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Voci dissonanti: il Consiglio dei Diritti Umani

Il problema dell’ONU è che si chiama Organizzazione delle “Nazioni” Unite e non OPU, Organizzazione dei Popoli Uniti.

E’ così perché non è un’organizzazione che si fonda sulla elezione a suffragio universale (e garantito) per ogni singolo essere umano del pianeta terra, ma solo sulla rappresentanza nominale dei paesi che essa stessa riconosce.

Di conseguenza esiste una Assemblea Generale dove il voto del rappresentante di un paese al di sopra di qualsiasi possibile dubbio circa la propria democraticità ha lo stesso identico valore di obbrobriose dittature, di arroganti teocrazie, di impresentabili monarchie.

Così a un rappresentante islandese (uno a caso) - espresso da un governo che dà le massime garanzie di voto a ognuno dei suoi cittadini a prescindere da sesso, censo, cultura, credo religioso eccetera - corrisponde, con uguale validità, il rappresentante di un paese come il Brunei, una monarchia assoluta che aderisce all’ONU dal 1984, in cui, semplicemente, non esistono elezioni né partiti; o come il Libano dove il suffragio è garantito alle donne solo se dimostrano di avere una qualche istruzione di base (e dove ai rifugiati palestinesi che vivono nel paese da decenni non sono affatto garantiti né diritti civili pari ai libanesi autoctoni, né libero accesso alle professioni né il diritto di acquistare una casa). O, ancora, l’Arabia Saudita che, nonostante gli impegni presi, ancora non ha concesso il voto alle donne (né, se non ricordo male, il diritto a guidare un’auto).

Una delle conseguenze di questa curiosa combriccola, un po’ sgangherata, di simpaticoni che fanno finta di essere il Parlamento dell’umanità, è che in cima c’è un vertice un po’ obsoleto, chiamato Consiglio di Sicurezza, dove convivono paesi democratici (che non vuol dire “buoni”, ma solo che i rispettivi cittadini si esprimono - bene o male che sia - con il loro libero voto) e paesi non democratici come era l’Unione Sovietica (quando ancora si chiamava così, ma anche sulla democraticità della Russia di Putin qualche ombra mi pare che persista) e la Cina. E dove le questioni più delicate non possono mai essere affrontate sul serio perché esiste quella anomalia antidemocratica chiamata “diritto di veto” dove un paese sempre meno rilevante nel panorama mondiale come la Francia - dalla consistenza numerica pari a un ottavo o poco più della popolazione della sola Unione Europea - può bloccare qualsiasi decisione non gradita.

Una delle espressioni dell’ONU è anche il Consiglio per i Diritti Umani. Che prevede la presenza, a rotazione triennale, di 47 paesi membri. Leggo su Wikipedia: “Il mandato del consiglio è quello di supervisionare il rispetto e le violazioni dei diritti umani in tutti gli stati aderenti alle Nazioni Unite (anche quelli che hanno votato contro la creazione del Consiglio), e informare l'opinione pubblica mondiale dello stato dei diritti umani nel mondo”.

I paesi membri del Consiglio provengono in modo proporzionale dai vari continenti: attualmente la composizione vede 13 seggi all'Africa e all'Asia, 6 all'Europa dell'Est, 8 seggi all'America Latina e Centrale, 7 tra Europa occidentale, America del Nord e Oceania.

Nonostante la funzionalità del Consiglio sia stata ampiamente criticata già in passato per una neutralità a dir poco ondivaga delle sue delibere, in questi giorni è stato chiamato a votare nuovamente sulla crisi israelo-palestinese per sollecitare un'indagine sulla possibilità che lo stato ebraico e, questa volta, anche Hamas, abbiano violato o meno i diritti umani.

La risposta non può che essere una sola: ovvio che li hanno violati, perché entrambi sparano, con maggiore o minore capacità di colpire, su civili inermi. E in questo sono ravvisabili crimini di guerra indiscutibili. Che saranno negati tanto dai primi che dai secondi.

E se Israele può maldestramente difendersi dalle accuse cercando di dimostrare che “avverte” la popolazione di Gaza prima di colpire, con volantini, messaggi telefonici e con lo spauracchio del roof-knocking, il numero impressionante di morti palestinesi e la vastità delle distruzioni anche di impianti civili come la centrale elettrica, sono lì a dimostrare l’inefficacia, quantomeno parziale, di tali avvertimenti.

Hamas, dal canto suo, non può nemmeno giocarsi la carta dell’avvertimento, dato che sparacchia razzi e colpi di mortaio sulle abitazioni civili senza alcuna remora; e più di una volta avrebbe colpito per errore anche civili palestinesi cercando poi di attribuirne la responsabilità ai bombardamenti israeliani. Usa poi, e l'UNRWA l'ha dichiarato più di una volta, sia gli ospedali che le scuole dell'ONU per ammassare arsenali e basi di lancio dei suoi missili con l'ovvio risultato di causare molti più morti fra i civili della sua stessa popolazione. Né il limitato numero di vittime israeliane, una settantina negli ultimi dieci anni, se non ricordo male, vale a dimostrare alcunché. L’intenzionalità di fare stragi è intuibile.

Ma la cosa che suona sorprendente è che a giudicare gli spietati protagonisti della crisi attuale, siano chiamati paesi, membri del Consiglio dei Diritti Umani di oggi, che sulla violazione perpetuata e continuata dei diritti umani fondano la loro stessa esistenza.

L’Algeria, dove vige un governo nato da un colpo di stato di militari, che sono stati poi protagonisti di una guerra civile con le formazioni islamiste - vincitrici delle elezioni - che ha causato oltre 100mila morti; la Cina, che dietro la patina modernista e modernissima del colosso del business mondiale, non ha certo dimenticato come si schiaccia il dissenso, a partire dalla repressione durissima di Piazza Tien An Men, fino a quella delle minoranze islamiche del paese. O all’eterno cancro dell’occupazione sanguinosa del Tibet. Cuba, dalle carceri piene di dissidenti. L’Etiopia, dove quasi tutti i leader dell'opposizione sono incarcerati o dispersi. L’India, paese democraticissimo dove però vige ancora la divisione in caste. L’Indonesia, che solo un paio di giorni fa si è posta il problema dei diritti umani. Il Kazakhstan, che abbiamo imparato a conoscere con il caso Shalabayeva; il Marocco, noto per il lungo “muro”, mai criticato da nessuno se non da quei poveretti che ne subiscono le conseguenze dirette, costruito per tenere “fuori” il popolo Sharawi, legittimo abitante delle terre di cui i marocchini si sono appropriati in violazione di qualsiasi convenzione internazionale. Il Pakistan dove gli omosessuali rischiano l’ergastolo o l’Arabia Saudita (di cui abbiamo già detto in merito ai non-diritti femminili) e gli Emirati Arabi Uniti, dove le elezioni sono una misteriosa cabala, ma le donne - udite udite - possono guidare; i gay invece rischiano la condanna a morte. Il Vietnam, paese a partito unico, e altri ancora di cui non so, ma sospetto fortemente.

In sintesi “sono 3 miliardi le persone che vivono stati considerati liberi, ovvero il 46% dell'intera popolazione mondiale. Restano i 47 paesi "non liberi". E con loro il 54% della popolazione mondiale. Che è ampiamente (non) rappresentata nel Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU così come (non) è rappresentata realmente nell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che però finge di non sapere chi rapprersenta davvero.

Sono le bizzarrie di una organizzazione che non ha potuto fare altro che sostituire un “paese” ad ogni singolo abitante di quel paese. Sorvolando bellamente sul fatto che quel “paese” spesso rappresenta solo un gruppo, un partito o addirittura un singolo individuo. Così milioni di svedesi (una nazionalità a caso) valgono tanto quanto il sultano del Qatar, nelle votazioni dell’ONU.

Non si poteva fare altro - e questo è comprensibile - ma almeno che ci risparmino questa pagliacciata del “Consiglio dei diritti umani”, in cui ha diritto di voto gente che i diritti umani non sa nemmeno cosa siano.

 

Commenti all'articolo

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 1 agosto 2014 20:07

    Attaccare l’ONU mettendone in dubbio i principi costitutivi è un evergreen sionista. Il motivo è evidente: Israele può vantare una casistica eccezionale di delibere ONU violate o inattuate.

    Lei non poteva certo esimersi dal dare il suo contributo nel gettare discredito sul diritto internazionale, del quale l’ONU rappresenta l’istituzione garante, mascherandolo sotto una loffia buona intenzione.
    Una buona intenzione risibile, in particolare parlando di diritti umani, dal momento che se si va a fare una grossolana casistica dei civili ammazzati, costretti alla fuga, deprivati dei beni essenziali, i paesi cosiddetti "liberi" non hanno nulla da invidiare a quelli "non liberi".

    Ad esempio, poiché ammazzare la gente costa, il congresso degli Stati Uniti ha recentemente deliberato di finanziare Israele, impegnato nel fare esercitare IDF nel tiro al piccione su quella galera che è Gaza, con 225 milioni di dollari (qualcuno dice che sono pure pochi) e l’ingresso libero alle riserve di armi statunitensi.

    Immagino che lei metterebbe questi due campioni della difesa dei diritti umani tra gli stati che avrebbero più diritto degli altri a far parte dell’organo delle Nazioni Unite che si occupa della materia.
    L’esperienza in questo settore sicuramente non gli manca, quantomeno sanno come violarli senza conseguenze.

    Quanto all’ONU e ai suoi principi fondatori, è difficile che questi vengano capiti da chi segue la dottrina della cricca neocon-sionista, burattinaia di Bush il giovane, sull’esportazione di democrazia in punta di baionetta. 

    La richiesta di ammissione equivale ad una assunzione di responsabilità per quanto riguarda il diritto condiviso e comporta l’accettazione dell’arbitrato dell’ONU nelle controversie.
    Ovviamente il riconoscimento di certi prerequisiti non ha nulla a che fare con questo.

    Passando a questioni più concrete: lo sa che è stato battuto il record di Piombo Fuso? Siamo a 1.422 contro 1.417, e ancora non è finita.

    A proposito: lei che va in giro col bilancino a pesare l’altrui equanimità nello sdegno per i civili ammazzati, non ha ancora offerto alla pesa la sua di equanimità nello sdegno riguardo a Gaza.

    Temo ci vorrà una bascula.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 2 agosto 2014 00:46
      Fabio Della Pergola

      «Quanto all’ONU e ai suoi principi fondatori...» è piuttosto improbabile che Hamas ne sappia qualcosa, neppure vagamente.

      Dallo statuto di Hamas: «“Israele sarà stabilito, e rimarrà in esistenza finché l’islam non lo ponga nel nulla, così come ha posto nel nulla altri che furono prima di lui". (parole dell’imam e martire Hassan al-Banna [fondatore dei Fratelli Musulmani, 1906-1949], possa Allah avere misericordia di lui)».

      Porre "nel nulla" significa distruggere.

    • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 2 agosto 2014 23:27

      Ogni tanto sotto casa mi imbatto nel marmocchio dei vicini. Ha cinque anni, ed è capitato più volte che mi puntasse la sua pistola di plastica e premesse il grilletto. So per certo: glielo leggo in quegli occhi da impunito che ha, che se per le mani avesse una pistola autentica mi farebbe fuori.
      Allora ho deciso di uscire sempre di casa con la mia Beretta 98 cal.9 nella fondina ascellare, e la prossima volta che mi punta la sua pistola, con la chiara volontà di uccidermi, gli sparo in mezzo agli occhi.

      Ma il paragone che ho fatto non è pienamente calzante. Avrei dovuto dire: se il marmocchio mi punta la pistola prima ammazzo lui poi stermino tutta la sua famiglia, dopo averla segregata per un tempo congruo e debitamente torturata, ovviamente. Poi mi lamenterei molto con i vicini per la minaccia che ho dovuto sopportare.

      Pensa che io sia pazzo? Beh, avrebbe ragione di pensarlo se quello che ho scritto corrispondesse al vero.
      Anche io penso che lei sia pazzo, visto che confonde la volontà di uccidere con la capacità di farlo.

      Israele ha una tale potenzialità militare che sotto questo profilo nessuno degli Stati vicini è in grado di impensierirlo. E senza tenere conto degli alleati sui quali può contare. 

      Tantomeno può impensierirlo Hamas, che non ha forze armate regolari, non dispone di mezzi corazzati né di artiglieria pesante, non possiede aviazione, marina, apparati di controllo dello spazio aereo marino o terrestre. Dispone solo di armi leggere, di qualche antiquato razzo e di pericolosissime intenzioni, che peraltro metterebbe da parte a certe condizioni.

      Lei sa di essere pazzo?

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 1 agosto 2014 20:20
    Fabio Della Pergola

    Capisco che a lei piaccia solo la musica che si suona e si canta, ma si rassegni: esistono anche musiche diverse. Non perda tempo a rispondere, con lei ho chiuso.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 1 agosto 2014 20:34
    Fabio Della Pergola

    Ma poi questo commento è proprio stupido: oltre a Israele anche Hamas (cioè chi conta davvero in Palestina) è virtualmente sul banco degli accusati.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 1 agosto 2014 20:40
    Fabio Della Pergola

    «Una buona intenzione risibile, in particolare parlando di diritti umani, dal momento che se si va a fare una grossolana casistica dei civili ammazzati, costretti alla fuga, deprivati dei beni essenziali, i paesi cosiddetti "liberi" non hanno nulla da invidiare a quelli "non liberi"»

    E così abbiamo gettato la maschera. Nulla da dire se critica la politica USA, ma per lei un paese democratico o un sultanato islamico valgono la stessa cosa sulla bilancia dei diritti umani. Ma che idiozie !

  • Di (---.---.---.229) 2 agosto 2014 10:26

    Non ne ho molta di fantasia Perché credo che l’utopia sia la luce per un domani migliore. 

    Per fare si che questo entri nelle menti va alimentata e credimi faccio molta fatica perché io appartengo alla generazione nata ne l’era fascista dove gli analfabeti erano la maggioranza siamo sopravvissuti al fascismo alla distruzione della guerra  ma il sogno utopico non ci a mai abbandonato con sacrificio abbiamo ricostruito L’ITALIA da consegnare ai nostri figli per un domani migliore. L’ignoranza credevamo fosse la nostra debolezza  i fatti ci hanno  smentito. Noi senza licenza elementare abbiamo avuto come insegnante l’esperienza che ci ha fatto capire che le ideologie non esistono  sono solo create ad arte dalla classe dominante  per creare fazioni da sottomettere al proprio volere Ti domanderai ma dove vuole arrivare? Ci arrivo subito al sogno utopico che se venisse coltivato è l’unica salvezza L’utopia  unica luce per un domani migliore senza partiti che fanno chiacchiere da 66 anni  Utopia per un popolo coeso a l’interesse comune  non dei pochi come avviene da sempre  con la sparizione di tutto ciò che sino ad oggi ci a ingannato  per il loro tornaconto  

     Sfruttando credenze politiche e religiose hanno approfittato  dell’ignoranza  per gettare radici cosi profonde del male  da ingannare anche chi ignorante non è 

     Tutto questo   ha fatto il suo tempo  per questo più li lasceremo al potere e più si avvicinerà la fine fa da spia la crisi mondiale  creata dalla cupidigia anticamera della fine di tutto 

     L’unico antidoto?  è il sogno utopico che diventa realtà rispecchiando cosi il volere di chi ha creato un mondo perfetto. Dominato dalla gente più imperfetta che esiste sulla faccia della terra L’utopia è il messia del terzo millennio dove quell’uno per cento che domina il mondo  cederà il passo al nuovo privo dell’interesse dei pochi  a beneficio di tutto il mondo unito in un solo credo  la fratellanza .  scusami se ti ho annoiato  ma noi  ignoranti con pochi vocaboli ci ripetiamo allungando lo scrivere per spiegare il nostro pensiero. 

     

    PS Non c’è nessuna differenza fra ( Democrazia e Comunismo)
    Sino a che nel Mondo prevarrà la cupidigia  

    il Popolo sarà Sempre sfruttato dalla classe dominante.

    La differenza ci sarà quando il credo delle forze Politiche
    Si completerà fondendosi a formare un solo credo ( EGUAGLIANZA SOCIALE)
      Vittorio

    • Di (---.---.---.152) 2 agosto 2014 10:42

      No Vittorio, non mi annoiano i discorsi di chi parla con il cuore in mano. Mi annoiano i dischi rotti dei rompic.ni anonimi che devono intervenire in ogni questione con i loro interminabili pistolotti ideologici.

      Ti saluto,

      Fabio DP

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 2 agosto 2014 23:35

    Sparare sui propri bambini è il passatempo preferito di Hamas.
    Ora è impegnata nella guerra e ha dovuto limitarsi a qualche strage occasionale: giusto per tirare un po’ su il morale della truppa. Per questo ce l’ha su con Israele: gli ha interrotto il passatempo.

    Del resto tutti sanno che gli arabi sono bestie antropofaghe, che testano le armi sui loro bambini e poi li mangiano.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 2 agosto 2014 23:37

    << per lei un paese democratico o un sultanato islamico valgono la stessa cosa sulla bilancia dei diritti umani. >>

    Non ha capito nulla. Ma non si preoccupi: non è illegale.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 2 agosto 2014 23:48

    Hamas usa scudi umani? Cioé sequestra gli abitanti di Gaza obbligandoli a fargli da scudo? Se questo fosse vero sarebbe abominevole e incivile.
    Nulla a che vedere con la civiltà di Israele, che aborrendo certi comportamenti stermina in modo equanime sequestratori e sequestrati.

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