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Fab

Come nello spirito di AgoraVox, qui sono un "cittadino" nel mondo delle delle notizie e dell'informazione. Di tanto in tanto scrivo qualche articolo. Ho all’attivo collaborazioni libere con diversi siti web per la produzione di contenuti. Per chi avesse maggiore curiosità di leggermi, ho anche un blog (associato al mio profilo autore)

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  • Primo articolo giovedì 07 Luglio 2008
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Ultimi commenti

  • Di Fab (---.---.---.232) 21 marzo 2011 19:59

    Sig, non vorrei che volesse continuare a commentare questo articolo, che oramai è divenuto un po’ vecchio, soprattutto per quello che mi appare come un gusto di replicare al sottoscritto, con cadenza quotidiana, fino alla mia sopraggiunta stanchezza. Il nostro scambio di opinioni sta assumendo o forse dovrei dire ha assunto la forma di chat e non è un aspetto positivo per uno spazio pubblico.

    Venendo al merito del commento, con il "Lei personalizzato" mi riferivo a quando con il "Lei etc." mi ha attribuito delle posizioni precostituite, di suo arbitrio, come già detto.
    Resto della mia opinione che bisogna pensare di fare a meno del nucleare e non dico, comunque, che la pura riduzione del consumo energetico sia sufficiente ma che sarebbe, questo si, una buona strada.

    L’antieconomicità del nucleare è dimostrata da studi scientifici e se lei dice che è una bufala, io dico che è una bufala dei nuclearisti dire che sono bufale. Per i dati alla mano, che tutti troviamo in rete, molti calcoli si basano su investimenti e ricerche alternative limitate e non robuste; chi dice che con le rinnovabili non si riuscirà a coprire il fabbisogno parte dal presupposto, che non condivido, dell’irrinunciabilità al nucleare e non prova a pensare diversamente, a modelli di consumo diversi che da utopia (secondo lei) possono diventare realtà. Tante cose sembra utopistiche finché non si prova a realizzarle davvero.

    D’accordo sul differenziare, escludendo le fonti dannose per l’ambiente e la salute; diversi paesi, anche europei, stanno lavorando in tal senso anche smantellando il nucleare.
    Costruire, come lei stesso dice, delle centrali che tra 40 anni saranno da chiudere sarebbe antieconomico e frutto di una visione miserrima e a breve termine.

    Auspico che alcune fabbriche chiudano; quelle che si basano esclusivamente sul loro profitto a scapito del bene collettivo. Il nucleare non risolve il problema del fabbisogno energetico di gran parte delle popolazioni, tantomeno i problemi energetici dell’Italia, che resterebbe per sempre dipendente da altri stati. Noi siamo già colonizzati ed ora, senza far partire un altro discorso, siamo a ruota delle potenze dei paesi che stanno attaccando la Libia, scatenando una guerra, per motivi economici e legati all’energia. Il nucleare è stato respinto in Italia dal voto referendario, uno dei pochi strumenti di democrazia che abbiamo per poterci esprimere. Il nucleare volge piuttosto a soddisfare il desiderio di business delle aziende che vi investono. A questo proposito, si va comunque verso la chiusura di fabbriche etc; il mondo dei consumi sta andando in default, il nostro Paese ancor più.

    La saluto, chiedendole di non voler continuare all’infinito ad esporre le sue opinioni, che oramai sono chiare. Si torna sempre punto e daccapo in questo discorso, con ognuno che resta delle proprie opinioni.
    Siccome sembra che la diverta giocare, aggiungo che non vincerebbe nulla e non dimostrerebbe nulla di positivo e di maturo nell’apporre sempre un ulteriore commento al mio, a seguito della mia stanchezza nel risponderle. Avendo apposto Lei il primo commento, è buona cortesia in internet (ma non solo) che sia io a chiudere con la mia risposta. Peraltro alcuni commenti superano in lunghezza l’articolo, cosa che fai di lei un commentatore sprecato ma anche ai limiti della netiquette. Se ha tanto da scrivere le consiglio, oltre a terminare qui il suo scambio con me come già suggerito in un precedente commento, di esercitare il suo desiderio di esprimersi in altri spazi appositi; come autore di articoli, con un suo spazio personale in forma di blog etc.
    Non posso prestarmi, per seguire lei, ad un atteggiamento che non è considerabile ideale nei confronti di tutti i lettori del sito, facendo di questo spazio una chat con lei. Non voglio continuare a rispondere al suo commento per così dire ’infinito’; abbiamo espresso le nostre rispettive opinioni e andare oltre sarebbe ridondante o sarebbe indice di quel che ho detto all’inizio del presente commento.
    Ho un mio diverso stile, che reputo corretto, nell’uso della rete e con questo, nuovamente, la saluto. 

     

  • Di Fab (---.---.---.68) 20 marzo 2011 13:49


    Il commento precedente, delle h. 13:46, è mio.
    Non mi ero loggato.

  • Di Fab (---.---.---.23) 18 marzo 2011 22:09

    Sig. "And e poi boh",

    premesso che sto presumendo che le risposte fin qui giunte siano tutti associate alla sua (stessa) persona, lei mi attribuisce, scrivendone di suo arbitrio, alcune opinioni e modi di pensare.

    Non vedo inoltre motivo per cui cominciare un commento, o anche finirlo, tentando di fare dell’ironia sul mio nick; per giunta lei ha iniziato a commentare come ’anonimo’ e probabilmente a seguito di una mia corretta precisazione, è giunto a firmarsi come "And e poi boh"; tal cosa anche se per me di scarsa importanza e un po’ infantile, mi fa nascere il dubbio che i suoi interventi non abbiano obiettivi volti soltanto ad un proficuo scambio di opinioni (che per me, di norma, è utile)

    Per me prevale il principio portato avanti nei miei vari commenti e risposte, in cui ho ribadito con realismo di non avere tutte le soluzioni (non essendo un esperto del campo) e che l’aspetto più importante, di tipo ’politico’, sia quello di cercare di evitare che le situazioni già difficili e rischiose vadano in peggio attraverso logiche scientificamente considerate dannose. Certamente sarei disposto a consumare meno energia e a rispettare di più l’ambiente, ma io sono una sola persona.

    Lei parla come se il rischio non fosse anche suo, del genere (a questo punto faccio anche io autonome attribuzioni) “sviluppiamo il nucleare, male che vada moriamo tutti causa radiazioni o peggio nell’obiettivo di rifornirci di quanta più energia possibile" (di cui noi stessi ci siamo autoimposti di aver bisogno con il nostro stile di vita). Bisognerebbe, ma questo è un mio desiderio, provare a cambiare mentalità e abbandonare la logica che siccome abbiamo sempre più bisogno di energia per alimentare il nostro consumismo, dobbiamo trovare la soluzione energetica per farvi fronte. Proviamo piuttosto a ripensare il mondo, (ma, anche qui, io non ho tutte le soluzioni né i "numeri" ed ho l’onestà intellettuale di dirlo) perché come sta andando, la "sopravvivenza" che cita ce la stiamo ’giocando’ al gratta e vinci. Non mi attribuisca ancora utopie, ideologie o simili, cortesemente; mi ha già attribuito modi di pensare e posizioni precostituite, ancor prima che io rispondessi alle sue riflessioni. Un mio commento ’politico’ è di indirizzo, diverso dall’attuazione. 
    Parlare di sopravvivenza e volere per essa il nucleare, si espone ad una pericolosa contraddizione, visto che persone contaminate alla lunga o meno potrebbero anche non sopravvivere.

    Se i principi e l’etica (’utopistici’..) non la preoccupano, direi che perderei io del tempo nel risponderle.
    Visto che, diversamente da me, sembra più ritenersi depositario delle miglior soluzioni e di tutti in numeri per attuarle, le consiglio di sottoporle ai ‘grandi’ del mondo, di farsene portatore; non avendo io le soluzioni, non perda tempo con me; ha espresso i suoi punti di vista ma continuare fino alla stanchezza è deleterio; non mi sono sottratto alla discussione ma avendo letto quanto lei ha scritto sul fatto che forse si sta a perdere tempo, data questa considerazione, penso che debba insistere solo nel dare i numeri delle soluzioni a chi se ne intende più di me.
    Dopo questo consiglio, non vorrei perdere ulteriormente il mio di tempo, grazie. Saluti

    p.s. io non ho bisogno di firmare il commento, essendo registrato al sito

  • Di Fab (---.---.---.23) 18 marzo 2011 09:29

    Sig. anonimo (io mi firmo "Fab" e non Fabio); neanche io faccio finta che i problemi non esistano e neppure dico di no a tutto. Ma al nucleare dico un no netto.

    Certo, si ragiona per risolvere i problemi ma non credo di avere, ad oggi, la soluzione come non credo l’abbia la sua riflessione, per la quale la ringrazio. La sua domanda resta in sospeso, d’accordo, ma il mio articolo metteva in evidenza come l’attuale governo non abbia a cuore la difesa di un bene comune, qual è anche la salute, senza ricorrere al nucleare che, come sappiamo, non risolve il problema. E’ facile dire che le rinnovabili sono il futuro; il futuro però parte del presente; chi non comincia subito, non arriva al futuro sperato. 

    In queste ore esponenti del Pdl hanno un po’ frenato sul nucleare per questioni di natura elettorale e strategica nel rapporto con l’opinione pubblica (che ha già bocciato una volta, via referendum, il nucleare) ma il loro pensiero quello resta.

  • Di Fab (---.---.---.47) 17 marzo 2011 23:16

    Ad ogni modo e negli anni, da subito, si potrebbero (dovrebbero) incentivare in modo esponenziale la ricerca e gli investimenti sulle diverse fonti rinnovabili e alternative, in maniera che si possa arrivare ad avere una copertura maggiore del fabbisogno; sui numeri, pur considerando quelli riportati e le opinioni, mi affiderei a calcoli di più e diversi esperti riconosciuti; anche perché quest’anno, come sempre, non si sta facendo abbastanza, anzi.

    Sulla scelte di politica energetica, questo governo di cricche non manifesta pulite intenzioni e sta tardando nel puntare a ciò che solo in apparenza può sembrare più facile ma che invece resta oltremodo rischioso e senza prospettiva sicura.

     

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