• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Why Yes, parla De Magistris: "Il piano della P2 è stato realizzato"

Why Yes, parla De Magistris: "Il piano della P2 è stato realizzato"

«Il concetto di massoneria è addirittura riduttivo». «Le indagini mi sono state sottratte illegalmente» «Siamo davanti a una gestione occulta del potere. Non si tratta più del solo condizionamento di un singolo politico o funzionario. E’ una metastasi». Parla Luigi de Magistris

Di Pietro Orsatti e Sergio Nazzaro

Lei ha recentemente dichiarato che con le inchieste Why not e Poseidone vi siete avvicinati a una sorta di nuova P2. In continuità con quella più conosciuta, storicamente accertata?
Io penso assolutamente di sì. La continuità è evidente, del resto il “Piano di rinascita democratica” è stato in gran parte attuato, in altre parti è stato riformulato in modo più pertinente con le esigenze contemporanee. In particolare passa attraverso il condizionamento totale degli organi di controllo e dei presidi di legalità democratica che sono soprattutto la magistratura e la libera informazione.


Il controllo è in atto?

Direi di sì. L’informazione è in gran parte controllata. La magistratura è stata molto condizionata in questi anni anche per colpa di una parte della magistratura stessa. C’è una continuità anche di nomi, di personaggi, di ambienti. Credo che siano cambiate alcune formule di affiliazione, nel senso che fra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80 erano molto importanti anche i simbolismi. Non è che siano scomparsi, quelli sono facilmente identificabili attraverso un’attività di indagine giudiziaria. Per intenderci: l’accesso a Castiglion Fibocchi nel 1981 da parte dei giudici Colombo e Turone - che hanno lasciato entrambi la magistratura, e questo è un dato da non sottovalutare - era un atto non prevedibile. All’epoca, quindi, gli affiliati venivano iscritti manualmente, si trovavano compassi e grembiulini, c’erano rituali. Oggi non si sente più la necessità. O l’affiliazione è cosiddetta “all’orecchio”, ovvero si sa che uno appartiene alla massoneria, oppure ci sono altri modi.


La massoneria è cambiata davvero, oltre ad aver mutato la sua simbologia?

Io tenderei a estendere il concetto stesso di massoneria. La definizione “massoneria” è perfino riduttiva. Qui siamo davanti a una gestione occulta del potere. Un potere nel potere. Questi sono pezzi importanti del Paese e delle istituzioni, delle professioni e della società che sono penetrati all’interno dei meccanismi economici istituzionali e politici e li governano di fatto dall’interno. Non si sa nulla all’esterno. È qualcosa di molto più pericoloso.


Qualcosa di più anche di un comitato d’affari?

Sì, certamente. Se si pensa che all’interno di questo circuito occulto una parte rilevante la occupa la criminalità organizzata, soprattutto Cosa nostra e ‘ndrangheta, che gestiscono un aspetto assai rilevante del Pil del nostro Paese, si può capire di che tipo di gestione stiamo parlando. Non è più il condizionamento del singolo parlamentare come era una volta o il condizionamento al singolo appartenente alle istituzioni. È qualcosa di molto più vasto.


Ma quando ha iniziato a indagare aveva già le sensazione di potersi trovare davanti a quella che lei definisce la nuova P2?

No. Sapevamo di toccare il cuore del problema andando a indagare sui meccanismi di gestione del denaro pubblico. Il grande problema della nostra democrazia. Mi sono reso conto molto presto, con le inchiesta Poseidone e Why not, che stavamo toccando qualcosa di più vasto, con ramificazioni che arrivavano ovunque.


Con dentro anche la politica, quindi.

Nelle inchieste che mi sono state sottratte illegalmente questo era evidente. C’erano esponenti della criminalità organizzata tradizionale da un lato, e dall’altro anche esponenti del mondo economico e politico espressione della criminalità. Un tutt’uno. Un’unica metastasi. Agiscono all’unisono per governare occultamente il Paese, soggiogandolo. ■ 

in edicola su Left dal 20 marzo 

Commenti all'articolo

  • Di virginia (---.---.---.96) 20 marzo 2009 10:02

    articolo interessante che tuttavia si limita ad enunciazioni senza esempi pratici che possano confermarne la fondatezza. Inoltre, dato che il magistrato intervistato è entrato in politica ( in IDV) è anche pensabile che le sue affermazioni assumano adesso una connotazione ideologica, dunque non al di sopra delle parti come si addice a un magistrato.

    • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 20 marzo 2009 12:40

       e questa sarebbe una prova di quello che dice De Magistris? Francamente bisognerebbe documentare le cose che si dicono con persone, fatti, accadimenti. Le risposte sono vaghe, generiche, alludono ma non dicono.
       Non va bene e non dimostra un bel nulla. Altro che storie.

    • Di (---.---.---.106) 10 aprile 2009 07:34

      ma cosa c’è ancora da dimostrare, berlusconi non era nella p2? non è forse presidente del consiglio? E altri nomi li trovi nella famosa lista basta andare e leggersela...

  • Di Michele (---.---.---.91) 20 marzo 2009 10:16

    Sono convintissimo della correttezza di De Magistris, ma soprattutto della correttezza dell’operato dei Magistrati salernitani. Ora bisogna solo sperare che le cose vengano a galla per noi italiani.

  • Di ennio (---.---.---.226) 20 marzo 2009 10:30

    La domanda che sorge spontanea è la seguente:chi ha tolto a De Magistris le sue inchieste?quando gli sono state tolte?Gliele ha tolte la stessa Magistratura(prima con l’avocazione del procuratore Generale di catanzaro e poi con la sanzione disciplinare del trasferimento di sede e di funzioni) e gli sono state tolte quando le sue indagini lo hanno portato vicino ad importanti politici (soprattutto di centro sinistra,come Prodi,Mastella,Loiero,ecc.ecc,ma anche di centro destra),a Magistrati e ad imprenditori;Tutti questi soggetti,secondo l’ipotesi accusatoria di De Magistris,erano legati dal vincolo della "fratellanza"massonica ed operavano di concerto tra loro per sottrarre fondi pubblici europei alla loro destinazione;purtroppo la ipotesi accusatoria di De Magistris non potra essere esaminata nel corso di u n pubblico dibattimento processuale in quanto i nuovi "titolari"dei vari filoni hanno già cominciato a chiedere l’archiviazione per gli indagati "più"eccellenti(Prodi,Mastella...).
    P.S.Penso che ciò che è successo a Catanzaro succeda in tutti i tribunali e le procure d’italia.2°P.S.:sapete chi è stato il sost.Proc.Generale della Cassazione che ha sostenuto la richiesta di trasferimento contro De Magistris<?Il Dr Vito D’Ambrosio,ritornato alle funzioni di Magistrato dopo essere stato per 10 anni il Presidente(di SINISTRA)della Regione Marche.Meditate,gente,meditate......

  • Di (---.---.---.234) 20 marzo 2009 13:21

    Leggo che in qualche post si dubita dei concetti espressi da De Magistris in quanto questi si limita a fare affermazioni generiche senza sostenerle con prove. A parte il fatto che De Magistris, pur se in aspettativa volontaria, si sta esprimendo ancora nella sua qualità di Magistrato e che quindi, da tale non può che esprimersi nei modi che ha ritenuto di utilizzare, mi pare che la prova più evidente di quanto le sue parole siano fondate, sia proprio la reazione degli apparati che non hanno esitato a violare la costituzione con un plateale sconfinamento della presidenza della repubblica e dell’esecutivo (la bufala della guerra tra le procura) nel territorio della magistratura senza che questa abbia reagito di conseguenza. Mi pare che non ci si renda conto che, al di là del merito del caso specifico, quel che è accaduto, in termini di diritto, ha riportato l’Italia a prima di Montesquieu. Non credo che una manovra del genere, con quel che ne consegue abbia potuto verificarsi perché De Magistris stesse indagando intorno a qualche furtarello di mele cotogne.

    • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 20 marzo 2009 14:42

       caro anonimo,
      le chiacchiere se le porta via il vento anche quando a farle è De Magistris.
       In questo post c’è un’intervista al nostro e sulla base di quanto dice non c’è nulla, assolutamente nulla se non delle conclusioni senza prova alcuna.
       Se non può parlare allora non parli; se parla allora dica cose concrete, fatti, persone, e dia fgondamento reale alle proprie accuse.
       Non si può insinuare partendo dal fatto che lui sa cose che noi non sappiamo. Questo è uno stile inaccettabile che non può passare, almeno secondo me.
       Se poi lei ritiene De Magistris un’autorità paragonabile all’Aristotile di cui il medioevo diceva "ipse dixit", allora capisco il suo punto di vista.
       Io questa facoltà non la riconosco a nessuno e mi baso sulla legge di causa ed effetto. Punto e basta.
       Il fatto che altri magistrati lo abbiano privato di un’inchiesta, per importante che essa fosse, non è la prova di nulla, spero lo riconosca anche lei.
       Può essere un indizio, una causa di sospetto ma niente di più e niente di meno.
       Altrimenti si scade in una logica deduttiva inadatta ad un ragionamento degno di questo nome.

  • Di georgia (---.---.---.57) 20 marzo 2009 14:25

    io per dare un giudizio su tutta la situazione aspetto che de magistris non sia più magistrato e finalmente parli un po’ meno genericamente, ci dia vere informazioni. Per ora mi sembra un qualsiasi ragazzotto che fa i post in rete, senza vere informazioni e parli in libertà di complotto pluto-massonico ...(e per giunta di complotto ad personam) non nego che dica la verità, NON LO SO, ma per ora è troppo generico per convincermi. Ben altro linguaggio e competenza avevano i giudici di mani pulite. Tra l’altro postate sempre post su de magistris e genchi che sembra rivelino chissà cosa e poi dicono sempre le stesse cose, cioè quasi nulla smiley.
    Poi come mai recentemente demagistris ha detto che una volta in europa potrà finalmente indagare su palermo? perchè già che c’è non continua a indagare, come parlamentare, sulla calabria? boh i misteri incomprensibili mediatici.
    geo

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.204) 20 marzo 2009 14:37

    Non possiamo negare il valore dell’operato di De Magistris, ma è terrificante, come conferma anche lui in questa intevista, che il progetto massonico si stia compiendo radicando un allargato potere occulto.
    Se facessimo una analisi a 360° e mettendo insieme i pezzi, il controllo dei media, il controllo delle risorse e dei vasti finanziamenti europei, le liste elettorali bloccate, etc mostrano un quadro veramente tetro e preoccupante.
    Insomma un marchingegno ben architettato per il soddisfacimento di pochi.


    • Di virginia (---.---.---.96) 20 marzo 2009 15:21

      E perché questa analisi a 360° non la fa lo stesso De Magistris? Siamo davvero stufi di enunciazioni, mezze verità, insinuanti sospetti. Ne abbiamo fin sopra i capelli delle presunte...ipotizzabili...sospettabili...deducibili ( e chi più ne ha di aggettivi simili più ne metta) questioni chet tuttavia non sono mai espresse con chiarezza, nero su bianco, con prove alla mano.
      Basta sospetti. Vogliamo fatti su cui ragionare con la nostra testa!

  • Di celeste (---.---.---.112) 20 marzo 2009 15:37

    Alcuni anni fa ho letto un libro scritto da un certo Teodori che a fine anni 70 faceva parte dei radicali di Pannella, in cui veniva dettagliatamente raccontata la storia della p2. Ultimamente sto obiettivamente incontrando dei parallelismi con ciò che sta succedendo al giorno d’oggi. Io non sò se de Magistris si vuol fare pubblicità o cos’altro, però le similitudini con quello che è successo precedentemente sono decisamente inquietanti...

  • Di Anonimo (---.---.---.234) 20 marzo 2009 18:29

    Caro Rocco Pellegrini, che dirle? probabilmente lei è uno di quelli che se s’imbatte in un’auto finita fuoristrada lungo un rettilineo largo e piano, pensa che l’abbiamo costruita lì. Io invece ci penserei due volte prima di comprarne una dello stesso modello e della stessa marca. Me ne guardo bene dal dare ragione aprioristicamente a De Magistris e più che all’ipse dixit mi rifaccio e m’inquieta, l’ipse fecit, dove l’ipse è qualcuno che non esita a scardinare uno dei principi base dello stato di diritto, la separazione dei poteri, per allontanare da un’inchiesta prima un magistrato e poi un’intera procura non tenendo nella minima considerazione il fatto che un altro organo della magistratura, preposto al riesame dei fatti e delle procedure abbia riconosciuto la correttezza dell’operato della procura stessa e quindi, indirettamente, di De Magistris. Su che cosa stava indagando De Magistris per scatenare una tale reazione? Quel che racconta il magistrato, proprio in virtù del principio di causa effetto, un po’ obsoleto, ma visto che lo ha tirato in ballo lei.., sembra giustificare sia i fatti che gli eventi di quello strano incidente per cui un giorno una certa auto di una certa marca è finita fuori strada quando apparentemente non c’erano ragioni per cui ci finisse. Dopo di che possiamo anche fingere di non sapere che siamo il paese più corrotto del mondo occidentale e che in un paese del genere, definito recentemente da un giornale tedesco "putrido stivale", i magistrati quali De Magistris farnetichino. 

    Cordialmente

    Anonimo 

    • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 20 marzo 2009 19:03

       vede gentile anonimo,
      il fatto che questo paese sia tra i più corrotti del mondo, cosa sulla quale sono d’accordo con lei, non mi impedisce di pensare che certe pezze siano peggiori del buco che vogliono coprire.
       Soprattutto quando sono così allusive e deduttive.
       Spero tanto, mi creda, che De Magistris o chi per lui ci spieghi come stanno le cose di questo nostro mondo così malato, semplicemente mi permetto di dire che quel che si legge nell’intervista da cui tutto nasce non dimostra nulla, non spiega nulla, insinua deriva ma non spiega.
       Tutto qui. Per restare nella sua similitudine di macchina nella strada. vedo l strada ma non vedo la macchina.
       Ripeto, dal contenuto di questa comunicazione.

    • Di Anonimo (---.---.---.59) 22 marzo 2009 23:41

      Caro Rocco Pellegrini, è probabile che lei avrebbe visto sia la strada che la macchina se avessero lasciato fare alla magistratura il proprio mestiere. E probabilmente anche il panorama. Nutro tuttavia il sospetto, dagli scorci che sono trapelati, che non ne sarebbe stato entusiasta. Quel che non capisco della sua posizione, invece, è perché non si rammarichi nemmeno un po’ che le inchieste siano state interrotte, e il modo ancor offende uno stato che si reputi uno stato di diritto, e non ne auspichi il prosieguo e che De Magistris e la procura di Salerno vengano rimessi al loro posto per poter portare a termine il proprio lavoro, lavoro che un altro organo di garanzia della magistratura ha esaminato dichiarandolo ineccepibile. Ci sono tre gradi di giudizio, per il momento, in Italia sui quali si avvicendano magistrati e magistrature diverse in sedi diverse. Mi paiono più che sufficienti a garantire i diritti di chiunque sia soggetto a indagine. Non la incuriosisce nemmeno un po’ dare un’occhiata alla strada e alla macchina? Al massimo si sarà trattato di una bufala e c’è da augurarselo, ma date le premesse alquanto inquietanti, non sarebbe meglio saperlo e fare, eventualmente dopo, il tiro a segno su De Magistris e Co.?
      Cordialmente
      Anonimo

  • Di Annalisa Melandri (---.---.---.55) 21 marzo 2009 09:28

    Il fatto che il piano della P2 sia stato realizzato sono mesi che lo diciamo un po’ tutti quanti. Sarebbe bene che De Magistris lasci la Magistratura definitivamente e faccia a questo punto come dicono Virginia e gli altri nomi e cognomi e fatti dal momento che le indagini le ha fatte lui.

  • Di Paolo (---.---.---.29) 21 marzo 2009 12:55

    Purtroppo i nomi e cognomi non vengono fatti nemmeno da Genchi, che è arrivato vicinissimo alla verità. Non a caso però egli ha parlato di personaggi riconducibili alla strage del 19 Luglio ’92, nella quale morì Paolo Borsellino. Credo che anche nel caso di Genchi, il tutto si sgonfierà come una bolla di sapone, in quanto il Potere non accetterà che si faccia un processo a Genchi e nel quale giocoforza saranno fatti nomi e cognomi. Questo processo sarebbe un processo al Potere stesso. Ha ragione Roberto Scarpinato, il quale, nel suo libro "Il ritorno del principe", dice: la ricostruzione di tante vicende emerse nei processi penali dà talora la sensazione che, sotto la crosta del potere visibile ufficiale, la piduizzazione del potere rischia di divenire progressivamentew realtà di sistema, rendendo ogni giorno più evanescente la linea di confine tra il legale e l’illegale.
    Ppaolo

    • Di Anonimo (---.---.---.59) 22 marzo 2009 22:52

      In qualsiasi altro paese che in qualche modo intenda definirsi democratico, nel senso che chi governa sia soggetto alla sorveglianza del proprio elettorato (gli Stati Uniti nonostante tutto ne sono un buon esempio) , quel che emerso in questi mesi sarebbe stato più che sufficiente a scatenare l’inferno. Non qui, dove chi governa può scommettere sull’apatia, il distacco e la totale concentrazione sul proprio "particulare" di un elettorato che con le brioche di Maria Antonietta ci avrebbe fatto un party. A volte ho come la sensazione che non si tratti nemmeno di cultura, ma proprio di genetica. 

      Anonimo

  • Di Grande Maestro (---.---.---.145) 13 giugno 2009 23:40

    Io mi chiedo dove sia finito il BUON SENSO. Ormai dopo il grande fratello, l’isola dei famosi, la fattoria, amici e lavaggio di cervello simili, i signori che commentano "bisognerebbe provarlo" (e probabilmente seguono quelle baggianate) hanno ormai perso il buon senso. Come non credere o almeno ipotizzare ciò che ipotizza de Magistris? Leggendo vera informazione che si trova ormai solo in rete è talmente evidente ciò che afferma de Magistris, da non poter essere visto da accecati dall’abbaglio berlusconiano come voi! Aprite gli occhi e studiate, studiate, studiate.
    Il Grande Maestro

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares