta nei miei confronti. Un momento di riflessione e al tempo stesso di rinascita appunto. Ripartire dalla Cultura, dalla Musica, e poi gli spazi espositivi, il Cinema, il Teatro. Un nuovo inizio per tutti dopo tanta sofferenza sia fisica che morale. L’Italia e il popolo italiano sono sopravvissuti a stagioni terribili e apparentemente senza via d’uscita. Sono convinto che tutti insieme ne verremo fuori anche questa volta".

Laura Parnasi

 
Questo articolo è stato pubblicato qui

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