8xmille: tra le scelte anche il recupero delle tossicodipendenze. Uaar: «un ritocchino che sa di propaganda»
«Per non dar fastidio agli interessi dei vescovi anche quest’anno il governo è stato in religioso silenzio e solo a dichiarazioni dei redditi ormai presentate si è ricordato del miliardo e 400 mila euro che potrebbe e dovrebbe invece utilizzare nell’interesse dei cittadini. Ben svegliati!».
Roberto Grendene, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), associazione da sempre impegnata per l’abolizione o la revisione totale dell’8xmille, commenta così la notizia che dall’anno prossimo tra le scelte di destinazione dell’8xmille statale apparirà anche il recupero delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche.
«La misura è contenuta nel decreto Giustizia approvato ieri dal Cdm. Il governo Meloni si ricorda dell’8xmille statale in pieno agosto. Che tempismo!», prosegue Grendene. «Se l’obiettivo del Consiglio dei ministri è quello di tutelare gli interessi del nostro Paese allora il governo dovrebbe rivedere radicalmente l’8xmille. Da un lato programmando una campagna informativa degna di questo nome, che non sia la farsa di quest’anno, per invitare i contribuenti a scegliere “Stato” come destinazione. Dall’altro abolendo l’iniqua redistribuzione delle scelte inespresse (non prevista per il 5xmille e il 2xmille): quel perverso meccanismo per cui le quote non espresse – quelle che non vengono destinate, perché il contribuente non firma né per lo Stato né per una delle confessioni religiose che ha accesso ai fondi – sono comunque ripartite in proporzione alle firme ottenute, e che fa sì che con meno del 28% dei contribuenti che sceglie espressamente la Chiesa cattolica (dati 2022), i vescovi incassino oltre il 69% di quel miliardo e 400 milioni che, più o meno stabilmente nell’ultimo quinquennio, corrisponde all’8xmille dell’Irpef versata all’erario ogni anno dai contribuenti».
«Il ritocchino pensato dal governo Meloni (che ha il probabilmente non voluto merito di mettere in luce le storture di un perverso meccanismo di finanziamento pubblico alle confessioni religiose) sa di propaganda e rischia di trasformarsi in finanziamenti a organizzazioni ideologizzate, come abbiamo visto con la “stanza d’ascolto” all’ospedale sant’Anna di Torino, affidata agli antiabortisti e finanziata con risorse pubbliche. Grave dunque il silenzio dell’opposizione. Addirittura imbarazzante visto che tra le scelte dell’8xmille statale c’è la voce “Calamità naturali” e non si è levata nemmeno la più timida proposta da parte del presidente Bonaccini per promuovere assieme al governo una campagna per aiutare le popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia Romagna. Ci auguriamo – conclude il segretario dell’Uaar – che nel panorama politico qualcuno recuperi un briciolo di senso dello Stato e di laicità e inizi a lavorare affinché le religioni siano finanziate esclusivamente dai loro fedeli».
Comunicato stampa
Per approfondire: https://www.occhiopermille.it/
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