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Pastori sardi: il rumore di un temporale antico scuote il mondo della pastorizia

Il mondo della pastorizia: un mondo antico che ricorda l'Arcadia, un mondo vero, vicino alla natura dalla quale riceve prodotti preziosi.

Oggi è in rivolta semplicemente perchè i pastori sono vittime del mondo moderno, fatto di internet ed economia raffinata, che non tiene conto più dell'Uomo. Ed allora le leggi di mercato hanno stabilito che 1 lt di latte di pecora sarà pagato dalle industrie casearie 0,60 centesimi di euro. Ma i pastori con una cifra del genere non riusciranno più a coprire neppure le spese necessarie per gestire un gregge e magari tirarci fuori quel minimo di utile che dovrebbe premiare la loro attività largamente meritoria.

La protesta è stata rabbiosa e significativa: ogni pastore al mattino dopo la consueta mungitura si presenta in piazza con i classici contenitori in alluminio e versa in strada il prezioso contenuto. Un rito tribale che ricorda, quasi, antichi sacrifici di epoche pre-cristiane per sottolineare che questi lavoratori buttano via quel liquido bianco, un vero sangue bianco,per fare accendere i riflettori dell'informazione sulla loro condizione miserevole che in breve li condurrà a rinunciare alla loro attività.

Ma il mondo dei teleutenti, fra una pubblicità e l'altra, fra un brulichio di essenze gossippare di trasmissioni che si ripetono incessantemente nel tempo per gratificare l'esplosione dei contatti pubblicitari funzionali alle folli leggi del mercato globale, troverà il modo di ascoltare questo antico lamento che rimbomba come un tuono lontano dalla Sardegna?

Commenti all'articolo

  • Di vittorio (---.---.---.93) 13 febbraio 2019 19:20

    Giusto "che il mondo ascolti il lamento dei pastori" ma anche che i pastori ascoltino il mercato : si sono messi a produrre il 40% in più di latte (350.000 q.li contro i 250.000 precedenti) generando un eccesso di 100.000 q.li che, per convenzione, i trasformatori (inclusi gli stessi consorzi di allevatori) sono costretti a ritirare; il prezzo quindi crolla e non è più sufficiente a permettere un guadagno ai pastori. Ma a causa dell’eccesso di produzione di pecorino, rispetto alla domanda di per se calante, anche il prezzo del pecorino sceso a 5,7 € kg.non è più remunerativo.

    In propositi sono un semplice uomo della strada ma a me pare che quindi i pastori devono produrre meno e i trasformatori devono far crescere, per quanto possibile, volumi e prezzi di vendita del pecorino .

  • Di Jacopo De Benedictis (---.---.---.175) 3 marzo 2019 12:05

    Storia di uno degli ultimi pastori a pascolare il proprio gregge all’interno del territorio di Roma (Tor di Quinto, vicino Ponte Milvio): https://youtu.be/GHhjITsijRQ

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