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La carica degli 85

 

La scelta dell'argomento per il blog su cui "sentenziare" è di solito una scelta di pancia. Di solito avviene come una folgorazione: senti che vuoi dire la tua e rendere partecipi gli altri anche su notizie che all'apparenza sembrano passare inosservate. 

C'è una vocina dentro di te che ti impone di portare la cosa all'attenzione dell'opinione pubblica. Ed è lì che inevitabilmente salta fuori l'anima della giornalista. Ma si sa che il taglio che deve dare all'argomento un blogger è altro, e così per rendere piacevole l'informazione inizio col raccontarvi una storia.

E' una storia, ahimé, comune a molti in questo periodo: la ricerca disperata di un lavoro che si lega inevitabilemente alla speranza che le cose possano cambiare e in fretta. Lorenzo è un padre di famiglia. Due splendidi bimbi e un terzo in arrivo. Ha perso il lavoro e può contare solo sull'entrata di sua moglie, una commessa che vive nella paura che da un giorno all'altro l'attività che l'ha assunta chiuda.

"A me basterebbe anche solo un posto da 500 euro", confida Lorenzo. Una cifra che gli permetterebbe di pagare l'affitto e continuare a vivere senza sfarzi ma dignitosamente con l'entrata della sua compagna. Il mercato però è fermo.Tanti imprenditori sono costretti a licenziare persone che hanno fatto la storia di quell'azienda; tanti sono costretti a chiudere.

Ti vengono le lacrime agli occhi. Senti montare una rabbia, un'impotenza, che è difficile sedare. Subentra così la rassegnazione e i più deboli scelgono la strada di soluzioni estreme. Vi ho raccontato tutto questo nella consapevolezza che moltissimi di voi potrebbero portarmi numerosi esempi simili e proprio per questo voglio che veniate a conoscenza del gesto (verrebbe da definirlo eroico in un tempo di crisi) di profondissima umanità fatto da 85 dipendenti dell'Ifoa, l'Istituto per la Formazione di operatori aziendali, di Reggio Emilia.

85 angeli che hanno ridotto il proprio orario di lavoro e il proprio stipendio per permettere all'azienda di assumere 29 giovani collaboratori. "E' il primo caso in Italia - si legge nell'articolo de Il Sole 24ore a firma di Ilaria Visentini - di concreta applicazione del contratto di solidarietà espansivo. Una formula già prevista dalla legge 863/84, rimasta finora lettera morta, visto che si richiede un sacrificio a chi è in organico per fare spazio a nuova risorse". Potremo definirla la "carica" degli 85, intesa come nuova linfa al mercato del lavoro. Un esempio di altruismo che dovrebbe far riflettere i signori appollaiati sugli scranni del Parlamento e dovrebbe indurli a ridursi stipendi e privilegi in nome del bene comune.

In termini di numeri la riduzione riguarda il passaggio per gli 85 dipendenti dalle 40 alle 38 ore settimanali con un taglio del 5% dello stipendio. Oltre ai 29 giovani assunti tramite la riduzione oraria degli addetti in organico è stato garantito lavoro ad altri 20 giovani tra i 30 e i 35 anni attraverso contratti di somministrazione.

C'è, tra chi legge, un lavoratore che sarebbe disposto a seguire l'esempio degli 85 dell'Ifoa? Io mi auguro di sì, come mi auguro che il nuovo Governo affronti l'emergenza disoccupazione in tempi rapidi e senza scaramucce. L'ultimo dato di gennaio parlava di 3 milioni di disoccupati: 4 giovani su 10 sono senza lavoro. Serve coscienza e non diverbi infantili giocati sulla pelle di tutti coloro che lottano affinché il domani possa ancora riservaci cose belle.

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