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Texas, malato psichiatrico tenta il suicidio. La polizia spara e lo uccide - VIDEO

Un video mostra agenti di polizia a Fort Bend, Texas, che sparano contro un ragazzo in preda a una crisi psichiatrica. 

Attenzione, il video contiene immagini violente. 

Lunedì 4 novembre 2013: a Fort Bend, Texas, un ragazzo di 26 anni, Michael Blair, schizofrenico paranoide, si chiude in bagno con un coltello minacciando di suicidarsi.

Sua madre, Kimberly Blair Olaniyai, non sa come gestire la crisi. Decide di chiamare un ospedale psichiatrico, che le suggerisce di avvertire il 911. La donna prende tempo, ma non riesce a convincere suo figlio ad uscire dal bagno. Chiama la polizia.

Ciò che avviene dopo l’intervento degli agenti resta confuso per mesi: Michael Blair rimane ucciso durante la colluttazione con gli agenti, ma la dinamica dell’accaduto non risulta chiara. Con l’aiuto di Quanell X, controverso attivista afroamericano, leader delle Nuove Pantere Nere di Houston, Kimberly Blair Olaniyai organizza proteste e manifestazioni per avere giustizia. La polizia di Fort Bend porta avanti un’indagine interna: a quanto raccontano gli agenti, essi sarebbero stati costretti a sparare contro il ragazzo che brandiva un coltello.

Passano sei mesi e nessuno parla più della vicenda, finché la settimana scorsa Kimberly Blair Olaniyai e Quanell X non rilasciano agli organi di informazione e all’FBI un video che ritrae gli ultimi minuti della vita di Michael Blair. Una telecamera nascosta (forse di sorveglianza, o forse uno smartphone lasciato appositamente dalla madre - questo dettaglio non è del tutto chiaro), posta di fronte alla porta del bagno, spiega come sono andate davvero le cose.

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Kimberly Blair Olaniyai e Quanell x durante la conferenza stampa a Houston

Le immagini mostrano due poliziotti che tentano di convincere Michael Blair ad aprire la porta. La calma iniziale svanisce dopo poco, nell’istante in cui il ragazzo socchiude la porta, e gli agenti si accorgono che impugna un coltello. La situazione degenera immediatamente: un poliziotto estrae la pistola, spalanca la porta con un calcio, e urla al ragazzo di “stare giù”. Dentro al bagno, si può intravedere Michael Blair in piedi, preda del panico, mentre punta la lama contro di sé e si ferisce al petto. Gli agenti aprono finalmente la porta, lo colpiscono con il taser, stordendolo, e intanto continuano a gridare di lasciare il coltello. "Non voglio spararti, non costringermi a farlo". Michael Blair si accascia dentro la vasca bagno, un poliziotto lo tiene sotto tiro con la pistola, l’altro lo stordisce con il taser. La tensione sembra allentarsi: ora un agente, chino vicino la vasca, ordina a Blair di lasciare l’arma, e i toni sembrano più sereni. Ma è una questione di attimi. Si sentono in lontananza le voci concitate dei parenti del ragazzo, tenuti lontani dalla scena, mentre la telecamera riprende il folle istante in cui Blair si alza in piedi e nonostante l’ennesimo colpo di taser barcolla verso gli agenti. Un poliziotto fa un passo indietro, flette il braccio e spara verso il ragazzo. Per undici volte.

Il video si chiude con le urla strazianti della madre del ragazzo: “Oddio! L’avete ucciso”.

Il Procuratore della Contea di Fort Bend fa sapere di non aver ricevuto copia del video, che d’altronde, a detta di Quanell X, non è stato consegnato alle autorità prima della conclusione dell’indagine interna da parte dello sceriffo. “Temevamo che si servissero del video per manipolare le indagini: abbiamo aspettato per far emergere le discrepanze tra ciò che gli agenti hanno detto al giudice e la realtà dei fatti”, ha dichiarato l’attivista giovedì scorso.

Il vice-capo dell’ufficio dello sceriffo di Fort Bend, David Marcaurele, fa sapere che nel video non ci sarebbe niente in contraddizione con quanto dichiarato dagli agenti nel loro rapporto. I poliziotti avrebbero sparato solo perché costretti, vista l’inefficacia del taser e della persuasione “a parole”. David Cortegura, avvocato della madre della vittima, contesta il modo in cui gli agenti hanno affrontato la situazione, considerando il fatto che il soggetto in questione era psicolabile; e si domanda inoltre perché svuotare un intero caricatore contro un uomo già colpito e fermo a terra.

“È la normale procedura”, ribatte Marcaurele, “non potevamo semplicemente lasciare Blair nel bagno mentre si faceva del male”. 

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Lo staff dello sceriffo di Fort Bend, Texas

 

Foto: Political blind spotFort Bend Indipendent 

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