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 Home page > Tribuna Libera > La nuova politica a Napoli è di far lo struzzo?

La nuova politica a Napoli è di far lo struzzo?

Si conferma difficile, a Napoli (ma non solo), che la politica dello struzzo, lo scaricabarile, il vittimismo, il pressappochismo a cui si può aggiungere anche la presunzione (l'avere atteggiamento presuntuoso), possano concederci una tregua, magari il tempo di una consiliatura comunale; ecco così commentare una nuova 'sparata', insieme ad una nuova sconfitta, della 'politica' locale.

Primo tema della discordia, motivo di tale commento, la sicurezza urbana e la sua percezione. Soggetto protagonista: il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Ospite alla festa nazionale dell'Api di Rutelli, tenutasi nello scorso weekend a Lebro, ha azzardato un paragone tra le città di Napoli e Bruxelles spiegando che in quest'ultima, dove si recava in veste di europarlamentare, egli aveva maggior paura di passeggiare per strada allorché a Napoli si sente più sicuro.

Poche ore dopo è giunta la legittima, in più elegante, replica del corrispettivo belga, il simpatico (così è sembrato a chi scrive in un occasione di un incontro di persona) Bourgmestre Freddy Thielemans, tramite il suo portavoce stampa, Nicolas Dassonville: «Da noi non ci sono di certo le rivolte per i rifiuti, né "zone franche" in cui la polizia non può operare. La nostra polizia è presente ed interviene ovunque (...) Bruxelles è una città in cui il tasso di criminalità è sicuramente molto inferiore alla media delle grandi città europee». (cit. in "De Magistris fa arrabbiare Bruxelles…" , corrieredelmezzogiorno.corriere.it, 03/09/2011)

  • (My message to Mr. Thielemans: "Mr. de Magistris didn't speak in my name in that case; I am Neapolitan, Brussels is more safe than Naples and as a liveable city, I hope to reach you again in the future")

Gettare discredito su altri, in tal caso un luogo, trasmettendo il messaggio che lì è peggio che qui (opinione soggettiva, di minoranza) è atteggiamento di chi tenta di spostare l'attenzione dalle proprie pubbliche difficoltà, mettendo metaforicamente 'la testa sotto' ed essendo forse consapevole di non essere davvero in grado di realizzare quel cambiamento che si promette, ancor più in rapporto alle aspettative create (come in quelle di chi scrive, che come blogger ha sostenuto l'elezione di de Magistris, dunque non essendo un avversario).

Risale a pochi giorni fa un atteggiamento simile, di confronto e autoconsolazione, in un commento al dato 2011 riguardante il minor numero di omicidi a Napoli rispetto a Roma. Intanto, la stessa domenica si è appreso che due previste tappe italiane della manifestazione sportiva di vela "World Series", prologo dell' "America's Cup" alla cui ospitalità Napoli si era già una volta candidata, non si terranno nel mare di Bagnoli; gli è stata preferita Venezia, grazie anche alle garanzie e alla concretezza, per dirne qualcuna, offerte dall'amministrazione della città lagunare.

Non che le responsabilità della sconfitta della città di Napoli siano attribuibili al solo sindaco ma appare plausibile che il fare politico un po' egoistico, confusionario e pressappochista dei rappresentanti delle istituzioni locali (Caldoro, Cesaro e lo stesso de Magistris per Regione, Provincia e Comune, rispettivamente) sia un 'nodo' che abbia influito negativamente sulla decisione sfavorevole, ancorché i tre tentino di addossarne l'esito negativo al solo Paolo Graziano, Presidente dell'Unione Industriali di Napoli, intento a sviluppare la trattativa con l'ACEA (l'ente americano che detiene i diritti della manifestazione).

Certo, il sindaco de Magistris sin dall'inizio non si era mostrato entusiasta dell'evento, per i noti problemi della zona di Bagnoli ma forse anche perché non l'iniziativa non era partita da lui (il 'grande evento' potrebbe essere l'ospitata di Obama? Inutile) poi aveva, insieme agli altri esponenti istituzionali, quasi considerato un successo acquisito la candidatura di Napoli. Nelle ore successive alla notizia ha detto che non è importante, un po' come la volpe che non arriva all'uva.

Un giudizio netto su pochi mesi sarebbe precoce ma dubbi cominciano a nutrirsi. Il sindaco de Magistris dovrebbe forse parlar meno o altrimenti esporsi con obiettività e maggiore umiltà; nei pochi mesi trascorsi dal momento della sua elezione, sono già alcune le sue uscite "fuori dal vaso", sotto forma di annunci avventati e atteggiamenti di tipo celebrativo di cui si potrebbe fregiare solo a posteriori. Annunci e promesse che servivano per ottenere l'elezione ma a cui dovrebbero seguire più fatti, per mostrarsi meritevoli della fiducia accordata.

Tornando al merito della questione, qui si ritiene più credibile la propria versione, avvalorata dall'esperienza diretta di napoletano che ha vissuto un periodo a Bruxelles per lavoro; non si sa dove, a Bxl, abbia passeggiato de Magistris ma per la sicurezza effettiva e percepita (e per altri fattori), non v'è dubbio che a Bruxelles ci si senta ben più tranquilli che a Napoli.

E se intende guardare in 'casa' d’altri per distogliere l'attenzione dalla propria, il sindaco de Magistris eviti di porre il nome di Napoli in cattivi rapporti internazionali; ché non pochi e brillanti giovani napoletani hanno proprio Bruxelles tra le loro mete di lavoro e di vita preferite considerando che a Napoli, come noto, difficilmente c'è posto per chi, per qualità personali e competenze professionali, più merita.

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