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Un colpo di fulmine su misura

"La più impenetrabile malattia degli occhi è l'amore a prima vista". Un concetto semplice ma al tempo stesso colmo di un significato profondo, del resto si sa che l'amore è da sempre uno degli argomenti più discussi e, come molto spesso accade, "complicati" in grado di farci patire e, al tempo stesso, sognare ad occhi aperti.

Vi siete mai chiesti quanto tempo ci vuole per innamorarsi? O meglio, per trovare la persona giusta, quella che vorreste al vostro fianco per il resto della vita? Sicuramente molti di voi rimarranno sorpresi da questa affermazione, visto che oggigiorno riuscire a trovare l'amore, quello con la A maiuscola, sembra un'impresa alquanto ardua.

Altro che la scienza e le sue scoperte scientifiche. L'amore è e rimarrà, a mio avviso, l'unico mistero millenario impossibile da svelare. Ma, a quanto pare, la scienza sembra ormai cercare una risposta proprio per tutto: difatti, sembra che sia stato possibile trovare una definizione razionale per il tanto sospirato "colpo di fulmine", stabilendo anche in che misura lo stesso si possa manifestare.

Udite udite: per innamorarsi è sufficiente un quinto di secondo. Ecco svelato il mistero! A farci questa sensazionale rivelazione è stato uno studio dell'Università di Syracuse, pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, secondo il quale quella minuscola frazione temporale sarebbe sufficiente per innamorarsi.

Tesi che va a sfidare anche il tradizionale detto che recita "al cuor non si comanda"; perché l'amore rivelato nella ricerca è un sentimento "scientifico" e cerebrale, considerato che, quando ci si innamora, ci sono ben 12 aree cerebrali che lavorano in tandem per rilasciare sostanze chimiche che danno euforia e sono coinvolte in funzioni cognitive molto sofisticate.



A questo punto una domanda nasce spontanea: "Dunque è il cervello, e non il cuore, a farci innamorare?", la coordinatrice dello studio Stephanie Ortigue, ci tiene a sottolineare che il concetto dell'amore dipende da entrambi i processi in quanto gli stimoli viaggiano dal cervello al cuore e viceversa, aggiungerei il termine "fortunatamente" visto che mi sembrerebbe veramente folle limitare la descrizione di uno stato d'animo così intenso solo ed esclusivamente con una spiegazione scientifica.

Sempre secondo questo studio sono state individuate anche le diverse aree del cervello che si attivano quando ci si innamora. Ad esempio, l'amore incondizionato (come quello tra una madre e un figlio) è acceso dalle aree centrali mentre quello appassionato è innescato dall'area delle ricompense e da quella cognitivo-associativa.

In poche parole, non è questione di crederci o meno, il colpo di fulmine non è più un problema di punti di vista bensì il risultato della combinazione di alcune sostanze chimiche che si attivano nel cervello. Io continuo a credere che un sentimento così complesso ed esaltante non possa e non debba essere considerato con razionalità ma che debba continuare ad esistere basandosi sulla spontaneità e impulsività, privilegiando tutti quegli atteggiamenti illogici che ne esaltano la singolarità.

 

 

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