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Vogliono cancellare le prefetture

Vogliono cancellare l’Italia. Le solite forze brute e cieche che hanno deciso di dividere e annullare la nazione italiana, hanno avuto un’altra illuminazione celeste: ’eliminare le Prefetture’. Perché le Prefetture?


Come giustamente dice il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro: "Il prefetto oggi è il rappresentante dello Stato sul territorio e ha tre principali funzioni: garantisce l’imparzialità della politica di sicurezza coordinando le forze dell’ordine, è il garante dei diritti civili dei cittadini; e con la sua presenza sul territorio garantisce l’unità del Paese".

Ora, sempre per usare le parole del Prefetto Di Roma nella brillante intervista che ha rilasciato al quotidiano il messaggero: ’Ma vi rendete conto di quello che sta accadendo?’

Ma veniamo alle dichiarazioni del Prefetto Giuseppe Pecoraro: "Ma vi rendete conto di quello che sta accadendo? Questo è il momento più delicato da quando faccio il prefetto. Stanno provando a cancellare le prefetture o a fondere la funzione del prefetto con quella del questore. Per l’Italia significa tornare indietro di oltre sessant’anni. Ai tempi del fascismo, quando la questura era una divisione della prefettura..Succede che nelle commissioni parlamentari stanno continuamente presentando dei maliziosi emendamenti per eliminare le prefetture d’Italia o ridurle trasferendo le funzioni agli enti locali o alle questure..."

Ripeto, la questura era una divisione della prefettura ai tempi del fascismo. Non credo che l’Italia voglia tornare indietro di sessant’anni. In nessun Paese occidentale esiste più una situazione del genere.

Purtroppo dietro questi emendamenti non c’è un vero progetto di riordino dello Stato. Ad esempio nel 1981 quando fu approvata la riforma della Pubblica Sicurezza vi furono ben tre anni di discussioni approfondite in Parlamento.

Oggi, invece, con meri emendamenti si interviene sull’ordinamento statale con l’effetto, colpendo le prefetture, di scardinare l’ordinamento statale e di disarticolare il sistema di sicurezza.

Apparentemente c’è la volontà di ridurre la spesa come se le prefetture fossero degli enti inutili, ma la verità è un’altra. Prima di tutto c’è superficialità e ignoranza, in quanto è illegittimo trasferire agli enti locali con legge ordinaria competenze prefettizie in materie di sicurezza. E’ necessaria, invece, una legge costituzionale, tenuto conto che la pubblica sicurezza è materia esclusiva dello Stato. Ignoranza anche perché non si conoscono a pieno le funzioni prefettizie.

Per esempio la polizia di prevenzione che rappresenta l’altra faccia (oltre alla polizia giudiziaria) della pubblica sicurezza. Così non vengono adeguatamente riconosciuti gli ottimi risultati che i prefetti, insieme alle forze dell’ordine, hanno ottenuto in questi anni nella riduzione del numero dei reati e nel mantenimento dell’ordine pubblico. Esponenti di un partito di governo (presentando gli emendamenti) ed esponenti dell’opposizione (che hanno rilasciato anche dichiarazioni pubbliche) cercano accordi sotto banco su singoli temi, mettendo in difficoltà il governo. E quello relativo ai prefetti e le prefetture ne è un chiaro esempio.

Continua Pecoraro: "Non avrei mai pensato a sessant’anni di dover tornare a battermi come sindacalista. Sono diventato componente dell’esecutivo nazionale del SinPref (l’associazione sindacale dei funzionari prefettizi, ndr). Lo faccio per i giovani e soprattutto per il Paese. Perché i prefetti sono servitori dello Stato ma non sono asserviti a nessuno. Non abbiamo nulla da obiettare ad offrire il nostro contributo a un progetto serio di riorganizzazione dello Stato e al taglio degli stipendi, per la ripresa dell’economia del Paese. Ma quello che sta avvenendo sul piano del trattamento economico è gravissimo, ci stanno umiliando...Sono molto preoccupato. Più da cittadino di un Paese democratico che da prefetto. Ho 40 anni di servizio. Ho iniziato la mia carriera in prefettura nel 1973.

Ho fatto il prefetto in varie città, il vicecapo della Polizia, il Capo del dipartimento dei Vigili del Fuoco. Sono preoccupato per il Paese, per le politiche della sicurezza. Lancio un appello al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che tra l’altro come ex ministro dell’Interno conosce molto bene la materia affinché intervengano per sventare questi tentativi volti a sfaldare l’assetto dello Stato sul territorio mettendo in discussione la realizzazione dei diritti civili e la sicurezza dei cittadini. Giovedì i prefetti d’Italia, invitati dal Sinpref, si sono dati appuntamento al cinema Capranica per discuterne tutti insieme e far sentire la loro voce".

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