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20 settembre 1870/2020: 150 anni dalla Breccia di Porta Pia. L’anniversario insieme all’Uaar

«150 anni fa, il XX settembre del 1870, l’esercito dello Stato italiano entrava a Roma, per la breccia di Porta Pia, togliendo quasi completamente il potere temporale alla Chiesa cattolica». «A partire da quella data, per diverso tempo lo Stato italiano è riuscito a restare indipendente rispetto allo strapotere della Chiesa. Poi pian piano la Chiesa è riuscita a riguadagnare potere e privilegi, e oggi nel mondo pochi Stati come l’Italia (forse pochissimi Stati quanto l’Italia) hanno una casta sacerdotale così presente, così pesante, nella vita pubblica. Forse bisogna arrivare all’Iran per avere qualcosa di peggio. 150 anni dopo quei tristi avvenimenti (non è bello commemorare una battaglia, non è bello commemorare uomini che uccidono altri uomini), io spero che il mio paese sappia ritrovare il senso di uno Stato che non è contro la religione, ma che non si fa mettere i piedi addosso dalla religione, come purtroppo succede in Italia. Spero che si possa vivere tra persone che credono in Dio, persone atee, persone che credono in altre religioni, persone che si disinteressano alla faccenda, in maniera più tollerante e più rispettosa gli uni degli altri di quanto tuttora la religione cattolica vorrebbe imporre in Italia».

È con queste parole che il fisico Carlo Rovelli ricorda i 150 anni della Breccia di Porta Pia in un video realizzato per l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) in occasione delle celebrazioni organizzate dall’associazione in vista del XX settembre.

«Il XX settembre è stata festa nazionale fino al 1930 – spiega Roberto Grendene, segretario Uaar – quando fu abolita in seguito agli accordi intercorsi tra il Vaticano e il regime fascista. Oggi è una festa dimenticata da tutti. Basti pensare che elezioni e referendum sono stati fissati per quel giorno o che dieci anni fa, alle celebrazioni ufficiali fu invitato l’allora segretario dello Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, che glorificò la Conciliazione e finanche il “beato pontefice Pio IX”, invocando l’assistenza di Dio sui governanti italiani. A questa riscrittura della storia noi dell’Uaar però non ci stiamo né vogliamo dimenticare il reale significato di quella data. Per questo, per commemorare quella che per noi resta una festa, abbiamo pensato a un fitto calendario di iniziative. E abbiamo chiesto a una serie di personalità di affidarci un messaggio che spieghi perché è così importante ricordare questa data».

Oltre a Carlo Rovelli, il cui video integrale è disponibile da oggi sulla pagina dedicata (uaar.it/150-anni-presa-di-roma.html), ha affidato le proprie parole di laicità all’Uaar anche il matematico e presidente onorario dell’associazione Piergiorgio Odifreddi, che ha sottolineato come il Risorgimento andrebbe ancora completato e che se la cosa può apparire un po’ anacronistica, «non è però anacronistico chiedere che quello che si è fatto con la breccia di Porta Pia, lo si continui a ricordare e poi a perfezionare. Perché i rapporti tra Stato e Chiesa, che all’epoca erano condensati nel motto “Libera Chiesa in libero Stato”, oggi non sono affatto ispirati a quel motto».

Sulla stessa lunghezza d’onda Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay: «Per noi il XX settembre resta una festa anche se il fascismo l’ha cancellata. Anzi, proprio il fatto che il fascismo l’abbia cancellata dovrebbe far pensare a quanto è importante festeggiare questa data. L’essere diventato un paese che ha abolito definitivamente il potere temporale della Chiesa – o quantomeno che ci ha provato dal punto di vista formale –, in cui la religione non fosse più elemento cardine, è qualcosa che fa compiutamente parte del processo che lentamente ci ha portato, seppure con l’interruzione fascista, a essere un paese democratico. E anche se di strada ce n’è ancora da fare è indubbio il valore di questa ricorrenza».

Fa eco Yuri Guaiana, presidente Associazione Radicale Certi Diritti: «Se pensiamo a quante iniziative sono state organizzate nel 2011 per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia fa specie vedere come quest’anno non si sia pensato a nulla, anzi si sia pensato bene di fissare le elezioni per quella data! Ed è ancora più grave se pensiamo che comunque in questo governo c’è almeno un partito che si riconosce ancora nella sinistra, e che in questo modo tradisce non solo la storia di questa paese ma la propria. Ma il rischio forse più grave che corriamo è che penetri anche a sinistra quella retorica che rende impossibile criticare le religioni. A destra impera il concetto di cristianofobia ma la sinistra sembra aver fatto propria questa retorica nei riguardi di un’altra religione: l’islam. Regna sovrana la confusione tra le legittime critiche alle religioni e il rispetto che è dovuto a tutti i credenti. Noi restiamo convinti che la laicità sia un valore, che l’anti-clericalismo sia un valore, che Chiesa e Stato debbano essere separati, che non debbano esserci leggi che criminalizzano la blasfemia, e che la religione, le religioni tutte, come tutti i pensieri, debbano poter essere criticate. Forse un’idea avrebbe potuto essere quella di fissare per il XX settembre un’altra votazione: quella per l’abrogazione dell’articolo VII della Costituzione, quello che introduce il Concordato. Allora sì che saremmo stati contenti di andare a votare in quella data».

Sul fronte politico, Alessandro Zan, deputato Partito democratico, ha dichiarato che «il 1870 è stato per l’Italia come la Rivoluzione francese per i nostri vicini d’Oltralpe, perché l’annessione di Roma al resto d’Italia ha significato l’avvio della modernità del nostro paese»: «È stato un avvenimento che ha determinato la laicizzazione del paese, e anche se oggi ci sono ancora delle forti ingerenze quello è stato un evento straordinario e significativo per tutti noi».

«Le personalità che ci hanno affidato le loro parole non finiscono qui», spiega Grendene. «Vi invitiamo a fare un giro sulla pagina dedicata, dove è disponibile anche il calendario completo degli eventi. A cominciare da Roma, ovviamente, dove alle ore 17:00 nel piazzale di Porta Pia, si terrà lo spettacolo-reading “La caduta dei papi”, e a seguire letture, discorsi e accompagnamento musicale. Invitiamo tutti e tutte a partecipare. Perché il XX settembre è una data da non dimenticare»

Per maggiori informazioni e per visionare i video integralmente: https://uaar.it/150-anni-presa-di-roma.html

Comunicato stampa

 

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