Un eterno appello alle urne in attesa del risultato cercato
La vicenda politica italiana “hot" con scontro titanico Berlusconi – Fini ha messo in luce la possibilità che il prossimo triennio di mandato dell’attuale governo possa non godere di una navigazione tranquilla come preventivamente ipotizzato. Questa facile previsione derivava dalla semplice osservazione che non vi erano più tornate elettorali di una certa consistenza, ma non aveva tenuto conto della “uscita politica" del Presidente della Camera on. Fini, cofondatore del PDL
Immediatamente sono rimbalzate in video interviste ai principali leader politici dell’opposizione che, ovviamente, hanno ipotizzato future elezioni generali, prese non troppo sul serio finché simile eventualità non è stata minacciata dal leader leghista Bossi, contrariato e preoccupato che un simile stato di cose possa nuocere e compromettere l’esito finale del tanto agognato Federalismo Fiscale.
In poche parole si è verificato così un corto circuito politico, eccezionale e strano, che porta sia i partiti di governo che di opposizione a chiedere la stessa cosa: il ritorno alle urne dei cittadini.
Ma i cittadini elettori hanno già manifestato due volte di seguito ed in tempi recenti e recentissimi il proprio indirizzo e le proprie scelte per cui mi chiedo: cosa viene chiesto ora alla base elettorale?
In pratica la modifica della propria volontà già liberamente espressa, che però, guarda caso non va bene né all’opposizione (e questo è ovvio) né alla maggioranza (e questo è meno ovvio).
Curioso? No, è l’evidenza che il popolo non è più rappresentato da questo tipo di politica per cui non ci meravigliamo della progressiva disaffezione al voto.
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