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Un-Social Network. Staccare ogni tanto fa bene o usarlo con parsimonia

Alzi la mano chi non è iscritto ad un social network!

Sono sicuro che quelli fuori dal coro su questo argomento si contano sulle dita di una mano.
Certo è che a qualunque social siate iscritti questo ha influenzato il vostro modo di essere e comportarvi e parafrasando un vecchio assioma, sono sempre più convinto della verità del "dimmi cosa posti e ti dirò chi sei!".

Ci si iscrive, inizialmente, per restare in contatto con amici e parenti vicini e lontani ma poi, inevitabilmente, si finisce per giocare, pubblicizzarsi e addirittura per stringere amicizia e innamorarsi di perfetti sconosciuti.
All'inizio è tutto tanto bello, è la novità del momento ma poi... capita che ti ritrovi in mezzo a gente che definisce amici i propri contatti "networkiani" facendo di tutta l'erba un fascio o a persone che, parlando, non riescono a fare a meno di citare il social network di turno ogni tre parole.

Non voglio demonizzare lo strumento ma è certo che pochi sono quelli che lo usano in maniera mirata


ed ottimale, tanto più se poi capita di trovarsi davanti a post o tweet in cui si comunica al mondo intero di essere andati in bagno o a quello smielato su amore e amicizia.

Ma la situazione degenera quando ti ritrovi in un bar e noti, in un gazebo, quattro amici infreddoliti, seduti a testa bassa, che non parlano tra di loro ma che "scrollano" e "pinchano" sul loro smartphone, oppure quando sei a far la fila in palestra di fronte a qualche attrezzo aspettando che l'atleta finisca di rispondere al suo amico virtuale.

Per non parlare, poi, di chi perde tempo in auto, al semaforo, o in uffici pubblici sempre sul social network per mettere mi piace a qualche foto o link dell'ultimo minuto.

Ringrazio Dio ogni giorno che mia nipote di 12 anni alla domanda delle amiche "ma tu non hai un account?" risponde "e che ci devo fare".

Sono sempre più convinto che la diffusione di internet e la possibilità di averlo sempre a portata di mano faccia bene solo se usato con parsimonia e, allo stesso tempo, che mi abbia reso pessimista, non che non lo fossi già prima, sulla reale capacità di discernimento delle persone.

Per riassumere in breve il senso del mio intervento voglio citare un tweet di una scrittrice e blogger, Daniela Farnesi, che pochi giorni fa ha scritto "Il regalo più bello del compleanno è stato che nessun amico ha passato il tempo a smanettare sullo smartphone. Solo bere e chiacchierare".

Riflettiamo gente!

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